Cronaca

Aveva 17 anni, muore negli Usa perché senza assicurazione sanitaria

Condividi

Un adolescente muore negli Usa, il primo minorenne vittima del Coronavirus nel Paese. Non ce l’ha fatta. Non perché non avesse nessuna possibilità, ma perché non aveva diritto alle cure necessarie: non era in regola con l’assicurazione sanitaria.

Una pandemia straordinaria, che però non prevede misure di contenimento e sanitarie straordinarie. Quella delle polizze assicurative è una vecchia storia, che non è stata messa da parte nemmeno di fronte a una minaccia come il Covid-19.

Circa 27,5 milioni di americani, l’8,5 per cento della popolazione, non dispongono non possono permettersi le cure mediche e oggi, più di ieri, sono destinati a morire. «Non aveva un’assicurazione, quindi non lo trattavano»: ha detto R. Rex Parris, sindaco di Lancaster, in un video pubblicato su YouTube . Il personale della struttura avrebbe consigliato al ragazzo di rivolgersi all’ospedale pubblico Antelope Valley.

«Lungo il tragitto è andato in arresto cardiaco. Una volta arrivato è stato rianimato, ma ormai era troppo tardi. Ha resistito soltanto sei ore»: ha aggiunto il primo cittadino. Precisando che non soffriva di malattie pregresse al Coronavirus.

La contea di Los Angeles ha attualmente 1.216 casi, con 21 decessi, secondo il dipartimento di sanità pubblica locale. Complessivamente il Paese ha registrato almeno 86 mila casi e quasi 1300 morti: numeri che sono purtroppo destinati a salire. Ha superato la Cina e l’Italia.

Un adolescente muore negli Usa perché senza assicurazione, ma non risulta nel bilancio ufficiale dei decessi per Coronavirus: si starebbe ancora accertando la causa della morte. Ma anche il padre risulta positivo al Covid-19.

Il sospetto è che anche in America – come in Cina, Iran e Russia – i numeri ufficiali non coincidano con quelli reali. In Russia, ad esempio, il Governo ha insabbiato la morte di una donna di 79 anni: sarebbe molta per semplice polmonite, che fosse positiva al Covid-19 solo un dettaglio tralasciabile.

«I numeri sono gravemente sottostimati. So per certo che abbiamo avuto tre morti in una contea in cui solo risulta nell’elenco del sito web del dipartimento»: ha dichiarato un’infermiera della California, che ha preferito rimanere anonima.

Nel frattempo, la città di Los Angeles si sta preparando all’arrivo di pazienti da New York, Washington e dalla Louisiana. Il Los Angeles Convention Center adesso è un centro di quarantena. Lancaster, poi, sta allestendo ospedali da campo per il triage.

Siamo tutti uniti contro il Coronavirus, un obiettivo comune che ci rende tutti uguali, nessuna distinzione di genere, di ceto, religiosa. Dappertutto, tranne che negli Usa. Dove un adolescente muore di Covid-19 perché senza assicurazione sanitaria. Una storia simile a tante altre, triste quanto vecchia, purtroppo.


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Antonio De Falco

Giornalista pubblicista. Laureato in Ingegneria Gestionale. Scrivo perché il mondo non è ancora compiuto e le storie non sono state raccontate tutte: l'abilità di scrivere è nell'immaginare che i fatti continuano ad accadere e che esistono ancora infinite storie.