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Le misure di contenimento del coronavirus estese fino al 3 maggio. Stretta sui controlli

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Non siamo nelle condizioni, al momento, di riaprire le attività produttive perché rischieremmo di far risalire la curva dei contagi e di vanificare i risultati che abbiamo ottenuto con le misure messe in atto dal governo. E’ quanto ha spiegato, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte nel corso della videoconferenza con parti sociali, Regioni, Anci e Upi sul prolungamento del lockdown.

Per le parti sociali erano presenti i segretari di Cgil, Cisl e Uil: Landini, Furlan, Barbagallo; Boccia (Confindustria); Casasco (Confapi); De Luise (Reteimprese); Lusetti e Gardini (Alleanza Cooperative); Agnelli (Confimi Imprese). Sul tavolo dell’incontro la “Fase 2” e il nuovo Dpcm che deve essere firmato dal presidente del Consiglio entro sabato prossimo. Si attende che il nuovo dpcm possa prorogare le misure di contenimento del coronavirus fino al 3 maggio. Si guarda anche alla programmazione della fase due. Confindustria è in pressing ma il ministro Boccia replica: “Prima la salute degli italiani”. Intervistato dalla Bbc, Conte spiega che bisogna individuare alcuni settori che possano ricominciare la loro attività. Possibile qualche allentamento entro fine mese, se c’è l’ok degli scienziati.

Stretta sui controlli. Una direttiva ai prefetti affinchè rafforzino i controlli per Pasqua è stata firmata dal capo di Gabinetto del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. I dati sull’epidemia, si legge, mostrano “i primi segnali di efficacia delle misure di contenimento”. È quindi importante che queste misure, si segnala, “siano pienamente operative in vista delle imminenti ricorrenze pasquali, tradizionalmente caratterizzate da un incremento dei flussi di traffico, in particolare sulle autostrade e sulle principali arterie di collegamento extraurbane del nostro Paese”.

“E’ del tutto evidente – si legge nella circolare – che, nell’attuale contesto emergenziale, in applicazione delle specifiche disposizioni restrittive della libertà di circolazione, tuttora in corso di validità, non sarà possibile per la popolazione effettuare i consueti trasferimenti verso località a richiamo turistico”. Al riguardo, “al fine di confermare l’incisività delle misure di contenimento”, si invitano i prefetti a “dedicare la massima attenzione nella predisposizione di mirati piani di rafforzamento della vigilanza e del controllo sui movimenti che possono avere luogo in questo periodo, in modo da garantire un presidio del territorio diffuso e percepibile dalla cittadinanza”.


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