Coronavirus, il nuovo modulo autocertificazione: “visita a un congiunto”
Alla “collezione” delle autocertificazioni di questa fase emergenziale provocata dal coronavirus, per la FASE 2 non si aggiungerà una pedina. Per intenderci, non servirà un nuovo modulo.
Alla fine il Governo ha preferito la strada della conferma dell’ultima versione, aggiungendo semplicemente nello spazio destinato alle dichiarazioni (“a questo riguardo dichiara che…”) che lo spostamento è motivato da una visita a un congiunto. In sostanza non occorre assolutamente indicare la persona che si va a trovare.
I congiunti “potrebbero essere” anche i fidanzati stabili (come precisato da Palazzo Chigi): da lunedì 4 maggio, basterà scrivere nelle note, ad esempio: visita al congiunto. Il Governo però, leggendo tra le righe del decreto, ha spiegato che “s’intendono per i prossimi congiunti gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti: nondimeno, nella denominazione di prossimi congiunti, non si comprendono gli affini, allorché sia morto il coniuge e non vi sia prole”. Resta da chiarire come saranno contemplati i “fidanzati” e in che modo si costituisce un “rapporto stabile”.
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