Coronavirus: centrodestra campano a Boccia, intervenga su Regione
Serve diffida a De Luca che vieta asporto e corse
“Il centrodestra campano chiede al Ministro Boccia di intervenire su De Luca con una diffida del Governo” lo rende noto l’ufficio del Capo della opposizione, Stefano Caldoro.
I consiglieri regionali hanno scritto, infatti, una lettera al Governo.
“Alla luce delle due distinte e quasi coeve ordinanze, in particolare la n.40 del 30.4.2020 e n. 41 del 1.5.2020 si rileva – dicono i consiglieri- che gli atti emanati sono in chiaro contrasto formale e materiale con il decreto-legge n. 19/2020. In specie, il decreto sopracitato non ha escluso il potere di adottare misure di contenimento da parte di autorità diverse dal Presidente del Consiglio dei ministri: l’art. 3 ha riconosciuto infatti un potere regionale di adozione di misure di contenimento, ma lo ha collocato entro limiti ben precisi”.
Per i consiglieri “Le Regioni infatti possono intervenire solo ‘nelle more dell’adozione delle misure nazionali di contenimento’, le misure regionali di contenimento hanno ‘efficacia limitata sino a tale momento’ e la perdono all’entrata in vigore dei decreti del Presidente del Consiglio; tali misure devono essere motivate da ‘specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso’, le misure di contenimento devono riguardare esclusivamente ‘attività di loro competenza’, esiste un limite materiale di carattere negativo, in quanto le misure di contenimento non possono incidere sulle ‘attività produttive’ né su ‘quelle di rilevanza strategica per l’economia nazionale'”.
“Nello specifico – ricordano – l’ordinanza n.40 restringe le disposizioni governative relativamente alla possibilità di svolgere attività motorie all’aperto, secondo specifiche prescrizioni e modalità. La ratio di tale limitazione temporale non solo appare assurda poiché intensifica l’attività motoria in specifiche fasce orarie, ma addirittura si muove in linea opposta alla stessa finalità normativa giacché rafforza il rischio di assembramenti e di mancato distanziamento sociale”
“Con l’ordinanza 41 emessa il giorno successivo la Regione – ricordano – nega due fattispecie prima legittimate:
A) la stessa possibilità di specifiche attività motorie, prima giustificate (seppure con l’obbligo di mascherine) e previste dal DPCM recente; e
B) non consente alle attività commerciali e produttive di effettuare l’asporto consentito dal Governo”.
“Come potrà chiaramente valutare, entrambi le ordinanze – dicono al Ministro- sono illegittime poiché restringono in modo sproporzionato, illogico e incoerente attività riconosciute legittime dal DPCm. Senza alcun oggettivo riscontro epidemiologico, si sospendono gli effetti dei DPCM traslando la valutazione ad una successiva verifica”.
“Visto i rilievi sinteticamente espressi si chiede di intervenire nei modi e nelle forme più consone affinché si ripristini quel necessario equilibrio normativo senza speculari o strumentali atti amministrativi peraltro emanati senza raccordo con il Livello centrale” concludono.
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