Attualità

La Sinistra della confusione

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Anna Tortora

Matteo Salvini l’avrebbe fatta grossa dicendo di aver accolto l’eredità della Sinistra di Berlinguer. Giorni prima ha detto di essere comunista dentro e di essere più a sinistra di Renzi. Non mi meraviglio da uno che faceva parte del Leoncavallo. Dunque  quale è il problema?

Ci risponde il segretario del Pci, Marco Rizzo “Da Salvini pugno nello stomaco, agevolato da sinistra, sinistra ora odiata dal popolo. Ritrovare il bandolo della matassa.”

D’altronde Marco Rizzo precisa il suo essere comunista, non di sinistra. “A chi mi chiede se sono di sinistra, io rispondo che sono comunista.” E fa bene. Con la confusione storica imperante e galoppante, il minimo che può fare un uomo in gamba come lui, attento agli operai e ai lavoratori, è ribadire con orgoglio la propria “natura politica.”

A differenza di un neocandidato alle regionali in Campania, che decide di candidarsi con De Luca perché si riconosce in un cristianesimo liberale. Confuso assai: il cristianesimo liberale è nato a Destra con Gioberti e Manzoni.

Io non sono pessimista, ma il momento che stiamo vivendo non è facile. Il domani sarà come noi oggi scegliamo che sia. E il problema è che non abbiamo modelli a cui ispirarci.

La Sinistra è talmente salottiera che ha dimenticato la sua natura e per fortuna c’è Rizzo che non ci sta. Credo che anche Gramsci non stia facendo salti di gioia, ovunque sia.
Ma c’è un punto che ritorna sempre, ed è quello su cui vorrei focalizzare l’attenzione, perché ci porta al cuore del problema.
Potremmo dire così: l’Italia è confusa e questo non ci fa crescere perché si è degenerata la politica. E allora avviene esattamente quello che sta avvenendo, e cioè che l’uomo non colto, il cittadino comune, l’elettore non capisce più la logica del ‘palazzo.’
I partiti dal canto loro seguono la logica del potere e i simpatizzanti si ritrovano emarginati: o accettano di diventare rotella del sistema o non contano nulla.
E chissenefrega dei lavoratori, tanto sta andando così. Si litiga in TV ed ognuno si proclama difensore di Tizio e Caio. Ma la Sinistra non era a favore del popolo e contro il capitalismo?
Quindi, un proletariato svuotato di istruzione, di etica e ridotto a mera ameba consumista anche oltre i propri mezzi è, ormai, incapace di coscienza di classe, non si riconosce più in una Sinistra non più “sinistra” quasi del tutto piegata alle “ragioni” del capitalismo e della globalizzazione. La Sinistra ha perso sè stessa e il proprio elettorato perché ha perso la battaglia, anche solo ideologica, del NO alla globalizzazione. Oggi, gli “eredi” di quei ragazzi che nel ’98 partecipavano al movimento Noglobal, sono vuoti gretini o sardine o stupidi iconoclasti del movimento black lives matter. Essi, ignari di cause e contesto, non mettono mai e poi mai in discussione i fondamenti di questa società e il modello (insostenibile ed iniquo) di crescita che ne è alla base.
Una Sinistra che ha pensato e pensa solo ad utero in affitto, gender, migranti, ha svuotato sé stessa per dare spazio ai movimenti più strampalati. Giusto pensare alle minoranze, ma non elevarle ad uniche persone meritevoli di considerazioni, disprezzando tutti gli altri.
La politica è il coagulante della società: se questa vive, avremo una società giusta; se questa si isterilisce, avremo appunto la crisi di questa Italia confusa.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.