Lamorgese: «Allertati i prefetti, linea dura a Ferragosto»
Intervista del ministro dell’Interno al quotidiano La Stampa di Grignetti Francesco
Vigilia di Ferragosto infuocata per il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Incassato il via libera della maggioranza alla modifica dei decreti sicurezza, una riforma di cui il governo parlerà a settembre che prevede il ritorno al permesso umanitario, la rinascita degli Sprar il ridimensionamento delle multe alle Ong, i problemi si sovrappongono.
Dalle ondate di migranti, alle elezioni da preparare, agli italiani che in molti casi sembrano avere dimenticato il pericolo. Specie i giovani.
«I ragazzi viaggiano e giustamente cercano il divertimento. Per questo rivolgo proprio a loro un appello forte, che penso dovrebbe diventare patrimonio di tutte le famiglie, affinché mantengano comportamenti responsabili».
Le forze dell’ordine quali indicazioni hanno per far rispettare i divieti?
«I prefetti si sono già attivati per disporre, anche a Ferragosto, modalità di controllo più serrato nelle zone turistiche e nelle aree cittadine frequentate dai giovani, molti dei quali sottovalutano i rischi cui si espongono. Ci sono regole ben precise da osservare a partire dal distanziamento sociale, all’uso della mascherina e al lavaggio ripetuto delle mani».
Ci saranno problemi per le elezioni regionali in programma a settembre?
«Per la campagna elettorale valgono le regole sul distanziamento sociale e sulla protezione individuale. Per i seggi abbiamo previsto numerose precauzioni: aree di attesa esterne, percorsi di ingresso e di uscita separati, distanziamento tra i componenti del seggio non inferiore al metro, rispetto della distanza di due metri al momento dell’identificazione dell’elettore, uso obbligatorio della mascherina. Nel decreto legge in corso di pubblicazione, oltre alle sezioni ospedaliere, sono previsti seggi speciali per consentire agli elettori in isolamento fiduciario di esprimere il voto presso il proprio domicilio. È previsto, quale ulteriore precauzione, anche che la scheda venga introdotta nell’urna direttamente dall’elettore e non dal presidente del seggio».
Come vi regolerete con la riconsegna delle scuole?
«I locali scolastici saranno sanificati con particolare attenzione prima di essere restituiti nella giornata di martedì 22 settembre. Sono pochi i sindaci che hanno segnalato la disponibilità di locali alternativi alle scuole per allestire i seggi. È comunque un primo passo che speriamo possa portare al più presto a soluzioni strutturali per evitare che le consultazioni elettorali finiscano per condizionare il regolare svolgimento della didattica».
La vicenda dei parlamentari e consiglieri regionali che hanno chiesto il bonus da 600 euro ci ricorda che siamo il Paese dei furbi.
«È davvero inaccettabile il comportamento di chi, soprattutto se titolare di una carica pubblica, si approfitta di forme di sostegno economico destinate a cittadini ed imprese in difficoltà. Come ho più volte avuto modo di segnalare, esiste il rischio che mafia e criminalità organizzata tentino di intercettare gli ingenti finanziamenti messi in campo per la ripresa economica. Occorre per questo rafforzare i controlli, senza comunque pregiudicare la tempestività degli aiuti, per difendere il tessuto economico sano ed evitare che le difficoltà di tantissimi imprenditori possano diventare opportunità per l’intervento invasivo dei sodalizi criminali».
Sembra esserci una tregua di mezzo agosto negli sbarchi. Che cosa sta accadendo?
«La Tunisia è in ginocchio a causa di una crisi economica senza precedenti e per questo va aiutata dall’Europa e dall’Italia anche per evitare che tanta gente sia indotta ad emigrare. I1 27 luglio ho incontrato a Tunisi il presidente Kais Saied, al quale ho rappresentato la nostra preoccupazione. Già la domenica successiva il presidente si è recato a Sfax dove ha pronunciato un discorso per denunciare chi vive trafficando con la povertà delle persone, ricordando anche che tutti hanno il diritto di vivere con dignità nel loro Paese».
Pare che molti passeur avessero strumentalizzato la sanatoria in corso da noi.
«Le regole sono chiare: sono ammessi alla regolarizzazione gli immigrati fotosegnalati dalla polizia prima dell’8 marzo. In realtà, la molla che ha indotto molti tunisini ad affrontare un viaggio per mare rischioso è scattata per l’improvvisa perdita di migliaia di posti di lavoro, in particolare nel turismo».
Quanto ai rimpatri, la Tunisia è disponibile a incrementare i numeri o si è fermi all’accordo degli 80 a settimana?
«Dopo l’incontro con il presidente incaricato e già ministro dell’Interno, Hichem Mechichi, i rimpatri sono ripresi a pieno regime con voli bisettimanali per un totale, al 10 agosto, di 277 cittadini tunisini ricondotti nel loro Paese. Abbiamo ripristinato pienamente l’esecuzione degli accordi e abbiamo anche ottenuto più flessibilità nelle procedure».
L’opposizione contesta la scelta delle navi per quarantena in quanto costose.
«Le due grandi navi traghetto noleggiate fino al 15 ottobre permettono alla Croce rossa italiana di gestire la quarantena con standard di assoluta sicurezza per i migranti senza pesare sulle comunità locali. Per altro, i presidenti delle regioni Sicilia e Calabria sono stati tra i primi a chiedere al governo il noleggio delle navi».
Le immagini dell’arresto di Vicenza riportano alla ribalta la questione dell’uso legittimo della forza. C’è un male oscuro nella polizia?
«Sull’episodio di Vicenza sono in corso gli accertamenti necessari per verificare eventuali responsabilità. Io ho piena fiducia nella polizia di Stato e nelle forze dell’ordine che tutti giorni dimostrano professionalità ed equilibrio nei servizi per garantire la sicurezza dei cittadini. La complessità delle funzioni svolte nelle nostre piazze e nelle nostre strade dalle forze di polizia meritano il rispetto di tutti i cittadini. Nessuno escluso».
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