23 Dicembre 2024
Territorio

Ecco l’accordo per il fiume Sarno e per il distretto di Solofra

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Al via l’accordo per la tutela e la salvaguardia ambientale per il Distretto conciario della Campania

Vera Corbelli (DAM) e Edoardo Imperiale (SSIP)

Distretto dell’Appennino Meridionale e Stazione Sperimentale Pelli insieme per processi di sviluppo sostenibile

Imprese certificate e tutela dell’ambiente nei cicli di produzione

 

Napoli 25 settembre 2020 – Verifiche in termini di impatto ambientale sullo stato degli impianti e dei processi produttivi delle aziende del settore conciario che operano nell’area dei corpi idrici del Bacino del Fiume Sarno, ma anche mappatura e schedatura degli impianti, predisposizione di misure di un processo di certificazione ambientale da erogare a favore delle imprese. È il focus dell’intesa siglata tra la Stazione Sperimentale Pelli (SSIP) e il Distretto dell’Appennino Meridionale. Per i due enti rispettivamente hanno firmato Edoardo Imperiale, Direttore Generale e Vera Corbelli, Segretario, alla presenza del Presidente SSIP Graziano Balducci e di Fulvia Bacchi (Direttore Generale UNIC).

La firma è avvenuta a margine dei lavori della “Giornata Nazionale della Bioeconomia”, promossa nell’ambito delle attività del Cluster Spring – Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde – ed Assobiotec.

Si tratta di un accordo di grande portata e di impatti notevoli considerata l’intera area del bacino del Sarno che conta una presenza sul territorio di oltre 3.000 attività produttive a carattere manifatturiero, con forti concentrazioni rispetto in:  

• Comparti della preparazione e alla concia del cuoio e della fabbricazione di articoli di pelletteria ed in particolare il Distretto industriale di Solofra che, rappresenta il terzo distretto conciario d’Italia per numeri di addetti (circa 1.800), imprese (circa 140) e fatturato (circa 300 milioni di euro nel 2019) che rappresenta il 7% della produzione nazionale

• Settore agro-alimentare di lavorazione e trasformazione delle materie prime provenienti dall’agricoltura e dall’allevamento, pari a circa il 20% delle imprese operanti sul territorio, in particolare anche per il notevole impatto ambientale si segnala il Distretto del conserviero dell’area dell’Agro Nocerino Sarnese, specializzato soprattutto nella lavorazione del pomodoro.

In questo scenario opererà l’intesa tra il Distretto guidato da Vera Corbeli e la Stazione Sperimentale diretta da Edoardo Imperiale e che da pochi mesi ha ottenuto dal Governo Italiano una nuova funzione pubblica nell’ambito del Decreto Legislativo recante disposizioni in materia di utilizzo dei termini “cuoio”, “pelle” e “pelliccia”. Il decreto è stato approvato dal Consiglio dei Ministri   lo scorso maggio e andrà in vigore nel prossimo mese di ottobre. Significa maggiore tutela di legge per i prodotti e il made in Italy, si contrasta il delicato tema della contraffazione, si tutela il consumatore che deve conoscere ed avere consapevolezza di quello che sta acquistando. L’obiettivo è quello di avere una chiara e univoca indicazione dei materiali utilizzati e di eliminare potenziali ostacoli al buon funzionamento del mercato.

Il Distretto dell’Appennino Meridionale concorre alla difesa, alla tutela e al risanamento del suolo e del sottosuolo, alla tutela quali–quantitativa della risorsa idrica, alla mitigazione del rischio indotto da fenomeni naturali, alla lotta alla desertificazione, alla tutela della fascia costiera ed al risanamento del litorale. Le attività di analisi, valutazione e programmazione si basano su un complesso ed integrato sistema di conoscenze delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, idrologiche, etc.. del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale. Tali conoscenze conducono alla realizzazione degli strumenti di pianificazione, programmazione e gestione relativamente alle acque, alluvioni, frane, sistema costiero etc. La Stazione Sperimentale è un Organismo di ricerca nazionale di diritto pubblico, delle Camere di Commercio di Napoli, Pisa e Vicenza, riconosciuto ai sensi del Regolamento UE n. 651/2014 nelle materie della Chimica e Tecnologia Conciaria, opera a servizio della filiera conciaria, attraverso attività di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, attività di certificazione di prodotti e/o processi produttivi, formazione, analisi e controlli, consulenza avanzata alle imprese, alle pubbliche amministrazioni ed Enti pubblici, documentazione e divulgazione scientifica ed iniziative orientate all’implementazione dello sviluppo dell’industria conciaria e dei settori utilizzatori di cuoio.

“La Stazione Sperimentale – spiega Edoardo Imperiale – per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti supporta da oltre un secolo il settore conciario, oggi costituito da circa 1.200 imprese distribuite nei tre distretti di Vicenza, Santa Croce sull’Arno e Solofra. Tutto incastonato in una storia lunga oltre un secolo e una prospettiva di futuro consolidata, nella convinzione che il manifatturiero legato alla pelle possa essere sempre “più pulito, sostenibile e innovativo”. Il rispetto dell’ambiente come priorità, un’attività di ricerca tecnico-scientifica sempre aggiornata, innovazione di prodotto e di processo, formazione di nuove competenze tecniche ed erogazione di servizi innovativi alle imprese della filiera pelle nazionale  per migliorare la capacità competitiva delle imprese conciarie, la qualità della produzione, lo sviluppo tecnologico e la sostenibilità ambientale a vantaggio dell’intera filiera e dei principali mercati obiettivo: arredamento, automotive, calzatura, interiors, moda, pelletteria.

“E’ giunto il momento di un cambio di rotta e di paradigma – afferma Vera Corbelli, Segretario del Distretto dell’Appennino Meridionale – E’ l’ora di mettere in “pole position” tra le priorità di tutti noi la sostenibilità, la salvaguardia, la valorizzazione dei nostri beni tra i quali un ruolo particolarmente rilevante è rivestito dall’acqua e dal suolo. È il tempo di mettere a sistema le competenze e le progettualità esistenti, le risorse finanziarie, che ci sono ma che vanno bene utilizzate, grazie a proposte integrate e strategiche. Per il bene del Paese è necessario che i piani ed i percorsi predisposti nella prossima programmazione nazionale non restino un’utopia. E’ necessario che, con il contributo di tutti, diventino realtà”

I lavori  della giornata nazionale della Bioeconomia sono stati aperti da Graziano Balducci (Presidente SSIP), Antonio Martini (Direttore Divisione VII Interventi per ricerca,  innovazione e grandi progetti di investimento MISE), Giovanni Sannia (Università di Napoli Federico II – Presidente Master BIOCIRCE – Bioeconomy in the Circular Economy).

Con l’intervento del Direttore Generale della SSIP, Edoardo Imperiale, è stato presentato il Programma  Leather Innovation Challenges 2025 realizzato nell’ambito della Misura Innovation Manager del Ministero dello Sviluppo Economico  finalizzato allo sviluppo di  nuove traiettorie tecnologiche  e soluzioni innovative per l’industria conciaria: Innovazione di prodotto (molecole e tecnologie per le nuove famiglie di pelli innovative), Economia Circolare e sostenibilità (soluzioni innovative per il riutilizzo dei materiali di scarto provenienti dalla filiera) Industria 4.0 e Smart Factory (nuovi processi e metodologie dell’industria 4.0 per la lavorazione della pelle).

Il dibattito, coordinato da Vera Viola (Giornalista de Il Sole24Ore), ha visto la partecipazione di  Fulvia Bacchi (Direttore Generale UNIC), Albino Caporale (Direttore Attività Produttive Regione Toscana), Vera Corbelli (Segretario Generale del Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale), Edoardo Croci (Coordinatore Green Economy Observatory – Università Bocconi), Marco Frediani (Presidente UNPAC), Gustavo Gonzalez – Quijano (Secretary General – COTANCE, Luigi Nicolais (Consigliere Scientifico SSIP), Piero Salatino (Presidente MedITech – Competence Centre I4.0), Paolo Scudieri (Presidente ANFIA).

www.ssip.it


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