Nuovo Dpcm Natale: il ricongiungimento familiare solo tra congiunti e il cenone in sei o otto
Queste sono le ultime novità da Palazzo Chigi sulle norme e sulle regole che verranno varate per evitare che il declino dei numeri dell’emergenza Coronavirus evidenziato anche dall’ultimo bollettino della Protezione Civile – che però fa registrare numeri di morti simili a quelli di marzo – possa scatenare la terza ondata. Il ministro della Salute Roberto Speranza ieri a DiMartedì che oggi è previsto un incontro sul numero delle persone che potranno riunirsi a tavola per la cena e il pranzo di Natale. I posti a tavola, ha osservato, vanno “limitati agli affetti più stretti. Nelle prossime ore ragioneremo su questo. Domani è prevista una riunione su questo tema. Come abbiamo raccontato ieri, si va verso la “forte raccomandazione” a limitare a sei o otto le persone allo stesso tavolo, sempre che ci sia lo spazio sufficiente per garantire il distanziamento.
Speranza ha anche chiuso agli spostamenti “non necessari” ed è sembrato anche chiudere alle deroghe al coprifuoco per i riti natalizi: “Il messaggio – ha detto – è ridurre tutte le occasioni in cui il virus si può diffondere. Il coprifuoco dopo le 22 c’è anche per la messa. Una valutazione sarà comunque fatta nei prossimi giorni”.
Il governo non ha ancora deciso se emanare un unico nuovo Dpcm di Natale valido fino al 2 (o al 7) gennaio oppure farne uno per due settimane e poi vararne un altro a ridosso delle feste. Il Corriere della Sera e La Stampa oggi riepilogano quali sono i punti ancora in discussione:
- spostamenti tra regioni: non sarà possibile spostarsi tra una regione all’altra anche se si tratta di zone gialle; per le piste da sci ci sono poche speranze visto che l’asse con Francia e Germania sembra tenere (ma l’Austria è pronta a riaprire tutto);
- ricongiungimento familiare solo tra parenti stretti: sarà possibile solo tra genitori e figli, coniugi e partner conviventi; si discute sulla possibilità di lasciare liberi i cittadini di andare nelle seconde case;
- poche speranze di riaprire bar e ristoranti anche la sera, mentre per i negozi si ragiona intorno alla possibilità di allungare l’orario per evitare assembramenti; possibile anche una contingentazione per fasce d’età; il coprifuoco verrebbe spostato alle 23 o a mezzanotte;
- pranzi e cenoni: secondo il Corriere “si raccomanderà di trascorrere i giorni di festa con gli affetti più stretti, proteggendo comunque gli anziani e chi ha fragilità legate ad alcune patologie con l’uso della mascherina e il distanziamento. Rimane il problema delle famiglie numerose: il suggerimento sarà di prevedere un numero massimo di sei, otto persone alla stessa tavola”.
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