Coesione sociale e lotta al degrado per rendere Napoli una città più sicura
Prefetto Valentini: pronto un progetto per implementare la videosorveglianza
Criminalità organizzata e conformazione del territorio. Due elementi della città di Napoli con cui, quotidianamente, si confrontano istituzioni e Forze di polizia per garantire ordine e sicurezza pubblica. Ne è consapevole il prefetto Marco Valentini che in un’intervista al quotidiano “Riformista” di Napoli, delinea la situazione sul territorio e le strategie messe in campo.
«Non considero Napoli invivibile – ha dichiarato il prefetto – ma è innegabile che criminalità organizzata e conformazione del territorio la penalizzino più di altre città italiane. Coesione sociale, recupero di zone degradate e potenziamento dei sistemi di videosorveglianza costituiscono la strategia messa in atto dall’Ufficio territoriale di governo per arginare i fenomeni criminali, durante l’emergenza Covid e quando sarà finita».
La particolare configurazione urbanistica di Napoli e dell’area metropolitana, con molti comuni attaccati l’uno all’altro e un’enorme densità abitativa facilitano, infatti, situazioni di emarginazione sociale. «Questi fattori», afferma il prefetto «aumentano i problemi strutturali in termini di circolazione delle persone e influiscono sulla sicurezza pubblica».
Una situazione aggravata, in questo momento, dall’emergenza Covid, con la criminalità organizzata che ha saputo adattarsi in maniera rapida al nuovo scenario. «Ha adattato i sui interessi e i suoi traffici – afferma il prefetto – infiltrand0si in una serie di attività che possono creare business. Penso, per esempio, ai nuovi interessi nell’ambito degli appalti nel settore sanitario» tentando di acquisire i contributi pubblici per i ristori Covid.
E’, quindi, costante l’impegno nella prevenzione e contrasto di tutti quei fenomeni che possano agevolare il modus operandi della criminalità. Prioritario agire sul tema della coesione sociale, dichiara il prefetto Valentini: «In questa fase non bisogna creare disuguaglianze: se lasciamo una fetta di popolazione senza sostegni, creiamo una divisione pericolosa nella quale la criminalità organizzata si infiltrerà. Allo stesso tempo ci avvaliamo anche di strumenti. Stiamo lavorando a un progetto per implementare la videosorveglianza. Al momento ci sono circa mille telecamere che vigilano su Napoli, tra qualche mese il numero sarà quadruplicato».
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