Caporaso, sindaco di Telese: “Così i miei primi cento giorni”
Giovanni Caporaso è stato eletto sindaco di Telese Terme il 21 settembre scorso. Dunque, superati i primi 100 giorni di amministrazione, ci rilascia questa breve intervista raccontandoci l’esperienza vissuta fin qui.
Lo abbiamo raggiunto nella sua città, dove il palazzo del comune sorge lungo la strada che conduce al parco delle rinomate terme di acqua sulfurea.
Ci racconta come è entrato in politica?
«In realtà non considero la mia esperienza amministrativa alla stregua di un impegno politico. Ho cominciato molti anni fa, circa 20, candidandomi in una lista civica come consigliere comunale, da allora ho continuato a ritenermi a disposizione della comunità».
Quali sono, secondo lei, le principali attività che rendono un sindaco un “buon sindaco”?
«Il rapporto con la gente. Non perdere mai il contatto con il territorio e la propria comunità. Quando un amministratore svolge il suo compito al chiuso di un palazzo, non rende un buon servizio alla città perché manca il confronto continuo con i suoi cittadini. Le scelte, soprattutto quelle più difficili, le fa il sindaco e se ne assume ogni responsabilità. Ma a quelle scelte ci arriva parlando con la gente, ascoltando e spiegando, rendendo trasparente il profilo decisionale».
Di cosa ha bisogno la sua città?
«Innanzitutto di ricominciare a credere nelle sue potenzialità. Telese Terme ha vissuto un decennio di immobilismo che ha finito per condizionare anche i suoi cittadini convinti che nulla si potesse fare per migliorare e per crescere. Invece, già dai primi giorni di amministrazione, abbiamo dimostrato che c’è tanto da lavorare e che esistono tante possibilità per riportare la nostra città ai livelli che le sono più congeniali, di località turistica tra le più rinomate della regione, nonché centro commerciale e di servizi».
Quali sono le eccellenze del suo territorio?
«Telese è famosa, storicamente, per le sue acque e per le terme, vera eccellenza nel panorama termale italiano ed europeo. L’aspetto paesaggistico e naturale è un’altra peculiarità che rende unica questa cittadina in Campania. Mi permetta di dire, però, che un’altra eccellenza di Telese Terme è rappresentata dai suoi cittadini. La nostra è una comunità laboriosa, unita, responsabile».
Quali sono le maggiori esigenze che le manifestano i suoi cittadini?
«Attenzione, partecipazione, e un reale impegno per ridare dignità e forza a un territorio lasciato in letargo per troppo tempo. I cittadini vogliono essere ascoltati e hanno ragione. Noi siamo stati eletti per dare delle risposte alle loro istanze. La principale esigenza è questa: avere da noi risposte reali, concrete. E ci mettiamo il massimo dell’impegno, ogni giorno, per farlo».
Dia un voto da 1-10 ai suoi cittadini…
«I miei cittadini meritano 10. Perché, come ho già avuto modo di dire, La nostra è una comunità responsabile. Anche in tutti questi mesi in cui la pandemia sta mettendo a dura prova il coraggio e la pazienza di tutti, i telesini hanno continuato a mostrare umanità, unità, assennatezza, equilibrio, e al momento stesso spirito di iniziativa, laboriosità. Sono certo che quando tutto questo finirà, quando potremo tornare alla normalità, grazie alla nostra gente ci rialzeremo in fretta e più forti di prima. Un grazie va anche a tutte le forze dell’ordine e alle associazioni di volontariato, stanno facendo un lavoro impagabile».
Dia un voto da 1-10 alla sua amministrazione…
«Dieci, senza dubbio alcuno. Sono orgoglioso della mia squadra. Donne e uomini dal grande spessore umano e professionale. Persone che si sono rimboccate le maniche da subito, per cercare di fornire un contributo fattivo. Compattezza e spirito di collaborazione completano il profilo di un gruppo che mi affianca e mi sostiene, con estrema lealtà. Mi permetta, però, di elogiare anche l’attività e il senso delle istituzioni mostrato dagli altri sindaci di questo comprensorio. Amministratori con i quali si è stabilito sin dal primo momento un rapporto di grande collaborazione, con la condivisione di obiettivi e nella convinzione comune che prima di tutto c’è il bene e l’interesse della collettività».
Ha parlato di pandemia. Quanto ha pesato su questi primi tre mesi da sindaco?
«Lo può immaginare. Telese è una città turistica, commerciale, dinamica. Le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria mondiale hanno rallentato tutto, anzi quasi sempre hanno fermato tutto. Sia le attività private che quelle pubbliche sono state frenate. Pensi poi agli eventi e all’indotto che creano: dovremo aspettare ancora… Pazienza e senso di responsabilità. Poi, appena le condizioni generali lo consentiranno, metteremo in campo una serie di attività per rimettere in moto il turismo, l’economia cittadina e così via».
Ultima domanda, cosa è per lei “meritocrazia”?
«Professionalmente sono cresciuto in un mondo dove se non vali devi cambiare lavoro. Per cui concepisco solo il merito come parametro di valutazione, il valore che ognuno di noi è in grado di apportare. E quando esiste, il merito, deve essere riconosciuto e valorizzato. La nostra società ha bisogno di questo, non di scorciatoie e sotterfugi che umiliano chi ne fa uso, mortificano la meritocrazia e rendono vano ogni sforzo teso al miglioramento, alla crescita generale».
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