Crisi Governo, Renzi: “Sarà un governo Conte-Mastella”
“Se non ci sarà il Mes le ministre di Iv si asterranno”, annuncia l’ex premier in tv. E il piano passa infatti con l’astensione delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti. La conferenza stampa convocata da Renzi nel pomeriggio alla Camera potrebbe certificare l’addio di Iv al governo. “Decidiamo in mattinata e poi lo comunicheremo alla stampa”, annuncia il senatore.
Dunque Teresa Bellanova ed Elena Bonetti si sono astenute. Le ministre renziane definiscono “incomprensibile” la rinuncia al fondo salva-stati e Conte replica che: “Il Mes non è compreso nel next generation, non è questa la sede per discutere il punto” e accusa Iv di speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Fondo. La decisione di Renzi era arrivata dopo una serie di stoccate reciproche con il premier Conte che si sono ‘momentaneamente’ concluse sulla linea dello scontro totale e la conferenza stampa convocata da Renzi per questo pomeriggio alla Camera potrebbe certificare l’addio di Iv al governo: “decidiamo in mattinata e poi lo comunicheremo alla stampa” ha detto ieri Renzi. Se ci siano margini per ricompattare la maggioranza è il tema su cui si esercitano tutti i quotidiani. Che ci possa essere un gruppo di ‘responsabili’, come già evocato nei giorni scorsi dal premier, è generalmente visto con scetticismo per l’opposizione del Presidente Mattarella a maggioranza poco solide. Viene ricordato da alcune testate che il lavoro di mediazione del Pd non si è ancora concluso, è continuato nella notte e continuerà su Renzi, ma anche su Conte.
Voto favorevole in Parlamento e ministri dimissionari, questo è uno scenario di cui si discute, ma che si conosce dai tempi della prima repubblica come appoggio esterno. Nessuno dice di volerlo, Renzi stesso lo aveva escluso ancora a fine anno e ieri aveva attaccato: “Sarà un governo Conte-Mastella e noi saremo all’opposizione o un esecutivo diverso”. Il Pd non lo ritiene praticabile per non essere ostaggio dei voti renziani.
“Quello che sta avvenendo mi ricorda molte, tante cose. Quando io mi trovai nel mio primo governo con Fausto Bertinotti provavo a mediare, ma lui aveva un altro obiettivo. A me sembra che Renzi abbia assolutamente le stesse intenzioni di Bertinotti, cioè rompere”. Lo dice l’ex premier Romano Prodi intervenendo a “Di Martedì” di Giovanni Floris su La 7.
“Succede questo quando in una coalizione un partito vede che in qualche modo la coalizione gli toglie voti, più bene va la coalizione più il partito ha dei problemi e allora reagisce prima che sia troppo tardi. Questo è il fenomeno che avviene”, spiega l’ex premier.
“In questo giorni Renzi ha detto anche tante cose giuste, ma ogni proposta che veniva accettata lui alzava ancora l’asticella. Se Conte avesse detto ‘mi vesto da muratore e vado subito a costruire il Ponte sullo stretto’, Renzi avrebbe detto che bisognava fare anche il Ponte per la Sardegna”, aggiunge Prodi.
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