Attualità

La scuola della cura di Valentina Ercolino

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La puntata del 25 gennaio 2021, andata in diretta sul quotidiano di informazione telematico Il Monito.it, nella rubrica dedicata alla scuola e all’educazione, ha avuto il piacere di avere, come  ospite d’eccezione, il prof. Franco Lorenzoni.

La presenza del prof. Lorenzoni, per gli addetti ai lavori e non, è stata molto significativa ,  maestro e pedagogista italiano, classe “53, è nella lista degli esponenti  più in vista di fama europea, come educatore / pedagogista.

Ha iniziato nel 1978 come maestro delle scuole elementari, fondando e dirigendo dal 1980, la Casa – laboratorio di Cenci ad Amelia in provincia di Terni.

La Casa – laboratorio di Cenci, è il centro di sperimentazione educativa ed artistica che ospita, non solo i bambini ma anche i ragazzi, affrontando percorsi sui temi dell’ecologia, dell’intercultura e dell’inclusione.

E’ uno dei primi centri che ha originato, i Campi Estivi con il pernottamento, sia per piccoli che per grandi.

Il percorso educativo portato avanti dal prof. Lorenzoni, si base sull’utilizzo della natura, con le attività all’aperto,  dettato dall’esperienza che prende forma nel mondo che ci circonda, toccandolo, osservandolo e ponendosi delle domande sulla vita, dove l’esperienza viene condivisa insieme al gruppo. Il merito del prof. Lorenzoni è stato quello di realizzare un avventura creativa con i bambini ed i ragazzi, cambiando l’approccio pedagogico, dando tutti gli strumenti per esprimersi e cercare, come individui e membri appartenenti ad una comunità, la diversa chiave per conoscere il creato.

Scrittore ed autore di libri, tra i quali ricordiamo, “I bambini pensano grande. Cronaca di una avventura pedagogica” di Sollerio Editore 2014 o “I bambini ci guardano: Una esperienza educativa controvento” di Sollerio Editore 2019, vengono sottolineati e portati avanti, temi come il valore della lentezza e del tempo, lentezza necessaria per poter imparare ad annoiarsi, l’importanza dello spazio per i bambini, fondamentale per l’apprendimento e la relazione reciproca, che sono due grandi chiavi dell’educazione.

Riporto pensieri del prof. Lorenzoni e sul modo di educare:

“Quando i bambini, parlo della fascia 0-6, hanno il tempo di organizzarsi, utilizzando l’angolo del travestimento, l’angolo morbido, l’angolo dei colori o delle cianfrusaglie, noi offriamo ai bambini, un elemento fondamentale, quello della concentrazione e di potersi fermare su un qualcosa che gli piace, quella concentrazione è fondamentale, crescendo, per imparare a leggere. Per lavorare con i bambini, occorre spostare i banchi dalle classi e l’educazione all’aperto è quella che prediligo. Quando abbiamo un bambino con la disabilità, quella disabilità ci aiuta ha ricalibrare gli spazi, ed è proprio quello di cui abbiamo bisogno, una didattica in spazi flessibili. Ripensando alla scuola, quella a distanza, non è scuola: lo dico per tutti quelli che vagheggiano la possibilità di fare scuola a distanza per lungo tempo. Non è così: dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili, con cambiamenti anche radicali, pensando a nuovi spazi dell’educare (parchi, giardini, città, terrazzi) fin dalla prossima estate, perché si può e si deve imparare ovunque. Potrebbe essere una bella sfida ripensare la scuola proprio adesso. Abbiamo rovesciato sui nostri figli e nipoti un debito pubblico di dimensioni spaventose, quindi dobbiamo fare qualcosa perché la loro istruzione sia la migliore possibile, finanziare più e meglio la scuola, ma anche tutte le strutture e le agenzie del terzo settore che, a livello sociale e territoriale, lavorano per l’educazione, solo così si combatte la dispersione scolastica”.


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