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Ricciardi vuole un nuovo lockdown, ma Mario Draghi non è Giuseppe Conte

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Anna Tortora

Mario Draghi avrà molto di cui occuparsi. Di certo non ha ereditato cose buone dal precedente Governo.
“Ricciardi chiede un altro lockdown per tutto il paese.
Folle è chi crede che i provvedimenti finora adottati per il paese abbiano funzionato e vorrebbe che venissero inaspriti; folle è chi pensa che delle attività praticamente chiuse da un anno possano sopravvivere; folle e criminale è chi, al coperto di uno stipendio fisso e garantito (e non sempre meritato), tifa per la chiusura indiscriminata, fregandosene delle difficoltà economiche di chi produce e gli viene impedito di operare; folle è chi viola la libertà individuale, la libertà di lavorare, la libertà di vivere; folle è chi, terrorizzato, pretende di murare in casa i vivi ed i sani; folle è chi non si rende conto delle morti che saranno provocate dai minori controlli per altre malattie assai più gravi;  folle e criminale è usare le forze dell’ordine a vessare gli Italiani per costringerli a rispettare un insensato coprifuoco, mentre spacciatori e criminali continuano allegramente ed indisturbati a delinquere; folle e ‘negazionista’ è chi crede che tutto ciò non avrà effetti devastanti sul tessuto economico e sociale, e, si badi bene, senza che questo immane sacrificio abbia prodotto o produca il benché minimo risultato. Si contrasti il virus con regole, raccomandazioni, buon senso, con metodo scientifico e non con provvedimenti demenziali. Nessuno nega che si debba fare qualcosa, ma non si può e non si deve sacrificare una generazione e vanificare il lavoro di una vita per milioni di famiglie che devono essere tutelate non solo nella salute, ma anche per tutto il resto.
Basta con il terrorismo mediatico e con la rassegnazione a questa ‘nuova normalità’ che non è né accettabile né più tollerabile”.
Stefano Burbi, compositore e maestro d’orchestra.

La gente è stanca e poi ci sarebbe il piano vaccini, per cui una nuova chiusura non è la soluzione migliore.

“Per dare il segno della discontinuità Draghi deve rinnovare il Comitato tecnico scientifico e cacciare, con Speranza, Walter Ricciardi.
Dopo un anno, diversamente dalla Cina, non si vede la luce”.
Vittorio Sgarbi

Le persone sono spiazzate e Ricciardi dovrebbe rivedere il suo modo di comunicare.
“Signor consulente Ricciardi, se le facciamo promettere la nomina a senatore a vita, se ne sta zitto sui media e promette di parlare solo col suo interlocutore istituzionale?”
Francesco Storace

Ma i dibattiti surreali sono già in atto anche sulla nuova formazione di Governo che, per fortuna, non è più il Conte Casalino.
“Vedo un dibattito surreale, compiaciuto (attivissimi i delusi interessati) e ampiamente sproporzionato sui social. Forse non è chiaro un concetto-base, la premessa del Gabinetto di Guerra: i ministri contano come il due di briscola. Contano tre cose: Mario Draghi, il piano vaccini e il RecoveryPlan”.
Giovanni Sallusti

Il PD è in difficoltà. Eccome!
“Vi ricordate il ‘voto utile, altrimenti arriva la destra’, gli appelli dell’Anpi, la critica alle leggi ‘ad personam’, il conflitto d’interesse? Il PD, questo caravanserraglio di finta sinistra, adesso ci governa assieme…”
Marco Rizzo

E per fortuna direbbero in molti. A proposito di destra…
“La presenza di ministri di Forza Italia è già una garanzia in questo senso. Per fronteggiare le emergenze economiche e sanitarie sia tutt’altro che un programma di breve periodo”.
Silvio Berlusconi

Manca qualcosa
“Con tutto il rispetto per Draghi: Palazzo Chigi non è l’Eurotower. Deve comunicare, e tanto. Bene, ma tanto”.
Antonio Polito

Sicuramente, ma non sarà il tipo delle dirette egocentriche e grottesche del suo predecessore.
La serietà è d’obbligo.
“Il Governo Draghi apre delle possibilità per l’Italia, ma la responsabilità della politica rimane centrale. Un cambiamento verso la serietà e il pragmatismo che non sarà affatto facile”.
Carlo Calenda

A Conte e ad altri dico che riconoscere i propri errori è un grande atto di umiltà, continuare a ricordare vittorie mai raggiunte è, invece, solo voglia di essere protagonista. Una difficile situazione in maniera del tutto arbitraria e unica nel suo genere .
Quanto è grande la vanità umana: se non posso essere ammirato da vincente, voglio essere compatito da perdente.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.