23 Novembre 2024
Cronaca

Napoli, rimossi un murales e un “altarino” nei quartieri di Piscinola e San Ferdinando

Condividi

Continua il ripristino della legalità nelle vie della Città tramite l’eliminazione di manufatti abusivi

Prosegue a Napoli la rimozione da parte degli operatori dell’amministrazione comunale, assistiti dalle Forze dell’ordine, di manufatti abusivi

Questa mattina è stata la volta di un murales a via Ianfolla nel quartiere di Piscinola, che commemora Vincenzo Di Napoli, affiliato al clan Lo Russo, ucciso il 9 dicembre 2015 in un agguato di camorra e di un “altarino” nel quartiere S.Ferdinando, in area dei quartieri spagnoli di interesse archeologico, che ricorda Verrano Gennaro ucciso il 30 novembre 2017 durante una lite.

Gli interventi di rimozione per il progressivo ripristino della legalità, programmati e avviati in sede di tavolo tecnico, in esecuzione delle decisioni del Comitato ordine e sicurezza pubblica dell’area metropolitana di Napoli del 4 marzo scorso, proseguiranno nelle prossime settimane.


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]