Carceri, Di Giacomo(S.PP.): disordini nel carcere di Salerno
Poliziotti penitenziari aggrediti e minacciati di morte. Introduzioni di telefonini che non si contano piu’ e spaccio di droga da milioni di euro all’interno delle carceri.
Ennesimo episodio di violenza tanto che non si contano più! La “guerriglia”, che sembra non avere fine su tutto il territorio nazionale, questa volta trova scenario in quel di Salerno dove ieri sera circa dieci detenuti hanno dapprima aggredito poi minacciato di morte diversi agenti della Polizia Penitenziaria. A seguito dell’aggressione alcuni sono stati inviati al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi per le cure del caso.
Ad accendere i disordini sarebbe stato il tentativo dei detenuti di impossessarsi dei pacchi con generi di conforto e abbigliamento recapitati dai familiari, ma trattenuti per i controlli. Per ripristinare l’ordine e la sicurezza all’interno del carcere di Fuorni, è stato necessario chiamare altri agenti non in servizio, che hanno dato manforte ai pochi presenti. A darne notizia è Aldo Di Giacomo Segretario Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP.: “Quanto accaduto testimonia ciò che sostengo da diverso tempo: all’interno delle carceri è presente uno spaccio di droga da milioni di euro. Difatti le violenze sono scattate per la ricezione dei pacchi dei familiari, finiti nel mirino della procura di Salerno nelle scorse settimane per l’ingente traffico di droga e di cellulari all’interno del suddetto carcere. Con l’avvento del virus gli ingressi nelle carceri dei familiari sono stati ridotti notevolmente e ciò ha determinato sia nuove strategie atte ad introdurre droga e cellulari all’interno delle mura e sia il perfezionamento delle preesistenti. Alle volte ciò è messo in atto in modo quasi bizzarro (si pensi ai droni…), tante altre attraverso appunto i pacchi dei familiari.” – continua Di Giacomo – “Nelle carceri da innumerevoli anni si spacciano e si consumano almeno 10 kg di droga al giorno con introiti per i clan, che gestiscono il tutto, di milioni di euro. Quanto ai telefonini, strumenti essenziali sia per i traffici sia per impartire veri e propri ordini agli uomini sui territori, ormai non riusciamo più il numero dei ritrovamenti. Quando diviene difficile introdurre droga e telefonini all’interno, accadono episodi come questo accaduto a Salerno. È necessario, affinché lo Stato non ammaini bandiera bianca innanzi a questi fenomeni di criminalità, che vengano inasprite le pene, che sia chi tenti di introdurre o introduca e sia il destinatario vengano puniti in maniera esemplare.”
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