22 Novembre 2024
Attualità

Dal ‘Panaro solidale’ allo sfratto esecutivo, il Teatrino di Perzechella cerca casa: petizione per la rinascita di Perzechella nel centro storico di Napoli

Condividi

Napoli, 16 apr. – C’era una volta nel cuore antico di Napoli, in Vico Pallonetto a Santa Chiara, il Teatrino di Perzechella, piccolo scrigno di arte e cultura, nato dalla genialità artistica di Giuseppina Andelora e Angelo Picone. Così inizia la favola, che si spera vada a lieto fine, per un baluardo culturale partenopeo, che ha ospitato nel tempo artisti, appassionati della cultura vernacolare, registi ed attori, oltre che visitatori di ogni nazionalità.

Tra i vicoli del centro storico partenopeo, l’arte del cioccolato, creato in un laboratorio artigianale e insegnata a tanti ragazzini del quartiere, si intrecciava al teatro di tradizione in una location che trasudava amore ed estro contemporaneamente, facendo sentire a casa chiunque lì mettesse piede. Dalle scolaresche ai gruppi di turisti, fino agli intellettuali e professionisti partenopei, tanti sono passati dal 2011 in poi, per il Teatrino di Perzechella, davanti al quale ci si ritrovava per una serata conviviale, come accadeva nei più rinomati Caffè letterari di tradizione: seduti ad un tavolino, sorseggiando qualcosa di caldo e degustando un cioccolatino di Perzechella, mentre si applaudivano gli artisti in scena che si esibivano per la gioia di dare respiro alla propria arte, il pubblico era coinvolto in un vortice di ebbra magia, nella sala arredata con oggetti tipici partenopei, atti a dare degna accoglienza napoletana ai convenuti.

La singolarità di questo luogo, nato dalla creatività di Pina Andelora, maestra cioccolatiera e di Angelo Picone, artista che incarna a Napoli la figura dell’ultimo “Pazzariello”, un tempo portato ai lustri dal celebre Totò, risiede nel circolo di umanità che nel tempo è riuscito a creare. Deputato non solo a far convogliare le energie artistiche partenopee, tramandate in modo onesto e autentico, ma anche ad accogliere gli artisti che non avevano ‘casa’ espressiva ed insieme chiunque avesse bisogno di una mano, il Teatrino di Perzechella è divenuto negli anni set scelto per cinema e fiction, ma anche associazione di intenti solidali. L’ultimo, quello più eclatante, balzato agli onori della cronaca, è stato ‘Il panaro solidale’, ideato dalla Andelora e da Picone, in piena pandemia, per aiutare chi avesse bisogno di viveri durante le restrizioni economiche e non solo, del Covid-19.

Il motto ‘Chi può metta, chi non può prenda’, ha fatto il giro del mondo e Pina ed Angelo, dalla sede del loro Teatrino, hanno aiutato tanti napoletani, dando il via ad una catena di solidarietà per i vicoli della città. In qualità di artisti, hanno cercato anche di perorare la causa dei colleghi del settore, portando avanti lo sciopero della fame e dello spettacolo, per ottenere ascolto.

Dopo tanto adoperarsi è arrivato poi il colpo di grazia per l’Associazione ‘Perzechella & Vico Pazzariello APS’, costretta allo sfratto esecutivo per il Teatrino, divenuto nel tempo punto di riferimento per gli artisti del centro storico.  

IL TEATRO DI PERZECHELLA CERCA CASA – IL FATTO

Dalla scorsa estate, Angelo Picone, detto O’ Capitano, insieme alla compagna storica Pina, conosciuta come ‘Perzechella’, si è battuto per evitare lo sfratto nei pressi di Santa Chiara a Napoli. Il giorno 8 aprile Pina Andelora ha consegnato le chiavi del teatro/laboratorio sito in Vico Pallonetto, 4. I nuovi proprietari non intendono rinnovare il contratto scaduto sullo stabile, per cambiare destinazione d’uso allo stesso, con altri progetti. Dopo 22 anni di attività artistico-culturale, Perzechella è costretta a trovare una nuova casa. 

Da tempo con Angelo Picone sta lanciando appelli alle istituzioni sia laiche che religiose, affinchè le consentano di  proseguire l’intento di realizzare una cooperativa sociale per dare un futuro e un’occasione di crescita costruttiva ai giovani del quartiere, nutrendosi di arte e non di altro, insegnando loro il lavoro del cioccolato e dell’artigianato.

Il desiderio è quello di restare nel centro storico. Per questo la signora Andelora si è rivolta nello specifico alla Curia e al Comune di Napoli, oltre che all’Ordine degli Ingegneri, che hanno in comodato la Chiesa dei SS. Cosma e Damiano di Largo Banchi Nuovi, per condividerne l’uso e portare avanti insieme alle attività laboratoriali e culturali, il Teatro Stabile di Strada di Largo Banchi Nuovi, istituito nel 2011 e rinnovato con delibera n.19 del 8/6/2018.

UN POSTO PER PERZECHELLA, COME SOSTENERE LA CAUSA 

Crisi e speculazione non possono avere la meglio sulla solidarietà e sulla voglia di portare bellezza nel cuore di Napoli. Per questo con tre semplici mosse è possibile sostenere la causa del Teatrino di Perzechella.

Basta cliccare sul sito www.panarosolidale.it , firmando la petizione per sostenere l’iniziativa di rilancio del Teatrino e della sopravvivenza di Vico Pazzariello. Cosa ancora più importante, occorre prenotarsi per la riffa sul sito.

 

 

 


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.