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Intervista – “Prova di Lingua Inglese per tutti i Concorsi Pubblici”, i consigli della professoressa Gabriella Carfagno

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Napoli, 28 apr. – Un manuale concorsuale per cimentarsi con la “Prova di Lingua Inglese per tutti i Concorsi Pubblici”. A scriverlo è la professoressa Gabriella Carfagno, traduttrice e docente di lingua inglese negli istituti superiori. Laureata in traduzione e interpretariato presso l’Università l’Orientale di Napoli, si è specializzata in Comunicazione interculturale nei paesi dell’area euro-mediterranea. Ha pubblicato diversi articoli sulla didattica dell’italiano L2 ed ha collaborato alla traduzione dall’italiano all’inglese del testo ‘The Tobin Tax. From its origins to enhanced cooperation and idea the European Tax’.

L’innovazione del suo insegnamento risiede nella metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), indirizzata alla didattica nelle scuole superiori di materie scientifiche in lingua inglese. Rivolto agli studenti e a chi intende cimentarsi con il superamento della prova di lingua inglese nei concorsi pubblici, sia negli esami scritti che orali, il manuale è  strutturato in quattro sezioni che associano pratica e teoria insieme ad una parte audio atta a  migliorare la pronuncia del discente.

Nell’Europa odierna l’inglese è già lingua comune in molti ambiti (affari, diplomazia), ma si attesta che il volume di comunicazioni in questa lingua continuerà ad aumentare anche in futuro. Oggi l’inglese è lingua franca e per muoversi nel mondo della globalizzazione che schizza alla velocità della luce, è necessario sapersi esprimere avvalendosi di regole basiche e strategie tipiche di questo idioma. Crescono dunque le esigenze tecniche del mondo del lavoro e della formazione, che richiedono sia per ragazzi che per adulti in età lavorativa, aggiornamenti professionali specialistici e conoscenze tecniche, come evidenzia in questa intervista la professoressa Carfagno.

L’ INGLESE  IN UN MANUALE PER CONCORSI, L’ INTERVISTA 


– Professoressa Carfagno, come mai ha scelto di scrivere un manuale concorsuale sulla lingua inglese? La sua é stata un’esigenza meramente professionale o un’ispirazione dettata dall’osservazione della realtà?

Sono stata contattata dall’editore, rispondendo ad una candidatura. Mi sono catapultata in questa esperienza con la fiducia di uno dei più grandi editori che si occupano di manuali per concorsi, siglato edizione ConcorsiPubblici.com . E’ il primo libro che scrivo pur avendo lavorato ad altre pubblicazioni universitarie. Questo progetto mi ha coinvolto fin da subito, anche perchè quando decido di fare qualcosa mi ci dedico con passione. Un po’ l’amore per la lingua inglese, un po’ la predisposizione a volermi cimentare sempre con qualcosa di nuovo, insieme al desiderio di trasmettere le mie conoscenze ritornando utile in qualche modo a chi deve affrontare una prova di inglese, mi hanno indotto a rendere pratiche le mie competenze linguistiche e didattiche.

– Nell’era della globalizzazione quanto è importante sapere e poter uniformare il bagaglio linguistico livellandolo tra discente e docente?

Nell’era della globalizzazione è efficace per una buona comunicazione e per l’acquisizione di una competenza linguistica, considerando che l’inglese è ormai  lingua universale. Per non restare indietro bisogna sempre aggiornarsi, andando al passo con i tempi ed oggi è molto più semplice rispetto ad anni fa, imparare la lingua. I ragazzi e tutti coloro che si approcciano all’inglese hanno mille strumenti per potersi esercitare e metterla in pratica, ad esempio con la tv in lingua inglese oppure qualsiasi articolo o libro si voglia leggere, sono indotti ad un apprendimento più veloce e rapido. Le nuove tecnologie, i social, sono un ottimo strumento di approccio alla lingua; può sembrar banale, ma anche un gioco da playstation, un video game, permette di comunicare con altre persone del mondo nella lingua universale che è l’inglese. Durante il mio percorso di docente ho avuto modo di incontrare discenti che hanno imparato la lingua proprio tramite i videogiochi; ovviamente è questa una lingua che va poi migliorata con le strutture adeguate perchè magari, non avendo tutte le competenze linguistiche di base, ci si approccia in maniera impropria all’uso della lingua. Naturalmente tutto dipende dall’età delle persone a cui ci si rivolge, in quanto per ognuna di esse c’è un metodo di insegnamento da dover adottare.

– É la lezione che si costruisce a partire dal testo adottato, oppure si dà vita ad un libro di testo, in questo caso, un manuale concorsuale, a partire dalla lezione?

E’ sempre la lezione al centro di tutto, la fonte ispiratrice di una produzione. Ogni lezione poi è diversa dall’altra dal momento che dipende da chi si ha di fronte. Il libro nasce da questo; essendo rivolto a persone che devono affrontare un concorso, dunque adulti o ragazzi dai 18 anni in sù, è stato diviso in maniera tale da poter strutturare le lezioni per queste fasce di età. Per i più adulti la strategia deve essere ad esempio, comunicativa ed induttiva, perchè attrae di più l’interesse della persona che ho di fronte. Di solito si parte da un testo associato ad un video e dalla visualizzazione e l’ascolto per poi affrontare le varie competenze e strutture sia grammaticali che lessicali.

– É esperta della metodologia CLIL per l’insegnamento della lingua inglese. In cosa consiste questo approccio e perché risulta efficiente rispetto ai metodi tradizionali?

La metodologia CLIL consente un approccio più diretto. Consiste nell’acronimo di Content Language Integrated Learning che prevede l’insegnamento di contenuti in lingua straniera partendo da una qualsiasi materia (scienze, storia o un testo giuridico a seconda della persona a cui ci si rivolge), consentendo un approccio verso un ambito settoriale specifico e definito, riuscendo così a sviluppare sia una competenza precisa che generica. Mi sono approcciata a questa metodologia che nasce in Gran Bretagna e poi man mano si è sviluppata in altri Paesi, soprattutto in quelli dell’Unione Europea. E’ un metodo usato nelle scuole superiori e consente ai ragazzi di fare lezioni parallele sviluppando il linguaggio in modo trasversale.

– In particolare rispetto all’ascolto, al parlato, allo scritto e alla lettura, che tipo di bagaglio differenziale acquisisce chi consulterà il suo manuale?

Il testo è stato pensato e suddiviso in quattro parti: grammatica con esercitazioni e soluzioni a risposta multipla, lessico con esempi di conversation e writing che permette di acquisire competenze di scrittura in un linguaggio informale per un articolo di giornale o una candidatura, tutto accompagnato dal listening della pronuncia sia della parte lessicale che della parte di conversation. E’ concepito in modo da poter coprire tutte le quattro abilità relative all’apprendimento ed uso della lingua inglese.

– Qual é in sintesi il giusto approccio al suo manuale affinché garantisca il sicuro successo in ambito cognitivo e concorsuale?

L’approccio è diretto ed essenziale, di tipo deduttivo. Parliamo di un testo molto semplice che guida per mano colui che vuole incamminarsi in questo percorso, perchè è un manuale rivolto sia a chi intende cimentarsi con un concorso, sia a chi desidera imparare l’inglese. La concezione di partenza è la consapevolezza che lingua va curata, non può essere accantonata, ma necessita di pratica continua. ‘Prove di lingua inglese per tutti i concorsi pubblici’  aiuta l’esercitazione entrando nell’ottica britannica di pensare direttamente in lingua, senza dover tradurre tutto parola per parola.

 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.