Mutamenti / Teatro Civico 14 di un Ulisse, di una Penelope di Marilena Lucente 8 maggio ore 20 / 9 maggio ore 18
Ah, perdonateci! perché uno sgorbio da nulla
può, nel suo piccolo, rappresentare un milione.
Lasciate dunque a noi, gli zeri di sì gran rendiconto,
di fare appello alle forze dell’immaginazione.
Prologo “Enrico V”, W. Shakespeare
«Di un Ulisse, di una Penelope» torna sul palcoscenico del Teatro Civico 14 di Caserta (via Francesco Petrarca – Parco dei Pini c/o Spazio X). Lo spettacolo è in programma sabato 8 alle 20 e domenica 9 maggio alle 18.
Il testo è di Marilena Lucente. Ulisse sarà Roberto Solofria, che cura anche la regia. Penelope sarà Ilaria Delli Paoli. Loro due gli unici attori in scena, ma in realtà lo spettacolo ha altri protagonisti. E ci sarà il progetto sonoro di Paky Di Maio, capace di tagliare la scena con la sua musica che invade lo spazio e sembra quasi materializzarsi, prendere forma, avvolgere gli attori. Ma protagoniste sono anche le scene di Antonio Buonocore, una macchina teatrale che diventa piano di confronto e gabbia. Al fascino dello spettacolo contribuiscono i costumi di Alina Lombardi e il disegno luci di Marco Ghidelli. La collaborazione ai movimenti scenici è di Luigi Imperato, le traduzioni in napoletano sono di Roberto Solofria, la produzione è di Mutamenti / Teatro Civico 14.
Lo staff di Mutamenti / Teatro Civico 14 sottolinea: «In questo momento storico di incertezze, dubbi, riaperture ritardate e tentativi di sopravvivenza, il Teatro Civico 14 prova a restare a galla cercando di proporre spettacoli e programmando per quanto possibile, sempre nel pieno rispetto delle direttive sanitarie per l’emergenza covid19. Proviamo a lanciare un segnale di speranza, a invocare, con la magia della finzione scenica, un prossimo futuro di rinnovata socialità, condivisione e contatto vitale. Per ora siamo pronti ad accogliere pochi spettatori ma con l’auspicio di tornare ad affollare presto il nostro foyer e la nostra platea».
Info – I posti sono limitati e garantiscono il distanziamento tra gli spettatori. Ogni evento si svolgerà nel pieno rispetto delle normative anti-covid. È obbligatorio l’utilizzo della mascherina durante tutta la permanenza all’interno del teatro.
Biglietti: intero 12,00 euro – ridotto 10,00 euro
Prenotazione obbligatoria > 0823441399 – [email protected]
CREDITI – DI UN ULISSE, DI UNA PENELOPE
interpreti Roberto Solofria, Ilaria Delli Paoli
regia Roberto Solofria
testo Marilena Lucente
costumi Alina Lombardi
progetto sonoro Paky Di Maio
scene Antonio Buonocore
collaborazione ai movimenti scenici Luigi Imperato
disegno luci Marco Ghidelli
traduzione in napoletano Roberto Solofria
foto di scena Marco Ghidelli
produzione Mutamenti/ Teatro Civico 14 – 2017
NOTE DELL’AUTRICE
Cosa sarebbe il mondo senza i viaggi di Odisseo? Insieme a lui ci siamo messi tutti in mare. Passione per la conoscenza, arguzia, compagni di avventure, notti a parlare con il cielo. La smania degli orizzonti, la nostalgia della casa. Le emozioni di Ulisse sono così, grondanti di contraddizioni. Ma anche lei, Penelope, con la sua attesa astuta, il coraggio della solitudine, l’inamovibilità dell’amore, ha dato forma a un modo di vivere l’amore. Entrambi enigmatici, non ci stanchiamo mai di leggerli e interpretarli. Ci sembra di conoscerli da sempre – di un Ulisse, di una Penelope – a volte sembra persino che ci assomiglino in qualche tratto. Eppure, da Omero in poi, poeti e romanzieri hanno tirato fuori mille Ulisse e Penelope, sempre diversi, ciascuno con la propria singolarità, una scintilla che fa una nuova luce su tutta la tradizione. Viaggia ancora Ulisse, e Penelope è ancora sull’isola, a indagare quel mistero del tempo che è l’attesa. Cosa accade quando Ulisse raggiunge Itaca? Cosa succederà adesso che il desiderio infinito potrà placarsi? Il desiderio dell’uno e dell’altro, il desiderio dell’uno per l’’altro. Quell’incontro in cui tutto sembra poter ricominciare, cambia Ulisse e Penelope come non era accaduto in venti anni. Domande furiose che nascono solo dall’amore. Quando si sta male per averlo perduto, quando si pensa di averlo ritrovato, e si teme e si trema al pensiero del futuro. Chiunque abbia avuto un’Itaca nella propria vita sa di cosa stanno parlando, quei due.
NOTE DI REGIA
Guerra d’amore, guerra per amore. Tutto cambia dopo il ritorno ad Itaca. Mare in tempesta. Odio. Sangue. Il rosso, il blu, l’oro. Amore. Amore? L’incontro, il rincontrarsi, il ritrovarsi, stringersi le mani, sentire l’odore, il sapore. É questo che cercavo, è questo che non trovavo. É più facile conoscersi o riconoscersi? Memorie, lontane, e ancora presenti. Ecco l’amore più forte del tempo, più forte dell’uomo, più forte del mare, più forte di guerre, più forte di viaggi, di incontri, di altri amori. Ma l’amore di lui non vince su tutto, non è così forte, non è così certo. L’amore di lei, sì che combatte, sì che ti aspetta, è lei che ti chiede del prossimo viaggio.
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