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Il mito di Crono ci spiega il segreto dell’ esistenza al Teatro Popolare ( ex opg)

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Serata da manicomio all’ ex opg . Forse pioverà ma intanto gli spettatori salgono le scale interminabili . Per arrivare al palcoscenico bisogna attraversare il cortile che separa i corridoi dove si possono vedere ancora le celle .
L’ antica Grecia dei Mysteria e del mito di Crono ci parlano degli eventi che condizionano la nostra esistenza : le pressioni della famiglia, il primo figlio, il primo giorno di lavoro. La scena si apre con la partenza di Crono e l’ ansia della madre che sveglia suo padre per la mancanza del numero di mutande adeguate da mettere nella valigia. Lo stress emotivo che emerge dall’ interpretazione di Crono rappresenta in maniera fedele la reazione dell’ uomo ai condizionamenti esterni che la vita propone durante il percorso da seguire per il compimento del suo destino. L’ originalità non è mancata soprattutto da evidenziare la spassosa partita di calcio inscenata per il parto di Gea o la emblematica scena del capoufficio che scandisce secondo le rigide regole della produttività le ore di vita di un uomo. Il tempo attraversa queste fasi che sono cicliche nella vita dell’uomo e si ripetono all ‘ infinito . La vita cosa è se non vivere l’ adesso? In fondo come conclude la moglie di Crono ” non ci saranno mai abbastanza mutande!” 

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