Diventare commercialista? Ecco la formazione e il percorso da compiere
Il commercialista fornisce consulenze in ambito fiscale e tributario ai propri clienti e si assicura la regolarità dei pagamenti per quanto riguarda gli adempimenti fiscali, scongiurando così problemi di riscossione con l’Agenzia delle Entrate. Si occupa inoltre della redazione della dichiarazione dei redditi, di predisporre il bilancio e di redigere i libri contabili. Per diventare commercialista è necessario conseguire la laurea triennale o magistrale in economia. Nel primo caso si potrà diventare esperto contabile; nel secondo caso si potrà accedere all’esame per l’abilitazione a dottore commercialista. Dopo il conseguimento della laurea infatti è previsto un tirocionio e un esame di abilitazione per cominciare ad esercitare la professione. Vediamo insieme il percorso da compiere.
La laurea
Il primo passo per diventare commercialista è il conseguimento della laurea in economia. Fino al 2007 si poteva diventare commercialisti anche con la laurea in giurisprudenza o scienze politiche; dal 1° gennaio 2008 invece sono riconosciute come lauree utili ad accedere al registro dei praticanti dottori commercialisti, la laurea in economia vecchio ordinamento, la laurea specialistica in scienze dell’economia, la laurea specialistica in scienze economico-aziendali, la laurea magistrale in scienze dell’economia e laurea magistrale in scienze economico-aziendali. Si può scegliere di frequentare la facoltà di economia sia nelle università tradizionali sia nelle università telematiche, come Unicusano, che consentono di seguire le lezionid a remoto in ogni momento della giornata, senza doversi recare nella sede universitaria. Il titolo conseguito con gli atenei online è riconsciuto dal MIUR ed equiparato a quello delle università in presenza.
Il praticantato
Dopo il conseguimento della laurea è obbligatorio effettuare un periodo di praticantato di 18 mesi presso uno studio professionale di un dottore commercialista che sia iscritto all’albo da almeno 5 anni. Il periodo di tirocinio può anche iniziare mentre si sta frequentando la magistrale, riducendo così i tempi per poter sostenere l’esame di Stato.
È inoltre prevista la possibilità di poter svolgere il tirocinio formativo anche all’estero, per una durata non superiore ai 6 mesi.
L’esame di Stato
Al termine del tirocinio ci si può iscrivere all’esame di stato per divnetare dottore commercialista. L’esame prevede tre prove scritte e una orale. Le prime due prove scritte riguardano materie attinenti alla professione come la contabilità d’impresa, diritto privato, diritto tributario etc. Le terza prova scritta invece è di tipo pratico e prevede la redazione di un di atti relativi al contenzioso tributario. La prova orale verte sulle materie delle prove scritte e su discipline correlate come matematica, economia e deontologia professionale. Al termine dell’esame si può richiedere l’iscrizione all’albo e contestualmente è prevista l’apertura della partita IVA per cominciare a svolgere la professione.
Ulteriori competenze
Il lavoro del commercialista richiede anche ulteriori competenze per essere svolto con precisione e consapevolezza. Prima fra tutte la conoscenza degli strumenti digitali, soprattutto in vista della crescente digitalizzazione del settore pubblico, che aumenterà nei prossimi anni. Del resto la gestione telematica degli adempimenti è già attiva da diverso tempo e sarà sempre più frequente l’utilizzo di sistemi informatici per la trasmissione dei dati, con la smaterializzazione di cartelle e fatture. Alle competenze digitali si dovranno affiancare anche capacità relazionali per gestire le diverse tipologie di clienti e capacità organizzative per rispettare le scadenze di ogni tributo in base al settore in cui si opera.
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