L’ esagerato attacco a Luca Morisi
Luca Morisi è sotto attacco da giornali, politici e gente comune. Ha ucciso qualcuno? No.
Di cosa è colpevole? Bah.
E fa specie vedere che chi ha sempre vantato amore e fratellanza verso il prossimo si stia scagliando senza pietà contro un ragazzo omosessuale.
E a proposito di media.
“Quanto schifo quelle trasmissioni TV che fanno i processi penali prima dei processi stessi. Carne umana, quella dei pretesi colpevoli, gettata in pasto alle plebi ululanti e fameliche. E tutto ovviamente, senza alcuna considerazione né per la presunzione di non colpevolezza né per i più elementari diritti della difesa. Senza avere una reale conoscenza dei fatti ma anzi concoorrendo a alterarli e stravolgerli. Tanto che, non di rado, la confusione mediatica è tale da condizionare e orientare a sua stessa insaputa, il giudice (quello vero) chiamato a decidere.”
Luigi Bobbio, magistrato e già senatore della Repubblica
Facciamo una piccola analisi “storica”.
“Ma scusate nessun sostenitore del ddl Zan prende le difese di Morisi?
Penso che tutti abbiano capito che reati in questa storia, in realtà, non ce ne sono.
I media avevano interesse solo a far sapere, prendendo spunto dal fatto che Morisi era stato iscritto sul registro degli indagati (che non vuol dire assolutamente niente) che lo spin doctor di Salvini usasse frequentare escort rumeni. Se fossero state rumene, probabilmente, la faccenda non avrebbe avuto lo stesso impatto dirompente.
In fondo è quello che fa Feltri quando utilizzando un dispaccio di polizia (poi rivelatosi fasullo) inguaia il direttore de L’Avvenire, Dino Boffo, mettendo in circolo la voce che fosse ‘attenzionato per la sua omosessualità’.
Stessa sorte che capita all’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, caduto in disgrazia quando si viene a sapere della sua abituale ‘familiarità’con delle trans.
I governi democratici e i regimi, da sempre, tengono sotto ricatto i politici a causa dei loro inconfessabili segreti. Lo fa il potente capo della Cia, Hoover in America e lo fa Mussolini in Italia che possiede un dettagliato dossier, preparato dal Capo della polizia politica Arturo Bocchini, per ricattare, all’occorrenza, addirittura Umberto ll di Savoia di cui le voci sulla sua (presunta) omosessualità da tempo si sprecano.
La colpa grave di Morisi per cui la società ha già emesso un verdetto di condanna è la sua attitudine a frequentare giovani ragazzi che viene visto come un grave peccato. Ma non è un reato. E il fatto che, ciò avvenga durante festini privati solletica ancor di più gli istinti belluini dei bacchettoni italiani.
E poi volete mettere? Questa vicenda va a colpire al cuore il partito ufficiale del machismo celodurista che sprofonda nel ridicolo del macchiettismo di un certo immaginario gay tra godemichè e checche incipriate.
Insomma, salvare i vizi privati del soldato Morisi (come di chiunque altro) non è una questione politica. È una questione di civiltà.”
Gerardo Verolino, giornalista
Inoltre
“Dopo anni e anni, in cui – da destra e da sinistra – se viene indagato qualcuno di una forza politica, si fa a gara da parte degli amici a prendere le distanze, a chiederne la testa oppure a far finta di nulla per timore di venire travolti, è bello che questa volta il leader della Lega – che sicuramente avrà un contraccolpo anche elettorale da questa vicenda – dica che lui c’è e che non abbandona il suo amico.”
Piero Sansonetti, direttore de Il Riformista
E a proposito di misfatti dell’informazione…
Dopo la sentenza che ha comminato tredici anni di galera a Mimmo Lucano per traffico illecito di immigrati, si pensa alla omosessulità di Morisi.
“Non si può essere garantisti a correnti alterne. Per me è doveroso esserlo sempre e lo sono anche oggi per Luca Morisi, che riterrò innocente fino all’ultimo grado di giudizio. Mentre vedo il web e certa politica puntare il dito e condannare, usando esattamente quello stesso stile e linguaggio per cui si indignano. La politica che piace a noi, invece, mette il rispetto della persona davanti a tutto, senza doppia morale e doppiopesismo. Infierire oggi su Morisi non rappresenta minimamente questo.”
Giovanni Toti, governatore della regione Liguria
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