Pnnr e tanto altro con l’on. Giosi Ferrandino europarlamentare del PD
Per la mia rubrica IL Personaggio sono lieta di ospitare l’on. Giosi Ferrandino. Con lui affronterò degli argomenti molto sentiti in questo momento particolare.
Protesta a Roma. Lavoratori che reclamano un loro diritto individuale. Tra di loro si infiltrano esponenti di Forza Nuova e la protesta viene stravolta.
“Di lavoratori che reclamavano un diritto individuale io non ne ho visti. Ho visto cittadini che protestavano per l’introduzione del green pass e estremisti di destra, anzi, diciamolo bene, fascisti, che hanno messo a ferro e fuoco la città. Quanto ai primi, la riflessione è semplice: è sacrosanto esprimere la propria opinione, ma le leggi vanno rispettate. Il green pass è una misura transitoria e temporanea che serve a garantire la sicurezza di tutti. È legge di Stato ed in quanto tale va rispettata. Quanto ai secondi, credo sia ora di smetterla con i buonismi. Matteotti disse “il fascismo non è un’opinione come le altre, è un crimine”. Oltretutto la nostra Costituzione vieta la ricostituzione del partito fascista in ogni sua forma. È ora di intervenire e di farlo con fermezza. Gli arresti dei vertici di forza nuova sono un primo, significativo passo, anche se a mio avviso tardivo. IL PD in aula si è fatto promotore di una mozione per scioglierlo in maniera definitiva. Non possono esserci zone grigie, ma purtroppo in Italia ci sono ancora forze politiche parlamentari che strizzano l’occhio a quell’area. È inaccettabile.”
Lei è membro della commissione per i problemi economici e monetari. L’Italia con Mario Draghi, riuscirà a gestire bene i soldi del PNNR?
“Al momento Draghi è la figura che meglio incarna la volontà dell’Italia di riscattarsi. In Europa gode di una credibilità che viene riservata a pochi leader nazionali. Credo ormai sia passato agli annali il premier spagnolo Sanchez che spiega che al Consiglio, quando parla Draghi, stanno tutti zitti ad ascoltare. Nel complesso la formulazione del Pnrr è solida e risponde agli obiettivi chiesti dall’Europa all’Italia. Riforma della Giustizia e riforma del fisco sono già in una fase avanzata e rappresentano già due obiettivi strategici fondamentali. Se c’è un’incognita è la capacità dei comuni di mettere in campo le professionalità che servono a sviluppare i progetti, viste le contrazioni delle piante organiche degli ultimi anni. Auspico che si intervenga anche in quel senso, dando loro la possibilità di assumere. Abbiamo ancora un paio di anni per vincere la sfida, poi si ritornerà al regime del patto di stabilità europeo. È una finestra temporale stretta, ma è probabilmente l’ultima occasione che abbiamo per rilanciare l’Italia.”
L’ Italia dovrà adoperarsi molto per lo sviluppo delle imprese che, a causa, della pandemia hanno subito un duro colpo. Ne parliamo?
“Abbiamo un sistema di piccole e medie imprese che va difeso ad ogni costo. Non solo sono la ragione dell’elevata qualità del made in Italy, ma assicurano anche una migliore distribuzione delle risorse, impedendo che si concentrino nelle mani di pochi. Ovviamente però anche in questo è fondamentale che l’Europa diventi garante dei diritti di lavoratori e imprese. Lo abbiamo visto con il comparto degli autotrasportatori. L’adozione del pacchetto mobilità ha stabilito regole comuni a livello europeo ed ha favorito proprio quei paesi come l’Italia dove c’erano già regole molto rigide, a differenza, ad esempio, dei paesi dell’est.
Inoltre, a proposito del recovery e della capacità di spesa dell’Italia, credo che una fetta importante delle risorse vada destinata alle imprese che certamente hanno meno vincoli burocratici e soprattutto investiranno lì dove é davvero utile per la ricrescita nei tempi stabiliti dall’Europa.”
La sua carriera politica è ricca di soddisfazioni e di impegni lodevoli. Come sindaco di Ischia risulta tra i più amati. Ha nostalgia di quei tempi?
“Ne conservo un ricordo piacevole. Essere sindaco di dà una possibilità unica, quella di rispondere in prima persona alle necessità della tua comunità, di essere a stretto contatto con i cittadini. Devo molto a quell’esperienza perché è grazie agli anni in cui ho ricoperto il ruolo di Sindaco che ho acquisito la consapevolezza che ogni singola legge si riflette sulla vita dei cittadini e che per questo bisogna considerare anche l’imponderabile quando si legifera. E soprattutto mi ha aiutato a percepire davvero la vita reale delle persone e delle famiglie. Cosa che, secondo il mio avviso, non é sempre chiara a chi é chiamato a legiferare senza passare prima da incarichi nelle autonomie locali.”
Ringrazio l’on. Ferrandino per la piacevole conversazione, con la speranza di averlo nuovamente mio ospite.
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