Voglia di leggerezza e invisibilità con Maria Amelia Monti e Marina Massironi al Teatro Nuovo di Napoli
Napoli, 12 nov. – Che cos’è l’invisibilità e soprattutto cosa la genera? Ad interrogarsi sulla delicata questione sono Marina Massironi e Maria Amelia Monti, in scena dall’11 al 14 novembre al Teatro Nuovo di Napoli con ‘Il marito invisibile’.
In un match point di battute costruite sotto forma di lungo dialogo le due protagoniste intessono sul palcoscenico uno spettacolo innovativo, tridimensionale e soprattutto interattivo. Nell’atto unico scritto e diretto da Edoardo Erba due amiche si confidano in una call sul web, in merito all’entità dei loro rispettivi amori.
Vivono a chilometri di distanza ma si conoscono fin da bambine; hanno convissuto in età giovanile ed ora che sono adulte si ritrovano con due vite diametralmente opposte: Fiamma (Maria Amelia Monti), ha un marito praticamente assente, nel senso che è poco ricettivo alla sua presenza; mentre Lorella (Marina Massironi), è alle prese con continui amori fallimentari, dunque vive in perenne ricerca dell’uomo dei sogni.
Lorella dal suo canto, con una inusuale freschezza, cerca di spiegarle che “l’essenziale è invisibile agli occhi”, recuperando la massima di Antoine de Saint-Exupéry; pertanto giudicare il suo matrimonio invisibile non è la risposta giusta ad una confidenza intima su uno stato emotivo che la fa sentire finalmente bene, anche se ai più potrebbe sembrare effetto di un esaurimento nervoso o peggio ancora di seri problemi psicologici.
Quando Lorella si sente affranta a causa del giudizio dell’amica, subentra finalmente il colpo di scena: Fiamma riesce a percepire il marito invisibile della sua confidente e si abbandona alle sensazioni di qualcosa che non si vede ma può esistere grazie al potere del “sentire in profondità col cuore”.
L’invisibilità diventa dunque un atto di paura che si veste di coraggio e dona la possibilità alle due protagoniste di spogliarsi delle sovrastrutture spesso inutili, comprendendo che anche quel che c’è ed è tangibile nella vita, spesso può essere invisibile perchè costruito su rapporti in cui l’altro ci dà per scontato, in cui i silenzi diventano peggio dell’invisibilità e la solitudine si ammanta di bugie che spesso raccontiamo a noi stessi per non guardare in faccia alla realtà.
Marina Massironi con la sua mimica straordinaria, riesce a far percepire chiaramente le sensazioni donatele dall’invisibilità, tanto che il pubblico arriva ad interrogarsi sulla fattibilità di una prospettiva di vita che possa permetterci di liberarci da tante finte relazioni.
La domanda a questo punto dello spettacolo sorge spontanea: l’invisibilità è un’opportunità o una via di fuga dai problemi?
Nella difficoltà delle tante relazioni “virtuali”, nell’allontanamento generato dalla pandemia, lo spettacolo carico di freschezza interpretativa, scava un solco nei problemi delle percezioni che sovente abbiamo su noi stessi e sul nostro rapporto con gli altri.
Maria Amelia Monti e Marina Massironi riescono abilmente a condurci per mano in un momento di riflessione delicato, colorato dalla loro bravura recitativa. Ci regalano così il privilegio della comicità che nasce dall’imperfezione e riporta la reale visione del mondo educandoci a capire meglio come funzionano i suoi meccanismi; ci insegnano a svelare attraverso la mimica dei loro corpi ciò che la testa ancora non sa ma vuole imparare a scoprire. Qui l’invisibilità trova il suo senso ed il testo di Edoardo Erba vince conquistando il pubblico.
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