Covid-19, quarta ondata anche in Italia: tre regioni e una provincia in zona rossa
In crescita Rt (1.21) e incidenza dei casi (78)
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha aggiornato la mappa dei contagi di nuovo coronavirus in Europa alla data dell’11 novembre, ufficializzando il peggioramento della situazione in tutto il continente. Non fa eccezione la situazione italiana, con un drastico calo delle regioni in zona verde rispetto alla settimana precedente – da sei a tre: Valle d’Aosta, Molise e Sardegna – e il passaggio in zona rossa di ben tre regioni: Friuli-Venezia Giulia, Marche e Calabria, che si aggiungono alla già rossa provincia autonoma di Bolzano.
Nessuna novità, invece, per quanto riguarda la Campania in zona arancione, ovvero tra le aree d’Europa in cui il virus Sars-Cov-2 sta circolando a livelli medi. I colori sono basati sui dati trasmessi dagli Stati membri dell’Unione europea al sistema Tessy (The European Surveillance System).
Anche nel resto d’Europa, nel frattempo, la situazione dei contagi è peggiorata, con la mappa dell’Ecdc che continua dunque a contraddistinguersi per la presenza di numerosi territori ancora in zona rossa, se non addirittura in zona rosso scuro (cioè il colore che contrassegna le aree in cui il virus Sars-Cov-2 sta circolando ai livelli più elevati).
Si segnalano, in negativo, alcune nazioni interamente in rosso scuro: l’Irlanda, il Belgio, le repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia e Lituania), l’Austria, la Slovacchia, la Slovenia, la Croazia e la Bulgaria; quasi interamente in rosso scuro anche l’Olanda, la Repubblica Ceca, l’Ungheria, la Romania e la Grecia. Hanno diverse regioni in zona rosso scuro anche Germania e Polonia, mentre sono rosse con alcune zone rosso scuro la Norvegia e la Danimarca.
Sono interamente in zona rossa, invece, l’Islanda, il Liechtenstein, la Finlandia e Cipro, mentre è rossa la quasi totalità della Svezia. In zona rossa, infine, anche una regione della Francia e quattro regioni della Spagna.
Per quanto riguarda la pressione sulle strutture ospedaliere, il tasso di occupazione nei reparti di terapia intensiva è salito dal 4% del 4 novembre al 4,4% dell’11 novembre, mentre il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale ha fatto registrare un incremento dal 5,3% del 4 novembre al 6,1% dell’11 novembre.
È in forte aumento il numero di nuovi casi di Covid-19 non associati a catene di trasmissione (11.001, contro i 8.326 del monitoraggio precedente), mentre è leggermente diminuita la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (dal 35% al 34%). È aumentata, invece, la quota di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (dal 47% al 48%), mentre è rimasta sostanzialmente stabile al 18% la percentuale dei casi diagnosticati attraverso le attività di screening.
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