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Inaugurata ‘La stanza di Sara’, per i bambini del Pausillipon colore e non solo dolore grazie alla camera dei giochi

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Napoli, 24 nov. – Hanno lanciato il cuore oltre le difficoltà ed hanno vinto. Daniela Paura e sua figlia Sara, sono riuscite con ‘Le creazioni di Sara’, a realizzare il loro intento (maturato durante la degenza ospedaliera della piccola nel reparto oncologico del Pausillipon), di dedicare una stanza dei giochi ai piccoli pazienti dell’ospedale.

Dal 19 novembre il taglio del nastro ha diffuso colore  contro il dolore, per i bambini ricoverati negli stessi reparti in cui Sara è finita dopo lo scoppio della leucemia, scoperta in piena pandemia. La pazienza di infilare corallini su corallini in collane da donare prima ai dottori e genitori del reparto, e poi ad una rete assistenziale formatasi grazie alla Onlus pensata da Daniela Paura, ha permesso la realizzazione di un sogno che è diventato per Sara vera cura dell’anima.

Tutti i bambini hanno il diritto ad avere un luogo in cui giocare – commenta Daniela Paura – e l’ospedale è un luogo in cui una tale dimensione spesso non riesce ad esistere. Grazie alla rete solidale che si è creata, siamo riusciti ad affrontare un momento di grande dolore donando la possibilità ai degenti di coccolarsi con il gioco, durante le terapie. Ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicini in questo percorso e che hanno contribuito alla realizzazione del progetto”.

Il Dottor Giuseppe Menna, Dirigente Medico S.C. dell’Ematologia del Santobono-Pausillipon aggiunge: “Il gioco fa parte della terapia, in un momento che di normale ha poco o niente per un bambino”.

L’iniziativa ha permesso la realizzazione di un luogo in cui il colore possa accompagnare i bambini nell’affrontare la difficoltà delle terapie oncologiche, seguendo la speranza e mai la rassegnazione. Il gioco è sempre una risorsa per i più piccoli, è lo strumento con il quale essi imparano a gestire il loro mondo. Per questo mamma Daniela e Sara si sono adoperate affinchè la rete di solidarietà si espandesse a macchia d’olio in nome della parola ‘futuro’, che è un diritto per ogni bambino.

 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.