Pnrr. Economia, innovazione e competitività. Intervista con il viceministro dello sviluppo economico, Gilberto Pichetto
Per la mia rubrica IL Personaggio sono lieta di ospitare il viceministro dello sviluppo economico, Gilberto Pichetto. Con lui affronterò dei temi molto importanti per il Paese.
Pnrr. Cosa si intende per digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo con accenno anche alla cultura e al turismo.
“Dal rafforzamento della politica di incentivazione fiscale del Piano Transizione 4.0 al sostegno all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, fino alla riforma del sistema della proprietà industriale: gli aiuti pianificati con l’Unione europea vanno esattamente nella direzione di rafforzare l’innovazione tecnologica e dunque la produttività e la competitività delle imprese italiane. Si tratta di un tassello fondamentale all’interno del programma di incentivi alla ripresa economica del Paese. Garantire infatti la copertura di tutto il territorio con reti a banda ultra-larga vuol dire esattamente creare le condizioni, da parte dello stato, per
migliorare la competitività delle filiere industriali, agevolare l’internazionalizzazione delle imprese, formarne adeguatamente il capitale umano investendo al contempo sul rilancio di due settori che caratterizzano con forza l’Italia, come il turismo e la cultura. Per un Paese che vuole essere pronto a vincere la sfida sullo scacchiere globale sono questi i passaggi propedeutici a preparare l’ hummus imprenditoriale e renderlo ancora più ricettivo e disposto al rischio. D’altronde, lo sviluppo economico che si immagina deriverà dal Pnrr è innescato dal finanziamento pubblico ma si alimenta nella misura in cui l’iniziativa e l’imprenditoria privata saranno in grado di cogliere a pieno le opportunità delle nuove sfide.”
L’Italia è riguardata chiaramente in un contesto europeo dai famosi IPCEI ovvero Importanti Progetti di Comune Interesse. Quali potrebbero essere i maggiori benefici per le piccole e medie imprese? E per le grandi aziende? Mi può chiarire il concetto di inclusione sociale a cui c’è riferimento?
“Al Ministero dello Sviluppo economico stiamo lavorando senza sosta al fianco delle imprese che raccolgono la sfida della transizione. Il via libera agli incentivi Ipcei rappresenta la volontà di sostenere anche la produzione di batterie e microchip, settori strategici per lo sviluppo della nostra economia a livello europeo, in un momento in cui se ne sconta fortemente la mancanza. Si tratta di una grande opportunità per tutti i nostri imprenditori : l’obiettivo è infatti quello di rafforzare la competitività di settori strategici dell’industria nazionale ed europea attraverso una forte sinergia e integrazione tra le filiere dei Paesi membri della Ue. In questa ottica i progetti mirano ad estendere notevolmente la platea delle aziende partecipanti, anche dal punto di vista geografico, proprio grazie all’inclusione di produttori diversi, fornendo cosi un’ulteriore dimensione trasversale della catena del valore delle batterie. In questo momento sono in fase di piena operatività gli Ipcei batterie e gli Ipcei idrogeno, mentre abbiamo appena avviato le manifestazioni di interesse per partecipare ad un Importante Progetto di Interesse Comune Europeo nella catena strategica del valore delle infrastrutture e servizi Cloud.”
Si parla di infrastrutture per la fibra ottica, di space economy e di programmi di finanziamento alle imprese italiane. Mi può chiarire in che modo i benefici effetti di queste misure potranno liberare spesa corrente, rinegoziando i prestiti per pagare i debiti commerciali?
“In una fase di congiuntura economica così delicata come quella a cui il nostro Paese e’ andato incontro negli ultimi mesi è stato vitale fare ogni sforzo per evitare che gli effetti sull’economia reale si trasferissero al settore del credito, in una spirale foriera di ulteriori impatti negativi su famiglie e imprese, oltre che sul sistema finanziario. Il Governo ha inizialmente scongiurato con forza questa eventualità garantendo sostegno alla liquidita’ attraverso una serie di interventi: adesso e’ chiaro che il nostro obiettivo va indirizzato con provvedimenti che garantiscano un percorso regolato verso l’uscita da questa condizione di emergenza permettendo alle imprese di programmare le proprie azioni sul fronte produttivo. In questo senso i grandi interventi infrastrutturali previsti, sia materiali che immateriali, devono creare le condizioni per modernizzare il sistema in moda da rafforzare la competitività e la produttività delle nostre imprese.”
Lei ha fatto parte della Commissione parlamentare per gli infortuni sul lavoro e, in particolare, per le morti bianche.
Quanto è stato fatto e cosa ci sarebbe ancora da fare per arginare questo triste fenomeno?
“Il lavoro va rimesso al centro dell’azione politica di ogni governo e soprattutto al centro della nostra democrazia. E’ una strage non più ignorabile, che va di pari passo con la precarietà dei contratti, il mancato o insufficiente investimento da parte delle aziende sul capitale umano, una cultura del lavoro e imprenditoriale in cui negligenza e fretta troppo spesso prevalgono sulla sicurezza.
Serve un piano strutturale, così come ha ricordato di recente il Premier Draghi, e pene più severe per le aziende inadempienti.
Al contempo, assieme alla prevenzione, e’ necessario puntare sulla formazione
inserendo ad esempio l’educazione alla sicurezza come materia nella scuola dell’obbligo. Un’opera sistematica di formazione alla prevenzione devono farla i sindacati, là dove presenti, così come le associazioni imprenditoriali presso i propri iscritti e in generale presso i lavoratori da un lato, i datori di lavoro dall’altro.
La ripresa economica e l’innovazione di un grande Paese come l’Italia devono camminare al fianco della sicurezza nei luoghi di lavoro: da questo non si puo’ prescindere.”
Ringrazio il viceministro Pichetto per la piacevole conversazione e per il prezioso contributo.
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