A proposito delle indicazioni ministeriali per la didattica a distanza
In questo articolo proporremo riflessioni, indicazioni sia tecniche che metodologiche, e segnaleremo alcuni passaggi critici relativamente all’ultimo documento ministeriale con oggetto: “emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus. Prime indicazioni operative per le attività didattiche a distanza”.
Innanzitutto segnaliamo che, già nella premessa, è segnalata la necessità di “[…] ritornare, al di fuori della logica dell’adempimento e della quantificazione, alle coordinate essenziali dell’azione del sistema scolastico”.
Pensiamo sia particolarmente importante in questo momento, ma dovrebbe esserlo sempre, abbandonare la logica dell’adempimento e della quantificazione. Purtroppo, in tempi non emergenziali, troppo spesso la logica dell’adempimento era abitudine diffusa e veniva assunta da molti docenti a giustificazione del ritmo serrato del loro procedere didattico e dell’elevato, forse esagerato, numero di verifiche effettuato. La giustificazione per tale comportamento era sempre individuata nella necessità di “finire il programma” immemori del fatto che la logica del programma, peraltro predittivo e non prescrittivo, è stata superata ed oggi il riferimento è alla Linee guida ministeriali.
Più avanti il testo sottolinea la necessità “[…] che si proceda ad attività di valutazione costante. Valutazione che va fatta con tempestività, trasparenza e buon senso didattico”.
Apprezziamo la nuova categoria semantica introdotta con la neo-espressione “buon senso didattico” e il generale appello del MIUR alla ragionevolezza.
Il rischio che la didattica a distanza si realizzasse con il mero invio di materiali o la sola assegnazione di compiti è un rischio che avevamo già evidenziato nel nostro precedente articolo Didattica a distanza: difficoltà e vantaggi in prospettiva.
Ora il ministero segnala l’urgenza di superare questa fase e integrare l’invio di materiali e l’assegnazione di compiti con altri contenuti didattici: fare precedere gli invii da spiegazioni relativi ai contenuti in argomento, successivi interventi di chiarimento o restituzione da parte del docente, ecc.
In quest’ultimo caso pensiamo che una buona prassi, al posto della correzione effettuata singolarmente, possa essere quella di realizzare una presentazione elettronica[1] dove gli “errori esemplari” possano essere illustrati e successivamente commentati nella classe virtuale, in forum di discussione o in piattaforme di Q&A[2] e ciò per favorire un maggiore coinvolgimento della classe nell’attività.
Riflessione sui problemi legati alla privacy (docenti)
Per tutelare la privacy di alunni e studenti, segnaliamo la necessità che il Dirigente scolastico, titolare del trattamento dei dati, in relazione all’attivazione della didattica a distanza, informi i docenti circa la corretta condotta da tenere durante lo svolgimento di tale attività e fornisca indicazioni sulle misure di sicurezza da rispettare (modalità di utilizzo del pc/tablet; disponibilità di un antivirus aggiornato; gestione delle password; oltre alla necessità di non salvare, né registrare video/foto ed audio ecc.. su apparecchiature personali).
Segnaliamo anche che, per molti servizi Internet, è necessario che ogni studente sia dotato di una propria email e a volte, della email di uno specifico provider. Per tale operazione, essendo coinvolti dei minorenni, sarà necessario avvertire i genitori avendo cura di informarli circa le motivazioni tecniche e gli obiettivi della proposta didattica.
Un tema a parte è quello relativo alla comunicazione con alunni e studenti.
Va subito chiarito che se alla comunicazione tramite registro elettronico viene affiancata una comunicazione via email questa deve essere svolta con alcune accortezze.
Innanzitutto va chiarito che il problema della comunicazione non può essere risolto utilizzando una mail di classe. Spesso nelle scuole ci è capitato di sapere che, per comodità, i docenti invitavano uno studente a creare una mail di classe per snellire la comunicazione. Questa prassi è assolutamente scorretta in quanto la responsabilità per l’uso della mail di classe ricade sull’intestatario della casella di posta a prescindere dall’identità di chi effettivamente commettesse un eventuale illecito. Quindi, se l’utilizzo di recapiti email fosse indispensabile, sarebbe necessario acquisire tali indirizzi personali da ciascuno studente della classe[3].
Deve essere anche chiarito che, per l’invio di mail al gruppo classe, i docenti dovranno inserire gli indirizzi dei destinatari esclusivamente nell’apposita casella Ccn (Copia Conoscenza Nascosta) o, se non presente, nella casella Bcc (Blind Carbon Copy). Solo in questo modo infatti la privacy dei singoli studenti sarà rispettata. In caso di invio nella casella a oppure To, infatti, tutti gli indirizzi sarebbero visibili a tutti i destinatari. Se ciò, per errore, dovesse capitare il docente sarà tenuto a darne immediata comunicazione al Dirigente scolastico.
Riflessione sui problemi legati alla didattica a distanza per alunni e studenti
Per il buon svolgimento della didattica a distanza sarà necessario che gli alunni e gli studenti abbiano sempre un comportamento corretto. In particolare dovranno astenersi dal mettere in atto atteggiamenti che ostacolino il normale svolgimento della lezione, evitando ogni forma di offesa verbalizzata o scritta in chat. Nel caso didattica svolta in un’aula virtuale bisognerà fare comprendere ai ragazzi che non dovranno divulgare le credenziali di accesso all’aula virtuale della propria classe, che ognuno è responsabile del proprio account e che esso è strettamente personale e non deve essere divulgato, per nessuna ragione. E soprattutto bisognerà, anche se ovvio, fare loro capire che è vietato registrare video o scattare foto durante le attività a distanza e, a maggior ragione, divulgare foto, video e materiali riguardanti le lezioni svolte a distanza.
Esiti possibili della didattica a distanza
Nel documento recante le indicazioni ministeriali sulla didattica a distanza viene detto che:
“La didattica a distanza prevede infatti uno o più momenti di relazione tra docente e discenti, attraverso i quali l’insegnante possa restituire agli alunni il senso di quanto da essi operato in autonomia, utile anche per accertare, in un processo di costante verifica e miglioramento, l’efficacia degli strumenti adottati, anche nel confronto con le modalità di fruizione degli strumenti e dei contenuti digitali – quindi di apprendimento – degli studenti, che già in queste settimane ha offerto soluzioni, aiuto, materiali”.
Relativamente a ciò e facendo riferimento alle nostre esperienze pluriennali nella scuola secondaria di secondo grado, pensiamo che molta parte del successo della didattica a distanza fonderà proprio sulla capacità degli studenti di operare in autonomia.
Tale capacità, difficile da improvvisarsi, nasce da una competenza acquisita nel tempo a scuola. Ebbene crediamo che il successo della didattica a distanza sarà facilitato se proposto a studenti che, nel loro percorso curricolare precedente all’emergenza, siano stati abituati ad affrontare problemi aperti per risolvere i quali, magari in gruppo, era necessario assumersi delle responsabilità, scegliere e ideare procedure risolutive. Insomma, a nostro parere, l’avere affrontato, pre-emergenza, esercitazioni fondate su una didattica costruttivista sarà prerequisito abilitante nel nuovo contesto.
Il prof. Fulvio Oscar Benussi, socio AIDR è docente di scuola secondaria di secondo grado, formatore e pubblicista. Esperto di innovazione didattica ha tenuto numerosi speech in Università italiane ed estere. Vari suoi contributi, molti redatti in collaborazione con Annamaria Poli ricercatrice dell’Università degli studi di Milano Bicocca, sono stati pubblicati in riviste scientifiche dell’ambito universitario.
[1] Che potrà essere inviata a tutti in formato pdf per favorirne la fruizione anche differita
[2] Q&A = Questions and answer
[3] Le modalità di gestione di tali indirizzi da parte dei docenti dovrà essere indicata agli stessi da parte del Dirigente scolastico tramite apposita comunicazione scritta
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