Acerbi – Jesus, classica sentenza all’italiana

di Luca Muratgia

Ha destato particolare scalpore, anche al di fuori dei confini italici, la vicenda relativa alle presunte frasi a sfondo razzista, pronunciate dal difensore dell’Inter e della nazionale Francesco Acerbi nei confronti del difensore brasiliano del Napoli Juan Jesus durante la partita disputata al Meazza tra la capolista e i campioni d’Italia dello scorso 17 marzo proprio nel giorno (ironia della sorte) della giornata promossa dalla lega calcio per la lotta al razzismo. La questione è stata sollevata dallo stesso difensore partenopeo che, a seguito dei presunti epiteti, si è rivolto al direttore di gara chiedendo il suo intervento. Lo stesso Acerbi ha assunto un comportamento ambiguo, dapprima si è scusato con il destinatario delle ingiurie, salvo poi ritrattare tutto dinanzi alle telecamere e successivamente, dopo essere stato tra l’altro allontanato dal ritiro della nazionale, davanti agli ispettori federali e al giudice sportivo a seguito dell’apertura dell’inchiesta. Una brutta storia insomma con tanto di ciliegina sulla torta con una sentenza di assoluzione per insufficienza di prove. Successivamente al sopra descritto evento, si sono sprecati giudizi, commenti, pareri di giuristi o presunti tali, il solito polverone mediatico finalizzato al nulla, un ginepraio di polemiche tipicamente italiano, caratterizzato dallo stucchevole eccesso di parole e dalla assoluta mancanza di responsabilità dove nessuno mostra la personalità per decisioni importanti.
Come sempre accade, la memoria corta risulta presupposto indispensabile per la produzione di scenari tanto squallidi. L’incapacità di esporsi, la necessità dei compromessi che hanno devastato questo paese fino ad annientarlo completamente, rappresentano elementi tutti presenti in questa vicenda dall’esito tristemente scontato.
Da quanto è emerso, si evince chiaramente come tutte le operazioni di lotta al razzismo, alla violenza, ai femminicidi, etc. rappresentano in realtà operazioni di mera facciata, forme prive di contenuti con finalità puramente politiche e/o propagandistiche. La stessa società Calcio Napoli, si è mostrata basita per la decisione del Giudice Mastandrea, dissociandosi, a giusta ragione , da qualsiasi futura iniziativa al riguardo che avrebbe, a questo punto, carattere meramente di facciata.