Territorio

Aiuole, contest sui social e reti: a Fuorigrotta i Giovani Dem provano a fare da tramite

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È da poco su Facebook il contest di San Valentino della “Gioielleria Brasile” di Cavalleggeri, in cui, invece di mettere in palio un gioiello come in passato, propone una cena presso il ristorante di Fuorigrotta “Aglio, olio e…”, nel clima di collaborazione reciproca tra attività del quartiere che provano da qualche mese ad impegnarsi più attivamente per la cura della casa comune, partendo dalla cura delle aiuole cittadine.
Tra gli animatori di questa presa di coscienza il giovane studente di medicina Mario Viglietti, già segretario dei Giovani Democratici di Fuorigrotta, che non si ricandiderà per lasciare spazio allo studente di legge Francesco Miragliuolo e soprattutto al diciottene Luca Giordano, studente presso il liceo Labriola e unico candidato alla segreteria del quartiere.

“Dobbiamo coltivare il senso di responsabilità ed educare alla cultura della bellezza, quella dei luoghi, certo, ma soprattutto quella delle relazioni” commenta Mario Viglietti, 24 anni. “Come si può pretendere di parlare di cittadinanza attiva se prima non si parla della responsabilità che abbiamo nei confronti della nostra città? Ecco perchè sono felice e fiero del lavoro che stiamo facendo, agli input che offriamo e soprattutto di chi li coglie: dalle aiuole che si stanno adottando alle reti che si stanno costruendo tra le persone del quartiere, di cui il merito non è il mio, ma il loro, io ho solo provato a creare occasioni di incontro. Nell’ incontro e nella conoscenza abbattiamo le barriere, superiamo i pregiudizi e costruiamo un quartiere più sicuro, più comunitario. La Gioielleria Brasile e il ristorante “Aglio, olio e…” sono solo un esempio. Potrei parlarvi di Vittorio del Proshop, di Pasquale del panificio Sbarra, di Michele de “I Puliziotti”, dei fratelli della Pizzeria La Traversa e così via. Ormai come segretario dei Giovani Democratici di Fuorigrotta sono alla fine del mio primo ed ultimo mandato: non mi ricandiderò. Ogni esperienza è preziosa se ha un inizio e una fine; se ci permette di dedicarci a nuove sfide con un bagaglio più grande. Se invece ci fossilizziamo, se ci arrocchiamo sulle nostre posizioni, diventiamo stantii e finiamo per non avere più bellezza da donare al mondo… L’ uomo ha bisogno di mettersi in gioco, di partecipare del gioco creativo della vita. Piccole sfide, fattibili, realizzabili, con cui ci possiamo misurare. È così che istighiamo il senso di responsabilità e stimoliamo alla partecipazione attiva, altrimenti, come dice il giovane don Alessandro Colasanto, si finisce nel senso di impotenza, anticamera dello spegnimento della nostra coscienza

Io continuerò su questa via, di reti, dialogo e connessioni… Non credo più nei comizi, o meglio, non credo sia quella la via perchè presuppone una visone arcaica, quella dell’ anziano col giovane o del professore con lo studente: quello di vedere chi abbiamo di fronte come un vaso da riempire più che una persona con cui collaborare. Io personalmente il vaso lo vedo pieno e non mi sento all’ altezza di aggiungere, ma vorrei aiutare a romperlo, a rovesciarlo, per mostrare la bellezza e i talenti che già sono nelle persone. La politica non deve aiutare a sopravvivere, ma ad esprimere il meglio di noi, a crescere… A vivere”.

Entusiasti della cosa i titolari delle due attività e pronti ad allargare ancor di più i loro orizzonti.

Dice così Cesare Brasile, 35 anni, titolare insieme al fratello dell’ omonima gioielleria: “Grazie all’ adozione delle aiuole comunali ho scoperto una passione, ma soprattutto mi sono sentito di ripagare così l’ amore delle persone del quartiere che continuano a scegliere la nostra attività e che ci hanno permesso di essere dove siamo. E poi vorrei vedere un quartiere migliore, e per questo sono partito dallo stimolo di Mario, con cui mi confronto spesso essendo mio cugino, che mi chiese: <<Prima delle istituzioni, tu, Cesare, cosa puoi fare?>>. Poi da li, ho accettato ora di collaborare con Gianni e Paola di “Aglio, olio e…” perchè credo sia giusto stringere legami di solidarietà e collaborazione tra attività locali, soprattutto oggi che il nostro lavoro è diventato ancora più complesso”

Invece queste sono le parole di Giovanni Teodonno, 46 anni, proprietario del ristornate-pizzeria “Aglio, olio e…”: “Sono di Fuorigrotta da generazioni e ho quattro figli, miei e di questo quartiere. Ed è per questo che con mia moglie Paola provo a portare avanti questa attività qui, a casa nostra, con onestà e sacrificio, perchè credo che sia questo il modo per costruire un mondo migliore: inutile aspettare che cambino le grandi cose se non cambiamo noi. Sto provando a fare rete e a cercare collaboratori locale perche il conoscerci e il lavorare insieme ci fanno superare la diffidenza e rendono il quartiere più sicuro”.

Insomma, questi Giovani di Fuorigrotta pare abbiano una visione della “politica delle piccole cose”: un punto da cui partire, ma forse non  sufficiente per poter colmare il vuoto politico della città di Napoli.

Vediamo dove li porterà questo modo di fare.


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Raffaele De Falco

Collaboratore freelance, convinto assertore del giornalismo moderno, fatto di social, notizie in tempo reale attraverso i più svariati mezzi di comunicazione attualmente in circolazione ed in continua evoluzione. Adoro il mare, amo viaggiare e scrivere: la cultura è la risposta alla vita quotidiana.