21 Novembre 2024
Attualità

Alan Friedman e il suo “lapsus” su Melania Trump

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Anna Tortora

Viviamo in un mondo sessista e maschilista. Sai che novità, qualcuno oserà pensare. Nessuna novità infatti. Mi rendo conto che la violenza verbale sia oltraggio alla decenza umana, basta pensare all’ uscita poco felice di Alan Friedman su Melania Trump, in una trasmissione Rai, che ha destato il sorriso dei presenti compresa la conduttrice. Sì, il sorriso.
Alan Friedman ha chiamato l’ex First lady Escort di Trump. Vorrei capire dove nascono i parametri o i criteri di giudizio attraverso i quali, gente odorante di saccenza, possa dar fiato liberamente alle trombe senza filtrare un pensiero becero e lasciarlo soffocare tra le griglie della loro mente.
Cosa sarebbe accaduto se qualcuno avesse avuto questo “lapsus” con Kamala Harris o con Michelle Obama?
Ve lo dico io. Avrebbero urlato al sessismo, al fascismo (sì, perché per certa sinistra il fascismo è onnipresente), al razzismo, alla misoginia. Giorni e giorni a parlare sempre e solo della stessa cosa.
Mi spiace per Friedman, ma Melania è una madre, una donna gentile e riservata. Bella e di classe, mai fuori luogo. Mai fuori posto. E conosce perfettamente cinque lingue, contrariamente a lui che è qui in Italia da anni e mastica malissimo l’italiano.
Può una donna essere definita escort su una rete nazionale? No.
E le femministe sempre così attente dove sono?
Per fortuna c’è chi non tace.

“Abbiamo presentato un quesito urgente in vigilanza Rai affinché Friedman venga BANDITO dal servizio pubblico.
Con quale criterio si può definire alcune donne ‘escort’ e fare risolini allusivi? Che tipo di immagine della donna dà il nostro servizio pubblico?
Credo che atteggiamenti del genere vadano censurati perché profondamente diseducativi: le donne non si attaccano con argomentazioni così becere e sessiste”.
Daniela Santanchè

Il tema del sessismo, di cui ho già scritto, è un tema molto difficile, mai esaurito e certamente non esauribile da un’unica prospettiva.
Stefano Burbi, maestro d’orchestra e persona sempre attenta ai problemi sociali lancia un messaggio molto duro.
” Il mondo globalista sedicente progressista, pseudo inclusivo, falsamente democratico, gongola per l’uscita di scena di Donald Trump e per l’insediamento di Joe Biden. Alan Friedman, su RaiUno, il canale televisivo per cui noi tutti siamo obbligati a pagare il canone, si permette di pronunciare parole spregevoli nei confronti di Melania Trump, la migliore First Lady che gli USA abbiano mai avuto, insieme a Jacqueline Kennedy e la definisce escort.
Il tutto fra i risolini idioti della conduttrice e degli ospiti.
Vergogna! Vergogna! Vergogna!”

Ne viene di conseguenza che non basta riempirsi la bocca di democrazia se poi si insulta chi ha idee diverse.
Costruire la democrazia, caro Friedman, significa innanzitutto costruire la persona, rispettarla, valorizzarla.
Purtroppo i democratici, da un po’, diventano faziosi non solo sul piano individuale ma anche sul piano collettivo, perché se loro fanno parte della “chiesa grande”, tutti gli altri, state tranquilli, sono una schifezza. Dunque, si possono permettere di definire escort la moglie del presidente uscente degli Usa.
Ciò che trovo ancora più osceno è il pensiero perbenista del puritano democratico, che giudica nell’ipocrita convinzione che Melania sia criticabile perché è la moglie di Trump.
Caro Alan, chiedi scusa ad una donna che, in quattro anni, ha richiamato la domanda e la ricerca di senso di armonia e di integrazione, di verità e libertà. Una donna che ha messo in crisi, con la sua bellezza e la sua classe, il pragmatismo di una cultura che insegna l’effimero del nulla e ha riproposto valori e comportamenti nei quali si riconosce la coscienza collettiva.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.