Alla Fondazione Banco di Napoli “COLLOCULI > WE ARE ART” di Annalaura di Luggo l’opera multimediale che promuove la coesione sociale e intergenerazionale
Napoli, 14 marzo 2022 – Un nuovo modello di produzione di servizi culturali attraverso la multimedialità, con contenuti rinnovabili, destinato a qualunque tipologia di persona, soprattutto ai giovani.
L’opera “Coloculi > We Are Art”, presentata oggi al pubblico presso la sede della Fondazione del Banco di Napoli, promuove l’economia circolare – attraverso l’alluminio di riciclo – la coesione sociale e intergenerazionale ed utilizza l’innovazione tecnologica per rispondere ai bisogni sociali ed educativi con una fruizione che include le diverse abilità.
“L’allestimento dell’opera Colloculi di Annalaura di Luggo con filamenti di alluminio riciclato ha visto il coinvolgimento di ragazzi con problematiche fisiche o di inserimento sociale – spiega la Presidente della Fondazione Banco di Napoli, Rossella Paliotto – pertanto, l’arte si esprime come uno strumento che promuove l’inclusione. L’arte consente ai ragazzi con abilità differenti di partecipare all’apprendimento e fornisce uno spazio alternativo per coloro che non sono in grado di comunicare tramite i metodi tradizionali, offrendo dunque da una parte l’opportunità di interagire e dall’altra accrescere la propria autostima. Inoltre – conclude la Presidente – questo tipo di manufatto artistico, utilizzando linguaggi comunicativi digitali che appartengono alle nuove generazioni, non solo è finalizzato ad avvicinarli naturalmente alla cultura, ma ha un ruolo significativo sia nell’evoluzione della cultura stessa che nel cambiamento perché consente ai ragazzi di andare oltre una cultura consumista e stereotipata”.
“COLLOCULI > WE ARE ART”, l’opera multimediale di Annalaura di Luggo, e a cura di Gabriele Perretta è una gigantesca interpretazione scultorea dell’iride umano che diviene contenitore di lavori multimediali ed interattivi, provenienti dalla sua pupilla. L’isolamento e la mancanza di contatto umano imposti dal Covid hanno generato un appiattimento globale culturale. La ripresa generale va stimolata con una fruizione emotiva e interattiva: l’arte multimediale riesce a trasferire contenuti profondi in maniera diretta, immersiva, innovativa e soprattutto accessibile, con una capacità di rigenerazione continua a livello contenutistico.
Attraverso l’utilizzo di moderne metodologie di apprendimento si persegue l’obiettivo di potenziare l’inclusione sociale e l’integrazione culturale.
All’interno di “Colloculi” l’artista di Luggo propone la sua opera multimediale “We Are Art”; così la forma accoglie i simboli della vista trasfigurata e, con pratiche interattive, si compie il “teatro dell’opera” rappresentando storie che sono percorsi di affermazione. Il punto di partenza sono gli occhi di quattro ragazzi con problematiche e vittime di discriminazione: attraverso le suggestioni della video arte e del sound design, si spogliano di pregiudizi e sofferenze per rivelarci il proprio universo umano e poetico e permettono all’osservatore di entrare nell’opera, catturati da telecamere, sollecitando un confronto che non può essere senza conseguenze, perché “guardarsi negli occhi” significa predisporsi al dialogo, all’incontro.
L’opera potrà essere visionata dal 14 marzo al 9 aprile e dall’1 al 31 maggio 2022 presso la Fondazione Banco di Napoli.
Annalaura di Luggo
COLLOCULI > WE ARE ART
a cura di Gabriele Perretta
14 marzo – 9 aprile e 1 – 31 maggio 2022
Napoli, FONDAZIONE BANCO NAPOLI
Via dei Tribunali, 213
“Colloculi” di Annalaura di Luggo è una gigantesca interpretazione scultorea dell’iride umano che diviene contenitore di lavori multimediali ed interattivi, provenienti dalla sua pupilla.
Realizzata con il contributo della Fondazione Banco di Napoli, “Colloculi” è forma circolare, “geometria essenziale” e “struttura concettuale di sostenibilità” poiché interamente realizzata in alluminio riciclato, stimolando il rapporto tra arte e ambiente. Il nome “Colloculi” deriva dalla fusione di due lemmi (collŏquĭum: conversazione, dialogo, incontro e ŏcŭlus: occhio, organo della vista) e ne combina i significati. Da qui un’opera che incoraggia al colloquio attraverso lo sguardo.
Scultura preziosa, mentre modifica il contesto in cui è inserita, consente di attivare un meccanismo di rinnovata consapevolezza nei confronti dell’installazione, non più o non soltanto surrogato di monumentalità, ma espressione di vitalità attraverso la tecnologia: un sistema di telecamere gesture recognition rende il fruitore parte integrante dell’azione.
La forma non si risolve in se stessa: è forza effettiva e corporea e richiede un coinvolgimento fisico per essere “vista”, fruita e vissuta. La plasticità che determina l’accumulo di filamenti di alluminio è il nido del sommovimento interno.
COLLOCULI > WE ARE ART
All’interno di “Colloculi” prende vita l’opera multimediale “We Are Art”.
Così la forma accoglie i simboli della vista trasfigurata e, con pratiche interattive, si compie il “teatro dell’opera” rappresentando storie che sono percorsi di affermazione. Il punto di partenza sono gli occhi di quattro ragazzi, vittime di bullismo, discriminazione, alcool e criminalità: attraverso linguaggi della video arte e del sound design, si spogliano di pregiudizi e sofferenze per rivelarci il proprio universo umano e poetico e permettono all’osservatore di entrare nell’opera, catturati da telecamere, sollecitando un confronto che non può essere senza conseguenze, perché “guardarsi negli occhi” significa predisporsi al dialogo, all’incontro.
Annalaura di Luggo, come ha più volte sostenuto, vuole vedere attraverso gli occhi della gente al di là della visione comune, per esplorare spazi invisibili e valorizzare le diversità. In “We Are Art” l’artista provoca il fruitore con immagini anticonvenzionali e certamente non rassicuranti.
Le esperienze dei protagonisti si trasmutano in immagini: l’iride invade la sagoma umana, con un’inversione di prospettiva è il corpo a diventare “vista”. E questa “vista” nel raccontare storie di ragazzi messi ai margini, sollecita un’inclusione trasversale, un confronto “tra” e “con” soggetti che vivono svariate difficoltà; nei loro occhi siamo invitati a contemplare la capacità di rialzarsi, di “guardare avanti” e di guardare “dritto” verso un obiettivo. Se l’arte è vita, tutti siamo opere d’arte: WE ARE ART!
L’opera potrà essere visionata dal 14 marzo al 9 aprile e dall’1 al 31 maggio 2022.
Per pubblicazione
DIDASCALIA
Annalaura di Luggo
COLLOCULI > WE ARE ART
2022 | Struttura in ferro, alluminio riciclato, monitor, video, telecamere gesture recognition
Ø cm 360
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Annalaura di Luggo
Annalaura di Luggo (1970) è un’artista nata a Napoli dove vive e lavora. Presente alla 58.ma Biennale di Venezia (Pad. Repubblica Dominicana – Palazzo Albrizzi-Capello) e alle Nazioni Unite di New York, il suo percorso si muove tra la ricerca multimediale e quella pittorica. Le sue opere e le sue installazioni, realizzate attraverso la fusione di tecnologia e manualità, dialogano, per complessità e varietà, con il fruitore che è protagonista dell’azione concettuale e stimolano il dialogo su questioni sociali. Ha, con destrezza ed empatia, affrontato l’incarcerazione (“Never Give Up”), le questioni ambientali (“Sea Visions / 7 punti di vista”), i diritti umani (“Human Rights Vision” per la Fondazione Kennedy di New York), la cecità (“Blind Vision” presentato alle Nazioni Unite ed al Consolato Italiano di NY) e la natura e la biodiversità (“Genesis” per la 58ma. Biennale di Venezia). Per il progetto artistico Napoli Eden, ha utilizzato l’alluminio riciclato per costruire quattro gigantesche installazioni pubbliche site-specific che hanno incoraggiato il dibattito sulla sostenibilità nella sua città: Napoli. Questo progetto ha ispirato la creazione del docufilm “Napoli Eden”, diretto da Bruno Colella. Napoli Eden ha superato la selezione d’ingresso al concorso degli Academy Awards ed è entrato in corsa alle nomination per la 93ª edizione degli Oscar come miglior “Feature Documentary”. Ha ottenuto 8 premi a festivals internazionali come miglior documentario ed è stato selezionato dal MAECI (Ministero degli affari Esteri) nell’ambito del “Progetto Promozione Paese Italia nel mondo”, attraverso il Cinema di settore relativo all’arte. Vasta la sua bibliografia, con interventi dei maggiori critici d’arte e personalità internazionali del mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui Paul Laster, Stephen Knudsen, Rajsa Clavijo, Timothy Hardfield, Paco Barragan, Hap Erstein, Francesco Gallo Mazzeo, Gabriele Perretta, Andrea Viliani. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Ha realizzato installazioni permanenti (Museo dell’Istituto P. Colosimo di Napoli, Museo del Carcere di Nisida), temporanee ed interattive (Nazioni Unite, New York; Consolato Italiano di New York; ; Art Basel Scope: Basel, New York & Miami; Salone Nautico Internazionale, Genova; The Others Fair, Torino; Palazzo Vecchio, Firenze, etc.) volte a modificare la percezione dello spazio e le coordinate visive del reale.
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