22 Novembre 2024
Attualità

Altroconsumo, quantum su reddito imponibile fiscale riduce di fatto stipendio netto

Condividi

(Adnkronos) – La manovra di Bilancio che è attualmente in discussione, e che potrebbe quindi essere modificata prima dell’approvazione a fine anno, ha ritoccato il taglio del cuneo fiscale, ovvero quanto rimane nello stipendio del lavoratore dopo aver tolto tasse e contributi versati per suo conto dall’azienda. Ma, secondo Altroconsumo, non è tutto oro quello che luccica: passare dalla riduzione dei contributi per la pensione a erogare un quantum sul reddito imponibile fiscale cambia le carte in tavola, riducendo, di fatto, lo stipendio netto. Per i redditi da lavoro dipendente fino a 20.000 euro l’anno, il bonus in busta paga previsto è una sorta di somma calcolata in rapporto al reddito: 7,1% per i redditi fino a 8.500 euro, 5,3% tra 8.500 e 15.000 e 4,8% da 15.000 a 20.000. Sopra i 20.000 euro si trasforma in una detrazione d’imposta di 1.000 euro che scende fino ad azzerarsi per i redditi sopra i 40.000 euro. Il problema vero è capire su quale imponibile vengono calcolati questi bonus. Come è noto, ogni lavoratore dipendente possiede una Ral, il reddito lordo annuo, che è stabilito per contratto, e da essa si tolgono prima i contributi per la pensione, poi si applicano imposte e detrazioni. La Ral non è altro che il reddito previdenziale lordo annuo, sul quale fino a quest’anno (2024), per i redditi più bassi, sono applicati degli 'sconti' su quanto devono versare di contributi. In particolare, a oggi, i lavoratori dipendenti con reddito lordo annuo previdenziale fino a 35 mila euro versano il 3,49% di contributi, contro l’ordinario 9,49%; mentre fino a 25 mila euro versano il 2,49% di contributi, contro il contro il 9,49%. La novità è che nel 2025 questa riduzione non ci sarà più. Questa cosa impatta ovviamente anche sul calcolo del reddito imponibile fiscale. Ad esempio, se nel 2025 il dipendente prende un reddito fiscale di 15.000 euro, è perché ha un reddito imponibile previdenziale di 16.573 euro (16.573 – 9,49% = 15.000). Nel 2024 chi ha un imponibile previdenziale di 16.573 euro, ha un imponibile fiscale di 16.160 euro (16.573 – 3,49% = 16.160), non di 15.000 euro. Allo stesso risultato si arriva se, ad esempio, nel 2024 il dipendente prende un reddito fiscale di 25.000 euro, perché nuovamente entrano in gioco i contributi previdenziali, che faranno ridurre l’imponibile fiscale nel 2025. Quindi un reddito fiscale di 25.000 euro nel 2024 corrisponde a un reddito fiscale di 23.446 euro nel 2025 che equivalgono a una riduzione mensile della busta paga di 4 euro. Non si possono quindi considerare per i conti lo stesso imponibile fiscale, ma si deve partire dallo stesso imponibile previdenziale, altrimenti significa che il lavoratore ha ridotto la propria Ral. In definitiva, chi ha un guadagno reale è chi ha uno stipendio di poco più di 2.000 euro al mese netti, poiché non beneficiava lo scorso anno del taglio dei contributi. Pertanto, chi già nel 2024 aveva una Ral tra 35.001 euro a 40.000 euro otterrà un reale e certo contributo in busta paga, infatti sia nel 2024 che nel 2025 il reddito viene decurtato da contributi previdenziali di uguale importo, portando quindi a un reddito imponibile fiscale invariato. Il vero conguaglio verrà comunque fatto con la dichiarazione dei redditi e, se il contribuente ne possiede altri oltre quelli da lavoro, si devono rifare nuovamente i conti e ci si può trovare a dover restituire la parte di detrazione ottenuta in busta paga, riducendo ancora di più il reddito netto. Infatti, le variabili sono parecchie perché la manovra di bilancio parla di reddito complessivo e bisogna tener conto della composizione di questo: se sia tutto da lavoro dipendente oppure no. "Bisogna aprire gli occhi su cosa significhi realmente questa manovra per gli stipendi delle persone ed in particolare sul fatto che saranno proprio i redditi più bassi ad essere intaccati negativamente in quanto è per quelle soglie che i calcoli si tradurranno in una perdita di reddito mensile. Sappiamo bene che i consumatori stanno già facendo grandi sforzi, nel tentativo di far fronte alle spese essenziali, come le bollette, l'alimentazione o le cure. Per molti a fine mese rimane poco, con effetti negativi anche sui risparmi, come confermato dall'ultimo Termometro Altroconsumo, che annualmente fotografa la capacità di spesa degli italiani. Certo la situazione cambia per i redditi superiori a 35.000 euro ma di fronte alla sfida del crescente costo della vita a fronte della diminuzione del potere d'acquisto per un gran numero di italiani, non è un segnale incoraggiante quello che viene dal Governo che sembra non prestare sufficiente attenzione alle fasce più vulnerabili. Auspichiamo che nella fase di discussione parlamentare possano essere messi dei correttivi rafforzando il sostegno delle fasce più deboli, purtroppo allargatesi negli anni, e della loro reale capacità di spesa e consumo", dichiara Federico Cavallo, responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo. —[email protected] (Web Info)


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]