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Ambiente: cosa cambia in Italia? Guerra. I rapporti Cina e Usa

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Anna Tortora

L’altra faccia della guerra. L’Italia ha bisogno davvero del carbone?
“L’Italia necessita ogni anno di circa 72 miliardi di metri cubi standard (Sm3) di GAS. Il 50% serve per riscaldare le abitazioni ed il resto per tutte le altre attività.
Dipendiamo per circa il 41 % dal GAS russo. Infatti, importiamo 29 miliardi di Sm3. A causa della guerra si è stabilito di diversificare i fornitori attingendo da più nazioni per non dipendere, sostanzialmente, da uno solo.
L’Algeria ce ne fornirà fino a 30 miliardi, l’Arzebajian altri 25 miliardi, gli USA fino a 10 miliardi, il GAS nazionale estratto arriverà a circa 8 miliardi (più trivelle che io non condivido), altri fornitori minori completeranno il quadro (per esempio Libia, Qatar e Norvegia). Inoltre, nel periodo estivo, si rimpingueranno gli stoccaggi nazionali fino al 90% delle riserve per avere la disponibilità nel prossimo inverno.
In sostanza, a costi maggiori e agendo sul fossile, il GAS a breve e medio termine non mancherà (ma per le rinnovabili non si sta facendo granché). Ma, allora, perché riattivare le 7 centrali a carbone presenti in Italia? Sono altamente inquinanti e non rispondono più agli standard di tutela ambientale.
Io, da ministro, avevo concordato chiudessero o venissero riconvertite, a spese dei titolari, improrogabilmente entro il 2025.
Le società proprietarie avevano deciso, liberamente, di anticipare la chiusura o riconversione tra il 2022 ed il 2023, in quanto queste sono le date di scadenza delle A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale). Per avere le nuove A.I.A. bisognava che le proprietà facessero importanti e costosi adeguamenti tecnici che io, da ministro, avevo stabilito per tutelare il territorio, l’ambiente e la salute.
Adesso, invece, con legge si è deciso di riaprirle o continuare a tenerle aperte, in quanto riserva energetica della nazione. Ma è una riserva energetica altamente inquinante, costosa per i danni ambientali che cagiona e lascerà in eredità. Inoltre, il GAS necessario è disponibile. Non ce ne è bisogno. Ma allora perché?
Per riaprirle o mantenerle attive verranno impiegati soldi pubblici, invece che privati. In sostanza: costi di riapertura a carico dello Stato e guadagni che andranno ai privati. Chissà, può essere questa una spiegazione?
Spero di sbagliare. A pensar male si fa peccato, ma spesso …
E che le stelle inizino a brillare nella notte buia.”
Sergio Costa, ex ministro della transizione ecologica

Intanto Usa e Cina continuano con i loro rapporti diplomatici.
“.Xi Jinping a Biden: – le relazioni non possono arrivare a un punto di scontro. Ciò che sta succedendo in Ucraina non è nell’interesse di nessuno – Lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping nel corso del colloquio telefonico avuto poco fa e durato circa due ore con il suo omologo, Joe Biden, secondo agenzie di Pechino. – La crisi che si sta consumando sotto i nostri occhi è qualcosa che non vogliamo vedere, la pace e la sicurezza sono i tesori più cari della comunità internazionale -, ha chiarito il Presidente Xi, sottolineando che Cina e Stati Uniti devono guidare le relazioni bilaterali lungo la strada giusta ed assumersi le dovute responsabilità internazionali compiendo sforzi per la pace nel mondo.
– In qualità di membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e delle due maggiori economie del mondo, non solo dobbiamo guidare lo sviluppo delle relazioni Cina-Usa lungo la strada corretta, ma anche assumerci le nostre responsabilità internazionali e compiere sforzi per la pace e la tranquillità nel mondo – ha detto ancora il leader cinese, così come riporta il Quotidiano del Popolo, organo di stampa del Partito Comunista Cinese. Poco prima del colloquio telefonico tra i presidenti, il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian era tornato a rispondere agli Stati Uniti e alle indiscrezioni secondo cui Pechino abbia inviato armi a Mosca: la Cina fornisce all’Ucraina cibo, latte in polvere, sacchi a pelo, trapunte e materassini impermeabili, mentre gli Usa offrono armi letali. Non è difficile per le persone giudicare se cibo, sacchi a pelo o armi sono più essenziali per la popolazione ucraina”.
Marco Rizzo, PC

“Nel colloquio di ieri del Presidente Xi Jinping con il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, i due hanno avuto un sincero e approfondito scambio di opinioni sulle relazioni Cina-USA, sulla questione di Taiwan e su altre questioni di reciproco interesse.
Il Presidente Xi ha sottolineato che entrambi condividono l’opinione che Cina e Stati Uniti debbano rispettarsi a vicenda, coesistere in pace ed evitare lo scontro e che entrambe le parti dovrebbero aumentare la comunicazione e il dialogo a tutti i livelli e in tutti i campi.
Ci sono state e continueranno ad esserci differenze. Ciò che conta è tenere sotto controllo tali differenze. Una relazione in costante crescita è nell’interesse di entrambe le parti.
Il Presidente Xi ha rimarcato le affermazioni del Presidente Biden durante la video call secondo cui gli Stati Uniti non cercano di avere una nuova Guerra Fredda, di cambiare il sistema cinese o di rivitalizzare le alleanze contro la Cina, e che gli Stati Uniti non supportano “l’indipendenza di Taiwan” o intendono cercare un conflitto con la Cina. “Prendo queste osservazioni molto sul serio”, ha affermato il Presidente Xi.
Xi Jinping ha sottolineato che, in quanto leader delle principali potenze, dobbiamo pensare a come affrontare adeguatamente i problemi degli hotspot globali e, cosa più importante, tenere a mente la stabilità globale e il lavoro e la vita di miliardi di persone. Sanzioni radicali e indiscriminate farebbero solo soffrire le persone. Una soluzione duratura sarebbe che i principali Paesi si rispettino a vicenda, rifiutino la mentalità della Guerra Fredda, si astengano dal confronto a blocchi e costruiscano passo dopo passo un’architettura di sicurezza equilibrata, efficace e sostenibile per il mondo. La Cina ha fatto del suo meglio per la pace e continuerà a svolgere un ruolo costruttivo.”
Ambasciata della Repubblica popolare Cinese in Italia

“La risposta cinese all’invito del segretario generale NATO a condannare la Russia: – Non dimenticheremo mai chi ha bombardato la nostra ambasciata in Jugoslavia. E non abbiamo bisogno di lezioni sulla giustizia da parte di un trasgressore del diritto internazionale -…”
Vladimiro Giacché, filosofo e saggista

E per concludere…
“Cari amici, siccome quando si parla della sproporzionata crescita del neonazismo in Ucraina negli ultimi anni, che addirittura dal governo attuale è stato legittimato ed integrato nell’esercito regolare, spesso noto le risposte in difesa del sistema ucraino, che usano l’unico argomento – non esiste il nazismo in Ucraina, perché il presidente ucraino Zelebski è ebreo -. Ecco, proprio per questo ho condiviso un video nel quale Eduard Dolinsky, il direttore generale del Comitato ebraico ucraino spiega con i termini semplici, usando le argomentazioni, perché l’Ucraina di oggi è un paese di alta concentrazione del nazismo, anche se è governata da un presidente ebreo.”
Nicolai Lilin, scrittore

“La Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu ordina alla Russia di fermare la guerra e non ritiene attendibili le accuse russe dì genocidio in Donbass”
Antonio Polito, editorialista del Corriere della sera


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.