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‘Annella di Portacapuana’, con Lara e Ingrid Sansone trionfa il teatro delle donne

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Napoli, 2 feb. – Uno spettacolo dal sapore familiare, con circa 47 anni di gloriosa storia sul palcoscenico del Teatro Sannazaro di Napoli. ‘Annella di Portacapuana’, torna ad “abitare” in casa di Luisa Conte, per volontà di Lara Sansone; vive così una rinnovata stagione teatrale che vede la commedia dell’arte in scena fino al 10 febbraio.

Tavoli da taverna, clima di convivialità innaffiato da brocche di vino, predispongono il pubblico al banchetto dell’arte. Tra serio e faceto la storia di Annella si carica di sogni ed emancipazione in un mondo in cui servilismo, analfabetismo, povertà e convenzione sociale vogliono la donna “zitella” o “maritata”.

La storia di Annella (Lara Sansone), è un po’ una finestra presepiale sulla vita della donna di una volta, il cui eco ridondante travolge i tempi moderni.

Come lei, la madre Porzia (Leopoldo Mastelloni), cerca di farsi forza da sola, conservando un temperamento ardito in apparenza, per poi sciogliersi come neve al sole davanti alle lusinghe dell’amor maschile; un sentimento rincorso anche da Rita (Ingrid Sansone).

E’ la figura di Meniello (Corrado Ardone), a fare da parafulmine di ogni vicenda o malinteso destato nella trama dalla presenza del servo manipolatore.

Il desiderio d’amore si intreccia alla ricerca dell’eterna giovinezza o della vera felicità. La bottega, simbolo dell’operare e travagliare umano, fa da sostrato all’intera trama: tra le mura lavorative e la fatica di sbarcare il lunario, le donne all’opra intente, devono ribellarsi alla potestà genitoriale che vuole il loro futuro già tracciato dal solco del matrimonio combinato.

Annella e Rita, le due sorelle Sansone, rifiutano questo sistema del pensiero, continuando a credere nei propri desideri e non nella svendita degli stessi per opportunismo economico. Le due eredi di Luisa Conte padroneggiano la vicenda con disinvoltura, affiancate da un divertente e divertito Leopoldo Mastelloni, eccelso nella sua interpretazione, che sembra cucitagli ad hoc.

Al Sannazaro si ride e si pensa con estrema semplicità, tra una rima cantata o versificata. La prosa affidata alle donne, vera rivoluzione della commedia dell’arte, trionfa grazie alla bravura di Lara ed Ingrid Sansone, che insieme a Leopoldo Mastelloni rappresentano ormai da anni, la triade vincente del teatro di tradizione che omaggia la storia di Luisa Conte.

 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.