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Anno nuovo ma l’incubo continua. Ormai non fa più notizia il nuovo crollo del Napoli ma la situazione è drammatica

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di Luca Muratgia.

Il Napoli non c’è più, sopraffatto, annichilito e umiliato in una partita da incubo, indegna considerando che a subire questa ennesima debacle è la squadra con il tricolore cucito sul petto. Ormai è sufficiente un Torino qualsiasi per annientare una squadra che di squadra, purtroppo, non ha più nulla. La vergogna di oggi si va tristemente a sommare alle altre vergogne accumulate fino ad oggi e la preoccupazione per il prosieguo della stagione inizia ormai a serpeggiare costantemente in tutto l’ambiente azzurro. Dove si andrà a finire proseguendo di questo passo? Ci sarà la forza psicologica, le capacità manageriali e la costanza di invertire la rotta e finire la stagione in maniera dignitosa? Domande la cui risposta non appare al momento rinvenibile e dove anche operazioni di rattoppo promesse dal presidente sul mercato sembrano più un tentativo disperato di salvare il salvabile che una strategia studiata e pianificata volta a rinforzare l’organico e a riprendere un percorso decoroso. Del resto, tentare nel mercato di gennaio di correggere il disastroso mercato estivo, appare, come sopra accennato, un tentativo disperato ed effimero perché i prezzi rispetto a giugno risultano inevitabilmente lievitati ed inoltre risulterà improbabile portare all’ombra del Vesuvio giocatori realmente validi e funzionali perché difficilmente qualsiasi squadra deciderà di privarsi di giocatori importanti a questo punto della stagione. Lo stesso ritorno di Mazzarri (a proposito di tentativi disperati) è risultato, al momento, fallimentare con una squadra rilevata al quarto posto e che ora, incredibilmente si trova addirittura al nono posto fuori da tutte le competizioni europee. Raccontare la partita dei campioni d’Italia impegnati allo Stadio Olimpico di Torino contro i granata risulta un’operazione deprimente, con un Napoli mai in partita, sopraffatto e umiliato fin dall’inizio della gara tatticamente fisicamente e psicologicamente. Divorato l’ennesimo gol fatto da Raspadori che centra inspiegabilmente il portiere, il Torino prende il largo subito con un gol di Sanabria dopo il solito svarione difensivo della retroguardia azzurra. Nel secondo tempo tempo la reazione partenopea è inesistente con la chicca della giornata avente come protagonista il neo acquisto Mazzocchi che viene espulso dopo appena 4 minuti dal suo ingresso in campo per un inspiegabile fallo con piede a martello direttamente sulla coscia dell’avversario. La partita praticamente, semmai fosse cominciata, finisce qui definitivamente con il Torino che imperversa e realizza il 2-0 con Vlasic, libero al limite dell’area di aggiustarsi il pallone, di prendere la mira e centrare l’angolino della porta difesa da Gollini senza la minima opposizione. Ed infine, a rendere ancora mortificante la sconfitta ci pensa il centrale granata Buongiorno che sovrasta un impalpabile Juan Jesus e di testa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, realizza il definitivo 3-0. Il fischio finale dell’arbitro appare come una liberazione, la fine di uno scempio indegno. Cosa potrà cambiare? Come risulterà possibile invertire la rotta e riprendere un cammino quanto meno dignitoso? Quali strategie?Quale programmazione? Ad oggi risposte e soluzioni al riguardo non se ne intravedono.


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