Territorio

Appalti e assegnazioni, controlli antimafia più stringenti a Caserta

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Accordo in prefettura su progetti “Agrorinasce”. Presente il direttore dell’Anbsc Corda

Rafforzata a Caserta l’attività di prevenzione delle infiltrazioni nel circuito economico che ruota attorno alla valorizzazione dei beni confiscati, rendendo più stringenti i controlli antimafia e anticorruzione nei progetti curati da Agrorinasce. E’ l’obiettivo del protocollo sottoscritto dal prefetto Giuseppe Castaldo, dall’assessore della regione Campania alla sicurezza, legalità e immigrazione Mario Morcone, dai sindaci di cinque comuni dell’agro aversano assieme a Elena Giordano, presidente di Agrorinasce scrl che cura il recupero, la valorizzazione e la gestione di oltre 150 beni sottratti alla camorra.
Presenti anche il prefetto Bruno Corda, direttore dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati (Anbsc) e il presidente del Tribunale di S.Maria Capua Vetere Gabriella Maria Casella.

Tra i progetti promossi da Agrorinasce, anche quello inerente il complesso agricolo, confiscato a Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti, denominato ‘La Balzana’. Tale compendio, sito nel comune di S. Maria la Fossa, ha un elevato valore simbolico ed economico ed è destinato a diventare un Parco agroalimentare di livello regionale, iniziativa finanziata nell’ambito della strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati attraverso le politiche di coesione.

Più in particolare, il protocollo estende le cautele antimafia sia al di sotto della soglia prevista dalla legge per incarichi, lavori e forniture che nei confronti della “filiera delle imprese”. Stabilisce, altresì, l’applicazione delle verifiche antimafia a tutti i rapporti inerenti i soggetti che usufruiscono di assegnazioni in uso, a qualunque titolo, anche gratuito, dei beni confiscati, a garanzia delle regole della evidenza pubblica e della trasparenza. Verrà, inoltre, attivato un sistema di controlli sui principali cantieri e una specifica banca dati, per arricchire e migliorare la qualità del patrimonio informativo disponibile. Ad una cabina di regia istituita in prefettura il compito di monitorare l’attuazione del protocollo.

«L’impianto del protocollo intende garantire che i meccanismi di restituzione alla collettività dei beni confiscati possano davvero produrre nuove opportunità di sviluppo», ha dichiarato il prefetto Castaldo. «Mettere in sicurezza tutta la filiera della confisca non solo assicura la funzione deterrente rispetto ai rischi di infiltrazione mafiosa nell’economia legale ma amplifica il potenziale impatto economico e sociale intrinseco nel riuso dei beni confiscati. Ringrazio tutti i partecipanti all’iniziativa di oggi per la condivisione degli obiettivi in questa delicata materia, che richiede una forte azione corale».

Il prefetto Corda ha evidenziato l’importanza della firma dell’accordo «intanto perché si tratta della riaffermazione della legalità in un territorio fortemente martoriato dalla presenza della criminalità organizzata e che intende con forza riscattarsi e poi perché il protocollo attiene alla gestione dei finanziamenti che riguardano, tra l’altro, un bene esemplare quale la Balzana. L’Agenzia continuerà ad affiancare le amministrazioni locali in ogni iniziativa volta alla migliore valorizzazione dei beni confiscati».


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