22 Dicembre 2024
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Arena Flegrea, il jazz di De Crescenzo nuvola sospesa tra sogni e musica

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Strumentale, raffinata e melodica la musica di Eduardo De Crescenzo, che con le sue interpretazioni di qualità fa bene all’anima. L’artista che ha conosciuto il successo nel 1981 con il brano sanremese ‘Ancora’, terzo per maggiori proventi Siae nei diritti d’autore in Italia, è tornato ad abbracciare il grande pubblico all’Arena Flegrea di Napoli.

“La musica ha il potere di fermare il tempo. Vorrei tornare a casa con la sicurezza che ognuno di voi ha vissuto il suo momento speciale, anche se difficile cantare le 100 canzoni che ho in repertorio e a cui ognuno di voi può essere legato”.

Eduardo De Crescenzo si rivolge così al suo pubblico di affezionati romantici, sospesi tra sogni e musica con le sue ‘Essenze Jazz’.

A Napoli l’artista ritorna con un’unica data estiva del suo famigerato tour, sintesi di una carriera costellata di successi fatti di poesia: L’odore del mare, E la musica va, Sarà così, Il racconto della sera, Foglia di the, La vita è un’altra, fino ad ‘Il Treno’, singolo di esordio insieme ad Ancora.

 Le canzoni di De Crescenzo sono vere e proprie perle musicali intonate con la fisarmonica, di cui Eduardo è fine intenditore. Gli arrangiamenti del suo tour si avvalgono di altrettanti professionisti che si lasciano applaudire per il proprio virtuosismo sul palco: Enzo Pietropaoli al contrabbasso, Marcello Di Leonardo alla batteria, Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Daniele Scannapieco al sassofono e Susanna Krasznai al violoncello, cui si aggiunge l’eccezionale suono di tromba di Fabrizio Bosso.

‘Essenze Jazz’ è un’antologia fatta di poesie musicate con un ritmo che sradica, promuove e libera la personalità e le sensazioni dell’ascoltatore. Eduardo è il Jazz italiano intinto nella dolcezza di parole che diventano intarsi di canzoni.

Ricercata, sussurrata, la musica del cantautore ed arrangiatore napoletano, apre anche la porta interiore più arrugginita dell’ascoltatore che si lascia avvolgere da un tulle di sensibile tenerezza, ad ogni nota.

Eduardo nella sua discrezione artistica ha saputo conquistare una fetta di pubblico di “bocca buona”, che negli anni si è affidato alle sue canzoni come cardine dei momenti simbolici della propria vita.

Il cantautore che ha iniziato a lavorare giovanissimo in un gruppo beat, Eduardino e i Casanova, nel Vasto di Napoli, è arrivato a 72 anni con lo spirito di intenditore che ha attraversato pop, jazz e blues, senza mai deludere le aspettative del suo pubblico, intento ad ascoltare in stato adorante.

Quando De Crescenzo reinterpreta i suoi successi in chiave jazz, l’armonia diventa una scala talmente bella da percorrere, che l’ascoltatore ed il musicista insieme, compiono questa salita e discesa musicale, con leggerezza d’animo e piacevolezza, mano nella mano.

Foto di Arturo Favella


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.