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Arresto responsabili omicidio Ilenia Fabbri | Video del presunto assassino

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Nelle immagini si vede la macchina del presunto assassino  che passa nei pressi dell’abitazione della vittima e successivamente lui che si aggira nel quartiere della donna il giorno dellomicidio.

 

La Polizia di Stato nel corso della notte ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti del mandante e dell’esecutore materiale dell’omicidio di Ilenia FABBRI, avvenuto a Faenza (RA) lo scorso 6 febbraio.

In particolare, l’inchiesta, coordinata Procura della Repubblica di Ravenna e svolta dagli investigatori della Squadra Mobile di Ravenna e del Servizio Centrale Operativo, ha permesso di acquisire gravi elementi indiziari nei confronti dell’ex marito della donna, e di un conoscente di quest’ultimo.

Le incalzanti attività investigative hanno ricostruito che la mattina del 6 febbraio, la figlia e l’ex marito della vittima, per recarsi in provincia di Lecco, ove avrebbero dovuto ritirare un’autovettura.

Durante il tragitto, lungo l’autostrada A14, all’altezza dello svincolo per Ravenna, la figlia riceveva una telefonata da una sua amica, che aveva trascorso la notte presso la sua abitazione, che la informava di avere sentito poco prima la madre urlare e di aver visto, spiando dalla porta della sua camera, una persona, molto alta e di grossa corporatura, che la stava inseguendo. L’ex marito e la figlia, quindi, giunti allo svincolo di Imola invertivano la marcia e ritornavano presso l’abitazione della vittima dove nel frattempo era stato rinvenuto il cadavere di Ilenia.

Le immediate escussioni testimoniali delle persone vicine alla vittima e all’ex marito, avevano sin da subito evidenziato il livore che l’uomo provava nei confronti dell’ex moglie per questioni economiche connesse alla loro separazione; astio dimostrato in più circostanze, esternando minacce di violenze fisiche nei confronti della donna, finanche ventilando di incaricare qualcuno per l’esecuzione delle stesse.

Gli approfondimenti effettuati sulla figura dell’ex marito, sospettato di aver incaricato qualcuno per porre fine alla vita della donna e di essersi, quindi, precostituito un alibi certosino per quella mattina, hanno messo in risalto la figura del conoscente dell’ex marito, di anni 53, pluripregiudicato residente in provincia di Reggio Emilia, dalle fattezze fisiche compatibili a quelle segnalate dalla testimone, con il quale l’ex marito aveva avuto dei contatti nei giorni precedenti l’omicidio.

Il 19 gennaio, infatti, il telefono dell’ex marito era stato localizzato a Rubiera (RE), nei pressi dell’abitazione del conoscente, e il 20 e 29 gennaio 2021, l’autovettura di quest’ultimo, di colore grigio metallizzato, veniva immortalata a Faenza dal sistema di letture targhe comunale. In tale ultima data, la visione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza del distributore ove è collocata l’officina dell’ex marito palesava un incontro tra i due.

Gli ulteriori accertamenti permettevano di riscontrare come la citata autovettura fosse presente a Faenza la mattina dell’omicidio, in orari compatibili con l’evento criminoso, poiché catturata dai lettori targhe comunali. Inoltre, dalla visione delle immagini degli impianti di videosorveglianza privati, posti nelle immediate vicinanze del luogo ove si era consumato il delitto, si notava  un’autovettura dalle caratteristiche totalmente compatibili con quella in uso al conoscente, ripresa mentre si aggirava nei pressi dell’abitazione della vittima e che il medesimo veicolo si era intrattenuto all’interno dell’area di interesse investigativo per un lasso temporale compatibile con l’azione omicidiaria, per poi allontanarsi da Faenza.

L’analisi del traffico telefonico ha poi ulteriormente corroborato il quadro indiziario a carico del conoscente dell’ex marito, poiché quella mattina la sua utenza telefonica, in movimento verso Faenza nella notte, all’altezza di Bologna, era stata poi spenta e riaccesa, solo una volta dopo essere ritornato in provincia di Reggio Emilia.

L’insieme degli elementi raccolti ha permesso alla Procura della Repubblica di Ravenna di richiedere l’adozione di un provvedimento cautelare nei confronti degli indagati, emesso dal G.I.P. nella giornata di ieri ed eseguito all’alba di oggi.


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