22 Dicembre 2024
Attualità

Associazione a delinquere, eseguite 11 misure cautelari

Condividi

I Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Napoli e Salerno, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno dato esecuzione, tra le province di Pistoia, Pisa, Roma, Milano, Novara, Salerno e Varese, ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli nei confronti di 11 soggetti, di cui 9 gravemente indiziati di appartenere a un’associazione per delinquere transnazionale finalizzata al traffico, detenzione e commercializzazione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti .

La misura cautelare fa seguito al provvedimento di fermo, emesso lo scorso novembre a carico di 8 degli odierni indagati, per il concreto pericolo che gli stessi potessero darsi alla fuga.

Nella circostanza, i Giudici per le indagini preliminari presso i Tribunali di Busto Arsizio, Novara e Pistoia, territorialmente competenti in relazione ai luoghi in cui è stato eseguito il fermo, nel condividere la prospettazione requirente, hanno emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere, contestualmente dichiarando la propria incompetenza per territorio in favore dell’Autorità Giudiziaria partenopea.

Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, il Giudice per le indagini preliminari ha emesso ordinanza di custodia cautelare sia nei confronti degli 8 indagati destinatari dell’originario provvedimento di fermo che di ulteriori 3 soggetti, ritenuti intranei alla consorteria criminale ovvero in stretti rapporti illeciti con gli stessi sodali.

L’attività trae origine dalle investigazioni avviate a seguito dei sequestri eseguiti nel porto di Salerno dal GICO di Napoli, nel giugno del 2020, di oltre 17 tonnellate di stupefacenti fra hashish e anfetamine.

Lo sviluppo delle indagini, affidate al G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Napoli e Salerno, ha consentito di individuare una associazione criminale di trafficanti, operante tra l’Albania e la Toscana, composta da cittadini italiani e albanesi, in grado di approvvigionarsi di ingenti quantitativi di cocaina e hashish provenienti rispettivamente dal Sudamerica e dal Nordafrica attraverso una fitta rete di contatti tenuti anche grazie a telefoni cellulari criptati.

Di tale struttura associativa sarebbe parte integrante un sottogruppo, di cui taluni componenti dimoravano in territorio elvetico, deputato alle attività logistiche di supporto al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

Le indagini hanno consentito di acquisire gravi indizi anche in ordine a condotte estorsive in danno dell’elemento apicale di tale sottogruppo da parte di altri consociati che, in relazione a “commesse” non andate a buon fine, hanno chiesto la restituzione delle somme anticipate attraverso minacce a lui e ai suoi familiari.

Le indagini sono state condotte nell’ambito di una stretta collaborazione giudiziaria internazionale con l’Autorità giudiziaria elvetica – Ministero Pubblico della Confederazione Svizzera e la Polizia Giudiziaria Federale – Divisione Criminalità Economica di Lugano.


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]