22 Dicembre 2024
Attualità

Autonomia, bagarre alla Camera: rissa in Aula, Donno (M5S) in infermeria

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(Adnkronos) –
Momenti di grande tensione alla Camera durante il dibattito sul ddl Calderoli. Dopo la maxi rissa che ha visto protagonista il deputato del M5S Leonardo Donno e alcuni parlamentari di Lega, Fratelli d'Italia denunciano 'botte' da parte dell'opposizione e in particolare dal Pd. Stop ai lavori, si riprende giovedì alle 9.30. "Mi sono avvicinato al ministro Calderoli, volevo solo consegnargli il tricolore. Niente di più. Poi c'è stato il caos. Tra i vari calci mi è arrivato anche un pugno fortissimo allo sterno e sono crollato perché non riuscivo a respirare. Mi sono spaventato", dice Donno che, parlando con l'Adnkronos, racconta tutte la fasi dell'aggressione subita in Aula a Montecitorio, durante la discussione sull'autonomia differenziata. "Fortunatamente i medici, che ringrazio, mi hanno assistito immediatamente. Ho fatto 7-8 volte l'elettrocardiogramma perché ero agitato. Ora sto meglio, ho preso anche un antidolorifico", ha spiegato il parlamentare grillino (VIDEO). Anche un commesso si è infortunato durante gli scontri in aula alla Camera. L'assistente parlamentare è stato portato via a braccia da alcuni colleghi. "Ho provato a dare cazzotti, ma non l'ho colpito. Donno ha tentato di aggredire Calderoli e ho reagito. Io mi allontano e lui dopo cade come una pera. Andrebbe condannata la sua sceneggiata. Pentirsi? E' una reazione non giustificata ma causata da un motivo", dice il deputato leghista Igor Iezzi a La Zanzara, accusato di aver preso a pugni in testa il deputato pentastellato. "Un cazzotto? Ho provato a darlo ma dal video si vede che non l'ho colpito. Donno ha provato ad aggredire il ministro Calderoli, se gli avesse dato solo la bandiera non sarebbero intervenuti i commessi. Io ho avuto la mia reazione, ma si vede dai video Donno cade come una pera dieci secondi dopo che io mi sono allontanato". "Non c’è stata violenza fisica – prosegue Iezzi – io verrò espulso dall’Aula, Donno anche ma andrebbe condannata la sua sceneggiata. Mi auguro che gli vengano dati giorni in più d’espulsione per questa sceneggiata. Daspo per quanto successo? Quanto dovrebbe durare il daspo per uno che aggredisce un ministro? Pentimento? Non l'ho colpito, è una reazione non giustificata ma causata da un motivo". "Il collega Donno evidentemente nel caos ha sbagliato persona. Dalle immagini si vede benissimo che mi sono avvicinato al parapiglia solo per togliere la bandiera che provocatoriamente lo stesso Donno voleva dare al ministro Calderoli. La mia posizione, dai video che circolano, è talmente lontana dal deputato 5stelle da non poter permettere alcuna aggressione", dice Gimmi Cangiano, deputato di Fratelli d'Italia, accusato da Donno di essere uno degli 'aggressori'. "Donno commediante: non lo ho toccato e le immagini parlano. Oltraggioso rivestire con un tricolore forzatamente un ministro della Repubblica. Quella alla fine era una sceneggiata della migliore specie. Non solo non l’ho toccato, ma nel resto dell’azione mi sono allontanato e messo seduto per non alimentare quella che era un evidente tentativo per sospendere i lavori. Donno la smetta di dire bugie e si vergogni", incalza il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone.  Fabio Pietrella di Fratelli d'Italia racconta ai cronisti: "Stavo cercando di stemperare gli animi con Gnassi, ho fermato Toni Ricciardi del Pd. E appena l'ho fermato lui mi ha dato due stampelle sul petto". Un altro esponente dem, Nico Stumpo, è invece stato espulso per aver lanciato una sedia. La conferma arriva direttamente dal presidente di turno della seduta, Sergio Costa: "Sì, l'ho espulso perché ha lanciato una sedia. Contro i banchi del governo? Sì, ma come gesto simbolico, non contro una persona".  Stumpo ammette di non averci visto più. "Sono un pacifista ma…", dice tra i colleghi in Transatlantico stupefatti dalla coda di una giornata già mai vista a Montecitorio con il 'presente' pronunciato in aula da un deputato di Fratelli d'Italia. "Ma come si fa?", sbotta Paolo Ciani commentando con i colleghi il richiamo al 'presente' che ha provocato ulteriore bagarre in aula. Nei capannelli delle opposizioni tra i deputati Pd, M5S e Avs c'è sconcerto per un clima che non promette nulla di buono e giovedì alle 9 e 30 si riprende. "Avevamo detto in capigruppo che era meglio rinviare alla prossima settimana, ma qui ormai è partito il testosterone… domani sarà un Vietnam", la previsione di una deputata dem.   Di "fatti gravissimi" parla la segretaria del Pd, Elly Schlein che sottolinea: "Non è possibile riprendere i lavori in questo clima di crescente violenza verbale e addirittura fisica". "Prima la destra ha intimato a Braga di stare zitta, poi un deputato della Lega è stato espulso per aver fatto per tre volte il simbolo della Decima Mas, infine l'aggressione fisica, violentissima con pugni ripetuti a un parlamentare del M5S", dice Schlein. "A 100 anni dall'omicidio Matteotti non si devono e non si possono vedere queste immagini, non pensino di fermare i nostri diritti di opposizione contro le riforme con cui stanno stravolgendo l'Italia", conclude. "Non si fa così, non si fa così", dice il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti rivolgendosi a Schlein , seduta su un divanetto in Transatlantico, dopo le tensioni. Il presidente dei deputati di Fratelli d'Italia accusa dem e 5 Stelle di voler "rovinare il successo del G7 di Giorgia Meloni". La leader democratica replica a Foti con un gesto della mano, come per dire "ma va…".  
Il clima si accende nel pomeriggio. Dopo l'intervento di Roberto Speranza in aula alla Camera contro il provvedimento sull'autonomia differenziata, i deputati del Pd iniziano a sventolare in aula bandiere tricolore. "Difendiamo l'unità del nostro Paese". Tutte le opposizioni si intonano l'inno d'Italia e Bella ciao (VIDEO).  "Mentre cantavamo l’inno d’Italia, deputati della Lega facevano il segno della X Mas: un oltraggio alla Repubblica e alla bandiera che va perseguito. Tutto ciò dimostra come il fascismo sia dentro questa maggioranza", dice in una nota il deputato di Avs Angelo Bonelli. "La X con le mani? L'ho fatto per dire che non mi piace Bella ciao", replica ai cronisti Domenico Furgiuele, deputato della Lega, espulso dall'Aula nel corso della seduta sull'autonomia per aver fatto – secondo il Partito democratico – il gesto della 'Decima Mas'. "E' tutto molto strano, è questo mondo del politicamente corretto per il quale si può cantare Bella ciao in Aula alla Camera e non si può dire magari che questa canzone non è condivisa e non piace. E qualcuno può fare pure un gesto, surclassato dalle voci, per dire 'no, non mi piace'. Questa cosa viene fraintesa perché non si può fare un gesto…", sottolinea. "Ognuno può interpretare quello che vuole. Era mia intenzione esprimere qualcosa di negativo rispetto a quello che le opposizioni stavano cantando", prosegue l'esponente leghista. —[email protected] (Web Info)


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