Attualità

Balneari. Accordo o delega in “bianco”?

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Anna Tortora

L’intesa di maggioranza sulle concessioni balneari c’è, ma non si è risolto il problema…
“La vicenda delle concessioni demaniali inizia nel 2006 e francamente non si è ancora chiusa. Tuttavia, passi avanti ne sono stati fatti. Dopo mesi di dibattito in commissione con altissime tensioni tra i partiti e con il Governo siamo giunti a un’intesa che francamente recepisce la posizione di Forza Italia.
Non è stato assolutamente facile difendere il turismo italiano ma soprattutto la storia e la cultura del nostro Paese.
Forza Italia ha sempre tenuto una posizione responsabile chiedendo un periodo transitorio adeguato prima delle eventuali procedure selettive e poi il riconoscimento degli indennizzi per i concessionari, cancellando di fatto quindi finalmente l’art. 49 del Codice della navigazione. Farlo ‘digerire’ a quelle forze politiche che da sempre odiano le imprese, in particolare i balneari, non è stato semplice, abbiamo dovuto alzare lo scontro e chiarire che non avremmo mai votato provvedimenti contro le imprese e il futuro del turismo.
Ebbene dopo notti insonni e decine di testi, scritti e riscritti, abbiamo vinto la prima battaglia.
Sia chiaro la guerra ancora non è finita, abbiamo da scrivere i decreti delegati che dovranno ‘uscire dalla penna’ dei ministri e poi torneranno in Parlamento per il parere obbligatori, con un ‘partito delle tasse e della distruzione del turismo e delle imprese’ sempre in agguato.
Ricordo, però, che avendo ottenuto uno spostamento di fatto al 1° gennaio 2025, avremo anche tutto il tempo di vincere le elezioni politiche del 2023 e allora riusciremo a migliorare ancora di più le cose.
Massimo Mallegni, Forza Italia

“E così la maggioranza ha trovato la quadra sul DDL Concorrenza, che conterrà la messa all’asta delle concessioni balneari imposta da Draghi. Anche se:
1️⃣ non è prevista dal PNRR (contrariamente a quanto vanno raccontando);
2️⃣ non è stata fatta la mappatura delle concessioni (prevista dal Concorrenza e da altri provvedimenti precedenti);
3️⃣ i Comuni non sono in grado di predisporre i bandi (e lo ammettono anche loro nell’emendamento di maggioranza);
4️⃣ ci sono giudizi pendenti in ogni ordine e grado;
5️⃣ i vaghi indennizzi promessi rischiano persino di essere bocciati da Bruxelles.
Eppure non si poteva più aspettare… quando ‘ce lo chiede l’Europa’, si sa, bisogna fare presto!”
Carlo Fidanza, Fratelli d’Italia

“Apprendiamo che il governo dei migliori ha finalmente trovato la quadra sulle concessioni balneari.
Una pantomima inutile per definire quanto era ormai risaputo: la volontà di mandare all’asta 30mila aziende italiane, non curandosi degli investimenti effettuati dalle imprese che avevano riposto fiducia nella normativa italiana.
Il governo continua a raccontare agli italiani che senza le aste delle concessioni balneari salterebbero i finanziamenti del Pnrr, ignorando volutamente che la Bolkestein non è inserita tra le richieste del piano.
La novità di queste ore, oltre all’ampliamento delle gare alle attività con finalità sportive, è che il calcolo degli indennizzi verrà dettagliato in un successivo decreto: un atto di cinismo estremo verso chi scopre oggi di dover cessare la propria attività senza nemmeno ricevere certezze in merito all’entità dei rimborsi.
Fratelli d’Italia, in questo atteggiamento ondivago di posizioni, è rimasto l’unico partito coerente: con Giorgia Meloni continueremo a batterci in ogni sede per evitare questa vergognosa espropriazione.”
Lucia Albano, Fratelli d’Italia

“Lo chiamano accordo, in realtà è un soluzione pilatesca nella quale i partiti di maggioranza hanno preferito la menzogna di un finto accordo. Se all’interno di una legge delega enorme come quella del ddl concorrenza non inserisci i termini, l’oggetto, i limiti entro cui il dlgs dovrà muoversi significa che c’è un Grande Fratello Globalista al comando che decide tutto per conto del Parlamento, quindi facendo strame dell’evidenza pubblica. Insomma, tecnicamente si tratta di una vergognosa delega in bianco. Loro lo chiamano accordo, meglio sarebbe definirlo ‘esproprio di Stato’ atto a cedere le eccellenze italiane depauperando la nostra economia e la nostra indipendenza. Per essere smentiti Draghi ci dica subito quali sono le concessioni che le altre nazioni europee mettono a disposizione della cosiddetta concorrenza e ci dica pure se questa modalità sarà attivata a regime fiscale unificato o se le imprese italiane, con tassazione record, non siano penalizzate a causa delle imposte più alte rispetto alla gran parte delle imprese europee configurando la fattispecie della concorrenza sleale.”
Fabio Rampelli, Fratelli d’Italia

“Penso che si debba pagare il giusto per una concessione. Ma se lo Stato dà una concessione per 20 anni e poi all’improvviso dice che è per 2, il titolare della concessione ha diritto a essere risarcito.”
Claudio Borghi Aquilini, Lega

Tutto rinviato dunque, ai posteri l’ardua sentenza.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.