Bce spinge verso la recessione
La Bce ha deciso “di porre fine agli acquisti netti di titoli, attraverso il programma App, dal 1 Luglio 2022”. Lo annuncia la Bce dopo il consiglio direttivo. La conferenza stampa della presidente della Bce Christine Lagarde.
L’inflazione media nell’Eurozona dovrebbe attestarsi, quest’anno, al 6,8%, prima di diminuire
al 3,5% nel 2023 e al 2,1% l’anno successivo. Lo prevedono le nuove stime della Bce, che definisce l’inflazione “una grossa sfida”.
“La stretta monetaria annunciata dalla Bce oggi spinge l’eurozona verso la recessione. Al di là della valutazione sulla necessità della virata imposta dai ‘falchi’ è l’inevitabile conseguenza delle decisioni di Francoforte.
L’inflazione dell’Unione europea e dell’area euro, a differenza di quella di USA e Regno Unito, non deriva dal surriscaldamento dell’economia, a sua volta alimentato da ingente e prolungato aumento della spesa pubblica e da elevata dinamica salariale. Lo ha anche ricordato stamattina il Presidente Draghi: la nostra è tutta inflazione importata, da affrontare con politiche diverse, innanzitutto sul versante della regolazione dei mercati del gas e dell’energia.
È evidente l’obiettivo della Bce e dei governi che lasciano fare, come se la politica monetaria fosse questione tecnica: il costo economico e sociale del contrasto all’inflazione lo devono pagare lavoratrici e lavoratori in termini di riduzione di potere d’acquisto e di perdita di posti di lavoro.
Per l’Italia, si prospettano problemi ancora più seri, in quanto né il comunicato di Francoforte né la Presidente Lagarde in conferenza stampa hanno chiarito quali strumenti hanno messo a punto per evitare ‘effetti asimmetrici’ dovuti alle diverse condizioni nazionali di finanza pubblica e a quali livello di tassi di interesse sui nostri titoli li metteranno in atto.
L’incertezza genera l’effetto esplicitato da un operatore di mercato al Financial Times: “è un invito a far salire la pressione” sul debito pubblico italiano, come sta già avvenendo. È più urgente che mai il massimo impegno dell’Ue e dei suoi Stati core a negoziare con il Presidente Putin un cessate il fuoco.
Nel frattempo, si deve introdurre un tetto, prima nazionale poi europeo, al prezzo del gas. Siamo in un’economia di guerra, ma la banca centrale si comporta come fossimo in una fase ordinaria. Un punto è comunque chiaro: le responsabilità delle scelte politiche della Bce sono dei governi.”
Stefano Fassina, Leu – Patria e Costituzione
“Frenare escalation prezzi energia riducendo accise e contrastando le frodi.”
Massimiliano De Toma, Fratelli d’Italia
“MA… MA… MA… Quindi la BCE ha gli strumenti anti spread.
Chissà perché allora non li hanno usati quando c’era da togliere di mezzo Berlusconi o quando c’era il Governo gialloverde?”
Claudio Borghi Aquilini, Lega
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