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Bentornato Napoli! Juventus piegata col cuore, si può ancora sperare

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di Luca Muratgia.

Dopo quasi un anno il Maradona torna a respirare un’atmosfera di grande gioia con la prima vittoria stagionale del Napoli contro una grande squadra. Una vittoria figlia di una partita di grande intensità, grande tensione e grande cuore dove il Napoli riesce ad averla meglio su una Juventus arcigna, scorbutica e capace di creare situazioni importanti in fase offensiva mostrandosi tuttavia sciupona e non riuscendo a concretizzare occasioni particolarmente favorevoli. Il Napoli, dal canto suo, ha confermato i sostanziali progressi soltanto intravisti a Cagliari e palesati e strutturati nella straripante vittoria di Reggio Emilia anche se alcuni dettagli risultano ancora da perfezionare, troppe occasioni concesse agli avversari, troppo discontinua la compattezza con la concessione, in taluni frangenti, di troppi spazi tra la linea di centrocampo e di difesa dove spesso imperversano i pericolosi trequartisti bianconeri. Tuttavia i partenopei hanno ritrovato quella grinta, quella aggressività, quella propensione al sacrificio che mai, se non in rarissime circostanze, era stata evidenziata in questa stagione.
Ne è uscita un match tirato, intenso, disputato su ritmi elevatissimi anche per la posta in palio particolarmente elevata per entrambe le compagini; per la Juventus, sussisteva la necessità di riprendere il controllo del proprio percorso dopo l’ultimo periodo di appannamento e rendere ancora plausibile, ancorché improbabile, una ipotetica e fantasiosa pretesa in chiave scudetto considerando che l’Inter sta ormai stracciando il campionato sulla falsariga della scorsa stagione dove però la protagonista era rappresento proprio dal Napoli guidato da Luciano Spalletti. Per il Napoli invece il big match del Maradona, rappresentava un bivio, varcato il quale non sarebbe più stato possibile tornare indietro. L’ultima chance per rendere ancora credibile una difficile, ma non impossibile a questo punto “remuntada” in chiave Champions.
È stata, ad ogni buon conto, una partita piacevole dove le contendenti si sono alternate nella fase di controllo e dominio della partita, ad una prima fase dove il Napoli è parso più pronto e più determinato a dominare l’avversario, è seguita la fase centrale del primo tempo dove la Juventus ha gestito il gioco, creando le occasioni più importanti dell’intero incontro e sempre con Vlahovic, dapprima un colpo di testa a botta sicura con Meret immobile, poi, a tu per tu con il numero uno azzurro, un pregevole pallonetto con la palla che si stampa clamorosamente sul palo, per finire con un gol divorato su un recupero in uscita con la palla persa malamente da un impacciato Traore. Il Napoli viene fuori alla distanza e crea due occasioni in mischia con i bianconeri salvati da Di Lorenzo che da posizione favorevole, facilitato anche dalla svirgolata di Traore, spedisce sopra la traversa, poi e Szczesny che sventa una punizione di Politano e risulta poi reattivo su Anguissa che cerca di intervenire sotto misura trovando l’opposizione del portiere polacco. Tutto quanto descritto non altro che il prologo al vantaggio partenopeo con una prodezza da fenomeno del fenomeno di casa, una volée di destro, al volo di Kvicha Kvaratskhelia sul primo palo che piega le mani a Szczesny, apparso nella circostanza, leggermente in ritardo. Il secondo tempo è una battaglia con la Juve che cerca disperatamente il pareggio e con il Napoli che regge; con il passare dei minuti, aumenta la speranza di portare a casa l’intera posta in palio fino alla doccia fredda rappresentata da un fendente poderoso di Chiesa in diagonale che riporta la partita in parità. Sembra ormai che dopo il pareggio raggiunto dagli ospiti all’ 80 il risultato possa risultare ormai cristallizzato ed invece le sorprese fortunatamente non sono finite perché all’87 Nonge interviene in maniera scomposta su Osimhen determinando, a seguito di All feel revew, il calcio di rigore che si incarica di battere lo stesso centravanti nigeriano. Il tiro è centrale e Szczesny riesce ad opporsi prima che irrompa Raspadori che, intervenuto sotto misura, spedisce il pallone all’incrocio dei pali. Grande festa in casa azzurra anche se nei minuti di recupero, a seguito dell’assalto finale bianconero, Rugani spedisce incredibilmente in curva B e da posizione favorevolissima, da solo in area, il pallone del possibile pareggio. È finita, si volta pagina, il tempo per recuperare e poco e probabilmente non sarà sufficiente per riportare gli azzurri nelle posizioni che le competono, ma il Napoli è tornato ed assieme ad esso le speranze che sembravano ormai definitivamente mortificate.


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