21 Novembre 2024
Attualità

Benvenuti alla festa che non avrà mai fine. Celebrazione dei campioni d’Italia al Maradona

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di Luca Muratgia.

Il Napoli si presenta per la prima volta al Maradona in veste di Campione d’Italia e l’evento è celebrato con una festa indimenticabile prima, durante e dopo la partita sia sugli spalti con due coreografie delle due curve che resteranno per sempre impresse nella memoria dei tifosi, sia in campo con uno spettacolo in stile hollywoodiano organizzato dalla società e protrattosi fino a sera inoltrata. Il tutto condito da una bella prestazione ed una bella vittoria maturata contro un’ottima Fiorentina. Certo, forse per la prima volta nell’arco della stagione, l’importanza e le priorità si sono invertite, in questa circostanza, la festa, la gioia e lo spettacolo, sono risultati fattori più importanti rispetto alla prestazione della squadra e del conseguente risultato, ma una vittoria per salutare la conquista del terzo titolo tricolore dopo 33 anni, alimenta ancora, qualora ce le fosse bisogno, il clima di entusiasmo e felicità anche in considerazione del fatto che il Maradona sembrava essere diventato un campo stregato con una sola vittoria negli ultimi tre mesi. La partita inizia nel migliore dei modi con una sorta di “picchetto” da parte dei giocatori viola, organizzato per omaggiare i neo campioni d’Italia all’ingresso delle squadre in campo. Uno spot meraviglioso per il calcio che evidenzia quei valori di rispetto ed empatia nei confronti degli avversari di cui questo sport avrebbe veramente bisogno. Poi è sfida vera, nonostante le squadre non avessero impellenti esigenze di classifica. Il Napoli si presenta con una formazione ampiamente rivisitata da mister Spalletti che regala gli onori della ribalta a quei giocatori che, fino ad ora, avevano trovato poco spazio, Demme e Ostigard in particolare, poi nella ripresa ci sarà spazio anche per il Cholito Simeone e Zerbin. Anche la Fiorentina aveva poco da chiedere a questa partita, essendo ormai troppo distante dalle prime posizioni per poter ambire alla qualificazione in Europa. I viola, tra l’altro, sono apparsi anche distratti dalla prossima semifinale di giovedì in Conference League contro il Basilea, partita che, per i gigliati, varrà una intera stagione. Il Napoli dimostra come gli ultimi altalenanti risultati, fossero in particolare dovuti al fatto che i partenopei avessero smesso di divertirsi e che la pressione del risultato a tutti i costi, avesse appesantito psicologicamente i giocatori con le inevitabili ripercussioni sulla fluidità della manovra e, di conseguenza, sui risultati. Ieri Il Napoli, libero da obblighi di classifica, ha mostrato una gradevole leggerezza ed ha ricordato, al netto della stanchezza fisica, inevitabile a questo punto della stagione, la squadra strabiliante che ha entusiasmato l’Italia e l’Europa soprattutto nei mesi di settembre e ottobre. Soprattutto nel secondo tempo, con l’ingresso di Lobotka e Kvaratskhelia gli uomini di Spalletti hanno creato numerose occasioni da rete. Dapprima Osimhen sbaglia un rigore concesso dall’arbitro per un fallo di Amrabaat su Lobotka, riproponendo una problematica, quella relativa ai tiri dal dischetto appunto, che ha caratterizzato la stagione azzurra sin dall’inizio della stagione. Poi lo stesso nigeriano ci riprova al 74’, per un fallo su Kvaratskhelia e questa volta riesce a siglare il ventitreesimo gol in campionato che vale la vittoria. Anche la Fiorentina comunque contribuisce ad alimentare lo spettacolo. La formazione allenata da Italiano infatti, è una compagine che gioca bene al calcio, per sua natura e per le idee del proprio allenatore, cerca sempre di imporre il proprio gioco, evitando le barricate e consentendo, di conseguenza, anche agli avversari di trovare spazi. Dopo la partita è solo festa, con il giro di campo dei giocatori, l’allestimento del palco a cura della società dove, dapprima si esibiscono numerosi artisti napoletani, tra cui Clementino e Bennato e poi vengono presentati tutti gli artefici di questo trionfo, dal presidente ai dirigenti per continuare ovviamente con i giocatori fino a chiudere con i magazzinieri. La festa continua ancora con lo spettacolo pirotecnico sulle note di “We are the Champions “, insomma la festa non ha nessuna intenzione di fermarsi, continua e continuerà, ci sarà tempo per pensare ai rinnovi, agli accordi tra la dirigenza e l’allenatore e al mercato.


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