Boris Johnson. L’ ascesa del leader conservatore e il Regno Unito post Brexit Il nuovo libro di Daniele Meloni. Intervista con l’autore
Per la mia rubrica IL Personaggio sono lieta di ospitare Daniele Meloni, giornalista e scrittore, che ci parlerà del suo nuovo libro edito da Giubilei Regnani.
La grande personalità di Boris ha “spiazzato” un po’ tutti, a cominciare dall’Europa. Ma lui è un amante dell’Europa…
“Boris Johnson è un personaggio controverso, istrionico. Ma dotato di straordinario fiuto politico. Nel libro racconto come tra lui e il suo grande rivale, David Cameron, il profilo più europeista era, paradossalmente, il suo. Eppure, nel 2016, Cameron ha fatto campagna per restare nell’UE e salvare la sua premiership, mentre Johnson l’ha fatta per la Brexit e fare sloggiare Cameron da Downing Street. Gli ultimi 5 anni dalla Brexit a oggi hanno avuto lui come unico, grande protagonista. Johnson è un’amante dell’Europa e dei suoi miti. Così come lo è dell’Italia, di Roma – cui ha dedicato un libro – e delle civiltà latine. Ma al momento di scegliere da che parte stare al referendum decise di sostenere il ‘Leave’, anche perché così facendo avrebbe potuto proporsi come leader dei Conservatori e, successivamente, Primo Ministro.
Boris pigliatutto?
“Alle elezioni del dicembre 2019, la cosiddetta Christmas Election, Johnson ha ottenuto un successo clamoroso, portando ai Tories una vittoria con oltre 80 seggi di maggioranza alla Camera dei Comuni. Cose che non si vedevano dai tempi di Margaret Thatcher. Il suo successo è stato determinato da diversi fattori. In primis ha rappresentato la voglia dell’elettorato di mettersi alle spalle la paralisi parlamentare relativa alla Brexit. Poi ha potuto contare sull’impopolarità del leader laburista, Jeremy Corbyn. Infine, Johnson ha dimostrato di capire la comunicazione politica contemporanea: si è vestito da lattaio, da pescivendolo, da gelataio…Si è presentato in un cantiere e ha sfondato alla guida di una gru una scritta di polistirolo che recava la scritta: “Portiamo a termine la Brexit!”. Così facendo ha raggiunto tutti gli elettori, anche i disinteressati alla politica.”
Il premier britannico ha dimostrato e sta dimostrando, in questo periodo di pandemia, di essere un vero statista. Forse l’unico ad aver adottato delle ottime strategie sanitarie e una politica liberale. Me ne parli?
“Si sono dette – e si dicono – molte cose sulla gestione della pandemia del governo britannico. Spesso a sproposito. Johnson ha dovuto trovare la quadra tra i suggerimenti dei suoi consiglieri medico-scientifici, la riluttanza a imporre restrizioni da parte dei parlamentari della sua maggioranza, e le polemiche dell’opposizione e della stampa, mai tenera nei suoi confronti. È stato il leader politico più esposto alla malattia, che lo ha costretto persino al ricovero in ospedale nell’aprile 2020. Ma è stato anche uno dei leader a parlare per primo di vaccini e a investire di conseguenza. Il Regno Unito ha un ruolo di primo piano sia nel Covax che nell’Alleanza Globale per i Vaccini (Gavi). Johnson ha recentemente parlato degli effetti negativi del lockdown – e lui ne ha fatti 3! – sulla salute mentale delle persone e sull’economia. Ora si sta impegnando perché la vita degli inglesi sia il più normale possibile, puntando sul tracciamento dei casi e le terze dosi.”
Secondo te, cosa può insegnare Boris Johnson agli altri leaders europei?
“Johnson viene sempre visto come un gaffeur e come un politico poco avvezzo a dire il vero e certamente questi aspetti della sua personalità esistono. Ma la sua promessa più importante, la Brexit, è stata mantenuta. Quanti politici possono vantare un risultato simile? La sua dote maggiore è la capacità di comunicare con l’elettorato. Ultimamente la sua immagine si è un po’ sbiadita per via di alcuni scandali interni al suo partito e all’innalzamento della pressione fiscale, ma lui ha dimostrato di capire cosa è andato storto. In un’intervista all’emittente Sky News ha detto che “i Conservatori hanno perso consenso perché la politica che parla dei politici non piace agli elettori”. Verissimo. Vedremo come reagirà nel 2022 e se il partito lo appoggerà.”
Per governare un Paese bisogna avere strategia politica, abilità, intelligenza. E sembra che Boris Johnson queste qualità le abbia appieno.
Ringrazio Daniele Meloni per il prezioso contributo.
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