Brindisi finale a ‘Un’estate da re’ con la lirica di Placido Domingo e Il Volo
Il cortile della Reggia di Caserta si trasforma in un grande teatro mondiale nella chiusura dell’VIII edizione di ‘Un’estate da re’. Accade grazie alla stella di Placido Domingo, tenore, baritono, pianista e direttore d’orchestra di fama mondiale, che ha lanciato il fenomeno lirico dei tre tenori con Carreras e Pavarotti, durante gli anni ‘Novanta.
La sua voce pastosa, navigata, offre uno spettacolo di lirica varia, nella compostezza di lasciare spazio dovuto al nuovo trio lirico-pop de Il Volo. Il ricco repertorio tedesco ed italiano offerto da Domingo, offre una cavalcata nella melomania mondiale, con un graditissimo cammeo della voce sopranile di Daria Rybak.
Alla presenza di istituzioni di Scabec e Regione Campania, la manifestazione di interesse culturale made in Caserta, pone il suo sigillo artistico in un’estate che esalta l’Opera con la sua storia ed il suo bel canto, letta con la modernità del trio Il Volo. Più baritono che tenore, Domingo ha battuto il record di 130 ruoli diversi tra opere liriche, musical, zarzuele, fino a portare la musica dei grandi compositori in tv. Questo suo aspetto versatile dona alla serata conclusiva di ‘Un’estate da re’, vera dimensione di spettacolo, nella affabile sinergia raggiunta non solo con i colleghi con cui si è esibito sul palco, ma soprattutto con l’egregia Orchestra Verdi di Salerno, diretta dal Maestro Marcello Rota.
Lo spettacolo che sarà presto replicato da Domingo all’Arena di Verona, si offre come una passeggiata nel patrimonio partenopeo ed italiano, che vede il tenore spagnolo, primeggiare nel novero della categoria grazie alla sua affinità vocale soprattutto con il repertorio di Puccini.
Domingo è ritornato a Caserta dopo tre anni. Nel 2020 partecipò alla quinta edizione della Kermesse che offre interpretazioni regali in ogni senso. Ad 82 anni ha manifestato ancora tutta la sua signorilità di artista ed uomo, mostrando come la lirica elevi lo spirito del musicista e al contempo dell’uomo, modulandone le attitudini in un’ottica affabile e democratica.
Il repertorio lirico educa chi lo produce e chi lo ascolta ed il celebre percorso offerto ieri sera a Caserta, tra Verdi, Puccini, Leoncavallo, Franz Léhar, Johann Strauss, Pietro Mascagni, Georges Bizet, lasciando spazio a Pablo Sorozàbal, Ernesto De Curtis, Eduardo di Capua, Paul Anka, Leonard Bernstein, ha dimostrato come la buona musica tracci sempre la strada per il successo e la riuscita di una carriera, di una manifestazione artistica, di una vita.
Foto di Arturo Favella
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