23 Febbraio 2025
Sport

Calvario agli sgoccioli. Napoli fuori dall’Europa a Firenze, un pareggio che sa di sentenza

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di Luca Muratgia.

Ci siamo, ĆØ quasi finita, resta solo la formalitĆ  di domenica prossima contro il Lecce al Maradona per concludere finalmente questa lenta eutanasia, un campionato che a breve sarĆ  storia, una brutta storia, per gli ormai ex campioni dā€™Italia. Uno scudetto, atteso ardentemente per 33 anni e portato sul petto per lā€™arco di un intera stagione, senza mai possedere la capacitĆ  di difenderlo ed onorarlo dignitosamente. Durante questo sciagurato campionato si ĆØ avuto modo di assistere a due Napoli diversi ma entrambi capaci di alterare i valori epatici dei sostenitori azzurri: un Napoli inesistente, umiliato dagli avversari, completamente vuoto e senzā€™anima, come quello ā€œammiratoā€ allā€™Olimpico Grande Torino contro i granata, al Castellani contro lā€™Empoli oppure al Maradona contro compagini comunque di tutto rispetto come Atalanta e Bologna; poi cā€™ĆØ stato un Napoli presente, capace di disputare partite di buon livello ed in grado di avere la meglio, sul piano del gioco, sugli avversari, ma clamorosamente sciupone sotto porta, a caratterizzato ad scioccanti amnesie difensive in grado di consentire agli avversari di realizzare reti nelle uniche occasioni create e di gettarle alle ortiche tutto quanto di buono palesato durante lā€™intero arco della gara; al riguardo si ricordano le partite interne contro il Monza piuttosto che contro lā€™Empoli, la partita disputata, sempre al Maradona contro la Roma, contro il Frosinone, le partite di Bologna, di Udine o di Cagliari, trasferte con vittorie incredibilmente alla portata, ma inopinatamente sciupate.
Il Napoli ā€œammiratoā€ al Franchi, contro i viola, appartiene proprio a questa seconda ā€œcategoriaā€, una squadra anche volenterosa, capace anche di passare in vantaggio con un imperioso colpo di testa di Rahmani sugli sviluppi di un calcio dā€™angolo battuto da Politano, ma capace di dilapidare vantaggio e supremazia territoriale in un finale di primo tempo raccapricciante. Dapprima una punizione dello specialista Biraghi telecomandata allā€™incrocio dei pali con il pallone che sbatte sulla faccia interna della traversa prima di finire in rete, e poi il classico, inevitabile errore difensivo con Politano che serve inavvertitamente Nzola, che ringrazia e con un diagonale chirurgico, porta in vantaggio i gigliati. Buona la reazione dei partenopei nel secondo tempo dove, a differenza di altre e purtroppo numerose partite dove la squadra si ĆØ rassegnata allā€™alea della negativitĆ , decide di reagire in alcuni tratti anche rabbiosamente. Kvaratskhelia, con un calcio di punizione poetico, riprende la partita portandola sul 2-2 e poi gli uomini di Calzona tentano in tutti i modi di ottenere i tre punti che avrebbero avuto un significato decisivo in chiave europea e che avrebbero consentito agli azzurri di scavalcare proprio la Fiorentina allā€™ottavo posto e di occupare lā€™ultima casella utile per la qualificazione quantomeno in Conference League. Ci prova Politano che coglie clamorosamente la base del palo con Terracciano ormai battuto a testimonianza del fatto che, quando lā€™annata ĆØ nata sotto una cattiva stella, anche la fortuna volta le spalle in maniera spietata.
Domenica al Maradona ci sarĆ  lā€™ultima partita di questo campionato del Napoli contro il Lecce, sarĆ  lā€™ultima con lo scudetto cucito ancora sul petto e molti giocatori, protagonisti sia della meravigliosa ed indimenticabile cavalcata dellā€™anno scorso, sia del crollo disastroso di questā€™anno, saluteranno la maglia azzurra. Stante alle parole di Aurelio De Laurentis, nella conferenza stampa a margine della presentazione del ritiro estivo a Dimaro prima e a Castel di Sangro poi, si assisterĆ  ad un profondo rinnovamento sia dal punto di vista dellā€™assetto societario, sia dal punto di vista tecnico con in nuovo allenatore e con una rosa profondamente rivisitata. Per ottenere perĆ² risultati positivi indispensabili per derubricare questā€™anno come un semplice e doloroso episodio, sarĆ  necessaria grande competenza, rispetto dei ruoli e soprattutto poche chiacchiere, vero presidente?


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