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Cambi d’oro, il Napoli stenta ma vince la decima partita consecutiva in campionato e balza a +8 dalla seconda

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di Luca Muratgia.

Decima vittoria consecutiva per i partenopei che vincono con sofferenza contro l’Empoli grazie ai soliti cambi operati da Spalletti e ottengono tre punti pesantissimi che gli consentono di volare a +8 sul Milan fermato sullo 0-0 a Cremona.
Il Napoli conferma di soffrire le cosiddette piccole e, così come accaduto contro Lecce Spezia e Cremonese, stenta maledettamente nella gara odierna al Maradona contro un coriaceo Empoli. Il bunker dei toscani resiste fino al ‘69 e solo un rigore ottenuto da Osimhen e realizzato con brivido da Lozano permette agli azzurri di piegare le resistenze di una squadra che Cristiano Zanetti ha disposto sapientemente in campo. Le preoccupazioni di mister Spalletti sulle possibili insidie di questa partita, nell’immediata vigilia della gara, e alla luce di quanto si è visto in campo sono apparse più che giustificate.
Il problema sorge inevitabilmente quando la disposizione tattica avversaria prevede una importante densità a centrocampo, fattore questo che rallenta eccessivamente la manovra azzurra.
Pare scontato sottolineare che quando la manovra rallenta, le linee di passaggio disponili si riducono drasticamente, difficilmente si concretizza la superiorità numerica e, altrettanto difficilmente, si configura la possibilità di liberare uomini al tiro.
Inoltre Spalletti preferisce, almeno inizialmente, Ndombele a Zielisky e si viene a perdere quel prezioso raccordo tra centrocampo e attacco con Osimhen spesso isolato, con pochi uomini a riempire l’area di rigore avversaria sui cross provenienti dai vari Mario Rui Di Lorenzo e Politano. Poco accompagnamento da parte dei centrocampisti azzurri alla manovra e sulle seconde palle spesso i toscani hanno avuto la meglio con possibilità di ripartire. Per fortuna le citate ripartenze non hanno sortito alcun effetto, l’attacco empolese è parso particolarmente spuntato anche per l’assenza per infortunio del bomber di riferimento Mattia Destro.
La partita nel primo tempo, per i motivi sopra elencati, vede la manovra azzurra particolarmente lenta e involuta, manca evidentemente imprevedibilità e si avverte l’assenza di Kvaratskhelia, sostituto da un impalpabile Raspadori evidentemente a disagio nel ruolo di esterno ed incapace di concretizzare le uniche due opportunità configuratesi.
 Nel secondo tempo la partita cambia radicalmente, gli ingressi di Zielisky e Lozano stravolgono i piani tattici di Zanetti perché sia Zielisky che Elmas, oltre al solito Lobotka, accompagnano continuamente la manovra, intervengono con puntualità sulle seconde palle e la presenza dei partenopei nella trequarti avversaria diventa costante. Lozano inoltre riesce a superare con facilità l’uomo creando quella superiorità numerica e quell’imprevedibilità che nel primo tempo era venuta a mancare e che nè Politano, nè Raspadori erano stati in grado di conferire.
Il gol al ‘69 grazie ad una colossale ingenuità di un difensore empolese che, proprio su una percussione sulla destra dell’incontenibile Lozano, stoppa maldestramente il pallone, allungandoselo, e consentendo al solito rapace Osimhen di intervenire in anticipo, il nigeriano viene evidentemente scalciato da dietro e il rigore, nonostante le proteste toscane, appare sacrosanto. Si presenta sul dischetto Lozano che realizza con brivido; il portiere Vicario, intuisce ed intercetta il tiro del messicano, riesce a deviare il pallone, ma non ad impedire che lo stesso finisca in porta. Sbloccato il risultato il Napoli gioca in surplace perché l’Empoli, che aveva impostato l’intera gara sul contenimento, è completamente impreparato nel tentativo di cercare il pareggio. A favorire e a tranquillizzare definitivamente gli azzurri, contribuisce l’espulsione dell’ex Luperto che interviene in maniera decisamente scomposta su Lozano, meritando il secondo cartellino giallo e la conseguente espulsione. Nei minuti finali, all’87, ancora lo scatenato Lozano sulla destra, fa impazzire il malcapitato Parisi, finta ubriacante e cross al centro dove interviene Zielisky che, dall’ altezza del dischetto del rigore, scaraventa il pallone alle spalle di Vicario; il polacco per rispetto della sua ex squadra non esulta. La partita si chiude qui, giusto il tempo per una splendida parata di un Meret sempre più sicuro e protagonista. A rendere ancora più piacevole questo martedì di novembre ai tifosi partenopei, ci ha pensato la Cremonese, che allo stadio Zini ha bloccato il Milan sullo 0-0 consentendo agli azzurri di volare a +8 dalla seconda, il Milan appunto. Sabato al Maradona, contro l’Udinese di Sottil, si chiuderà questa prima fase di campionato prima della sostanziosa parentesi mondiale. Se dovesse permanere questo margine di vantaggio, sarà davvero difficile impedire ai tifosi del Napoli di sognare.


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