Cambiano i parametri per le zone gialle
Per quel che riguarda i nuovi parametri del monitoraggio con cui si stabiliscono i colori delle Regioni: si andrà in zona gialla con un’occupazione delle terapie intensive superiore al 5% dei posti letto a disposizione e con quella dei reparti ordinari superiore al 10%. E’ stato lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza a definire “ragionevole” la richiesta delle Regioni di far pesare di più, nell’attribuzione dei colori, il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori. I 27 milioni di vaccinati con entrambe le dosi – oltre il 50% – e i circa 7 milioni che devono fare il richiamo sono un elemento che non può non essere tenuto in considerazione. “E’ una riforma che ha senso – ha confermato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli – perché abbiamo la variabile della copertura vaccinale”. Le Regioni chiederanno dunque al governo di superare il parametro dell’incidenza – con 50 casi ogni 100mila abitanti oggi si va in zona gialla, una situazione che potrebbe portare Sicilia e Sardegna già da lunedì in quella fascia – e di considerare solo le terapie intensive e i ricoveri nei reparti ordinari come unici elementi per definire i colori. Stando all’ultimo monitoraggio, se dovesse passare questo criterio, nessuna regione andrebbe in giallo: la media nazionale di occupazione dei posti letto, sia in terapia intensiva che nelle aree mediche, è al 2%. Ad essere messe peggio, con le rianimazioni, sono la Toscana (3,4%), la Sicilia (3,1%), la Liguria (2,8%) e il Lazio (2,7%) mentre nei reparti ordinari la Calabria è al 5,5%, la Campania al 5,1%, la Sicilia al 4,6%. Numeri al momento comunque lontani dalla soglia di rischio.
Intanto, il totale delle persone vaccinate in Italia (persone che hanno completato il ciclo vaccinale) sono 27.581.936, il 51,07 % della popolazione over 12. E’ quanto emerge dall’ultimo Report del governo, con i dati aggiornati a questa mattina di martedì 20 di luglio.
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