Attualità

Cara vecchia Politica

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Anna Tortora

“Se mi vedete in autoblu, linciatemi”
Mattia Feltri per La Stampa


Ho fatto una cosa di cui mi vergogno molto: sono andato sul sito della Presidenza del consiglio, alla voce voli di Stato. Volevo controllare. Ero come un grillino, forse avevo anche gli occhi iniettati di sangue.
E compulsavo tutti questi voli di Stato di Luigi Di Maio («dopo trent’ anni vedremo cancellati i voli di Stato, anche così si è rivoluzionari», egli medesimo, 19 maggio 2018), a Bruxelles, a Istanbul, al Cairo, a Tunisi, a Berlino, a Belgrado, a Riad, a Sofia, a Parigi eccetera, e pensavo a quanto caspita ci costa questo benemerito alfiere della casta.

Poi sono andato su Google, ho scritto Di Maio e auto blu («le auto blu sono il male assoluto, se mi vedete in auto blu linciatemi», egli medesimo, 21 marzo 2013), e c’era il blu dipinto di blu, Di Maio vestito di blu nell’auto blu, e dentro di me tambureggiava un urlo: onestà onestà.

E la sapete una bella? Di Maio ha uno staff personale, al ministero degli Esteri, da 710 mila euro l’anno (fra i suoi predecessori, Moavero 200 mila, Gentiloni 468 mila, Bonino 320 mila).

Ero in preda all’istinto di aprire Di Maio come scatoletta di tonno, ma poi, santo cielo, sono rinsavito. Mi sono detto: e come diavolo deve andare un povero ministro degli Esteri a Riad e Parigi? Coi low cost? Deve essere veloce, sicuro, agile negli spostamenti. E mi sono detto: e come diavolo si muove, se non con l’auto blu? Lo lasciamo alle grinfie del primo matto che passa?

Quanto allo staff, che diamine, la politica costa! Così si fa, come ai bei tempi del pentapartito!

A proposito: com’ è quella che ripete ogni giorno, ministro? Chi vota No sceglie la vecchia politica? Coraggio, ancora un ultimo sforzo”
Ma quante cavolate hanno sparato i 5stelle?
Ricorderete quando il buon Di Maio insieme all’altro buon uomo Toninelli linciarono Renzi per il suo jet di Stato.
E ricorderete anche quando il buon Di Maio chiamava il PD partito di Bibbiano. Quando il caro Di Battista illuminava i suoi adepti con le sue affermazioni contro il PD “Il partito della mafia” con tanto di immagini della piovra 🐙. Quando la Taverna urlava, sempre al PD, “siete delle merde, dovete morire”.
Urla, schiamazzi in aula, offese verso ogni avversario politico, per fare peggio una volta andati al Governo.
I 5stelle non solo hanno mentito a chi credeva in loro, ma hanno sdoganato l’offesa gratuita, l’odio social.
Com’erano belli i tempi in cui i politici vivevano tra loro in modo bohemien, si riunivano a conversare, disquisire su questo o quello. Si animavano, litigavano, erano complici e nemici, ma avevano un marchio indelebile: quello del prestigio.
I politici odierni, invece, hanno marchi di tutt’altra entità: ignoranza, supponenza, analfabetismo, Di fronte a tali attributi, anche quello di ladro è passato in secondo ordine.
Ma per fortuna c’è una larga fetta di persone  stanche che vorrebbero di nuovo quel tipo di uomini. C’è nostalgia della serenità, della politica parlata dove l’avversario non è un nemico da insultare, da odiare; si vuole tornare alla Politica vera, quella che i grillini non hanno mai conosciuto, mai studiato e mai fatto.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.